Bologna, l’amara B nel cinquantennale dello scudetto

Quando le stagioni iniziano sotto una cattiva stella è sempre difficile poi riuscire a radrizzarle. La stagione del Bologna è iniziata sotto una brutta luce, ma è finita ancor peggio con un epilogo tragico e una stagione che ha distrutto una delle “nobili” del nostro campionato.

Bologna
Tifosi del Bologna. Fonte: www.bolognafc.it

Per i più giovani definire nobile il Bologna sembrerà un’eresia, ma la squadra del capoluogo emiliano può vantare sette scudetti, due Coppe Italia e molte partecipazioni alle competizioni europee. Proprio quest’anno le vecchie glorie rossoblu, avrebbero dovuto festeggiare il cinquantennale dall’ultimo scudetto, ma la disastrosa annata del Bologna, ha distolto anche i più attenti da questo anniversario.

Per analizzare a dovere questa retrocessione, bisogna partire dal principio. Albano Guaraldi entra a far parte della cordata di imprenditori pronta a risollevare il Bologna dopo la disastrosa gestione Porcedda, lo fa insieme a Massimo Zanetti e ad altri imprenditori cittadini. Poco dopo precisamente ad Aprile 2011, Guaraldi decide di prendere in mano il pacchetto di maggioranza della società, relegando in minoranza Zanetti e altri imprenditori. Guaraldi sembra convinto di ciò che fa e nel primo anno la squadra risponde bene, 51 punti, gioco spumeggiante con Ramirez, Diamanti e Di Vaio. La piazza però inizia da subito a rumoreggiare contro questo presidente, arrivano cosi le prime cessioni illustri, come quella di Ramirez che va in Inghilterra dopo un lungo tira e molla. Nell’anno successivo la squadra peggiora arrivano tredicesima. Ancora un’estate di passione e ancora le parole di Guaraldi si perdono nel vento, ceduto anche Taider, si parte con una rosa non proprio completa.

Arriviamo a questa stagione, e i limiti tecnici del Bologna sono più che evidenti, la squadra negli anni ha perso calciatori come: Viviano, Portonava, Britos, Taider, Gabbiadini, Gilardino per citarne alcuni, ma Guaraldi appare sempre fiducioso e in alcune occasioni anche molto stizzito per il comportamento dei tifosi. Il presidente poi sta progettando il centro tecnico, che a detta sua farà fare un grande salto di qualità alla squadra rossoblu. Purtroppo però una delle squadre storicamente più importante nel panorama calcistico italiano, vede piano piano avvicinarsi una retrocessione che al primo anno di presidenza Guaraldi sembrava impossibile. Il “capolavoro” della società si compie a gennaio, su Diamanti si fa forte l’interessamento del Guanzhong squadra di Marcello Lippi. In un primo momento la trattativa non decolla, ma a mercato ormai chiuso, Guaraldi vende il capitano e il calciatore di maggior talento, senza voler chiarire i motivi di questa cessione, dichiarando unicamente: “Diamanti vuole andar via”. La squadra cambia guida tecnica, ma l’avvento di Ballardini non cambia le cose, il Bologna ha una caratura tecnica troppo bassa e pian piano, nonostante qualche buon risultato lo specchio della retrocessione si fa sempre più vicino. L’incubo si materializza contro il Catania e una squadra ormai allo sbando, perde raggiungendo la matematica retrocessione in Serie B.

Il Bologna e la sua città non meritano certo un campionato di serie B, i tifosi hanno accompagnato e aiutato la squadra in tutta la stagione, dimostrando di meritare ben altri palcoscenici. Trovare la retrocessione proprio nel cinquantennale dello scudetto e poi un’altra brutta mazzata per la storia bolognese. Andare a cercare un colpevole, risulta poi molto semplice, la gestione societaria non è stata chiara fin dall’inizio si è partiti con una rosa molto competitiva per snaturarla anno dopo anno. Nell’ultima stagione si è addirittura venduto il miglior calciatore a mercato italiano ormai chiuso, e se davvero quello dichiarato da Diamanti è vero: “Sono stato ceduto per problemi economici”, forse è arrivato il momento che l’attuale compagine societaria si faccia da parte. Zanetti presidente Segafredo è interessato a far ripartire un progetto, Guaraldi si dice disponibile a farsi da parte, anche se questo ritornello i tifosi del Bologna lo hanno sentito troppo spesso. Retrocedere dalla serie A alla B implica poi numerosi introiti in meno, che paragonati a una squadra con il decimo monte stipendi della serie A, significa dover cercare delle soluzioni per riuscire a coprire la perdita economica, non certo una passeggiata di salute. Guaraldi ha fatto probabilmente il suo tempo, forse ha forzato troppo la mano, o ha sottovalutato la difficoltà nel essere a capo di una società di serie A. I tifosi però vogliono sicurezze, che al momento il costruttore bolognese non può dare. Favorire il passaggio a Zanetti, significherebbe dare un futuro più radioso al Bologna, che ha assolutamente bisogno di un nuovo corso per poter ricominciare a volare.

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