Calciomercato Lazio: Felipe Anderson annunciato forse lunedì

Che il calciomercato sia imprevedibile è cosa nota ma i continui colpi di scena cui assistiamo nella trattativa per il trasferimento di Felipe Anderson alla Lazio stanno superando qualsiasi limite possa essere stato raggiunto in passato nella storia del calcio mondiale. Tra accordi raggiunti e poi saltati sul filo di lana, messaggi di amore su Twitter cui fanno seguito secche smentite con comunicati stampa ufficiali, missioni più o meno segrete in Brasile e fondi di investimento inglesi che oggi si siedono intorno ad un tavolo per discutere il trasferimento e domani spariscono non inviando le carte necessarie a formalizzare l’operazione, la querelle Felipe Anderson sta assumendo dei connotati stucchevoli che più che appassionare stanno portando allo sfinimento i tifosi laziali e la stessa dirigenza capitolina. Ma facciamo ordine e ripercorriamo con calma le tappe di questa assurda storia di calciomercato.

Fonte immagine: Giorgio Catani
Fonte immagine: Giorgio Catani

Gennaio 2013. A due giorni dalla conclusione ufficiale della sessione invernale di calciomercato, spunta una clamorosa indiscrezione. Lotito e Tare sono sulle tracce di quello che gli esperti di settore definiscono un talento assoluto del calcio brasiliano in forza al Santos. Il suo nome è Felipe Anderson, trequartista quasi ventenne di belle speranze che la Lazio è assolutamente intenzionata a portare in Italia. Due giorni sono pochi per concludere una trattativa dall’altra parte del mondo ma la dirigenza capitolina è intenzionata a provarci. I discorsi sembrano ben avviati ma c’è un ultimo ostacolo da superare: il Doyen Sports. Il cartellino del giocatore è infatti detenuto per metà dal Santos e per metà proprio dal Doyen Sports, fondo di investimento inglese. In Europa una pratica simile non è concessa. Ma il Brasile è dall’altra parte del mondo e quindi bisogna trattare. Poco male. L’intenzione di chiudere la trattativa sembra esserci da tutte le parti coinvolte. Peccato che le apparenze, a volte, ingannino.

Pochi secondi alla chiusura ufficiale del mercato. Calveri, segretario generale della Lazio con potere di firma, entra correndo nella stanza ell’hotel ATA dove si depositano i contratti, un secondo prima che venga chiusa la porta. E’ fatta, Felipe Anderson è un giocatore della Lazio. Anzi, no. Il trasferimento di gennaio salta perché il fondo inglese non ha inviato la documentazione necessaria alla chiusura della trattativa. Poco male. Il ragazzo si farà ed il trasferimento è solo rimandato a luglio.

 

Giugno. Conclusosi il campionato è tempo di Confederation Cup in Brasile. Quale occasione migliore per Tare di partire alla caccia di nuovi talenti e con l’occasione portare a Roma Felipe Anderson. Il direttore sportivo biancoceleste ed il segretario generale Calveri partono così alla volta di San Paolo. All’ottavo giorno in terra brasiliana, lo scorso venerdì, la fumata bianca sembra finalmente vicina. Si chiude a circa otto milioni, 3,1 al Santos che porta a casa anche un 25% sulla futura cessione, e 4,8 al Doyen Sports. C’è ottimismo per l’imminente firma sul contratto e lo stesso Felipe Anderson, che nel frattempo si è infortunato alla caviglia e non calca i campi di calcio da qualche mese, lancia messaggi d’amore ai suoi futuri tifosi tramite Twitter postando foto corredate di stampelle. Va bene, poco male. L’importante è che sia fatta. L’aereo che parte da San Paolo direzione Roma è prenotato e domenica si sbarca tutti insieme appassionatamente nella capitale.

Ma poi arriva la notte di venerdì e qualcosa si inceppa. Il Doyen Sports ritratta e pur dando il benestare alla cessione del 50% da parte del Santos, chiede di mantenere il possesso della metà del calciatore una volta effettuato il trasferimento alla Lazio. Peccato che, come dicevamo, ciò non sia concesso in Europa. Tare perde la pazienza. Lotito anche. Il procuratore di Felipe Anderson posta messaggi polemici chiaramente indirizzati al fondo inglese su Twitter. Felipe Anderson si dispera. L’aereo destinazione Roma parte comunque ma a Fiumicino sbarcano solo Tare e Calveri. Operazione fallita? Non ancora. La trattativa va avanti da Roma. Ma non per più di due tre giorni promettono Tare e Lotito. La dirigenza capitolina è stanca dell’atteggiamento del Doyen Sports e nonostante la volontà di portare Anderson a Roma, il presidente biancoceleste non ci sta a farsi prendere per i fondelli dagli inglesi. Si minaccia il ricorso all’articolo 18 ma, in caso di esito negativo, questa mossa sancirebbe uno strappo definitivo nella trattativa. Si prende tempo e le acque stagnano per un paio di giorni. Finché ieri, sul sito del Santos, non appare un comunicato stampa ufficiale con il quale il club comunica che non c’è alcun accordo con la Lazio per la cessione del giovane trequartista e che la colpa non è assolutamente del Doyen Sports.

 

Capitolo chiuso? Assolutamente no. Come nella miglior telenovela che si rispetti, è solo l’ennesimo colpo di scena di una trattativa a tratti fantozziana. Pochi credono alle parole del club brasiliano e la mossa sembra chiaramente finalizzata a ricucire il rapporto con il fondo e sbloccare definitivamente la trattativa favorendo la cessione del giocatore alla Lazio. Ed ecco allora che questa mattina va in scena l’ultima, per il momento, puntata di questa soap opera che sta sfiorando, per longevità, i record di Beautiful.

Portali brasiliani rilanciano con insistenza la notizia che il Santos sta solo aspettando le necessarie garanzie bancarie per concludere il trasferimento. Poiché i tempi, in caso di transazioni internazionali, sono leggermente più lunghi del solito, l’operazione si dovrebbe definire nel fine settimana e lunedì 1 luglio, data di apertura ufficiale del mercato italiano, arriverà l’annuncio ufficiale del trasferimento. Cosa pensi in merito il fondo inglese non è dato sapere. Le uniche certezze, al momento, sono che Felipe Anderson sta recuperando dall’infortunio alla caviglia, che Tare e Lotito sono a Roma e non hanno in programma alcun viaggio in Brasile, che Mauri rischia una lunga squalifica e che il messicano Dos Antos, individuato come alternativa a Mauri e Felipe Anderson, è prossimo ad accasarsi altrove. Ma queste sono solo note a margine di una trattativa di mercato da tramandare ai posteri ma per la quale è evidente che, prima che si possa scrivere la parola fine, c’è da aspettarsi ancora qualche mirabolante colpo di scena.

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