Esclusiva-Michele Criscitiello: “Questo Napoli è ancora di Marino. Ecco com’è nato ‘Lo sai che…?'”

Direttore di Tuttomercatoweb e volto principale di Sportitalia, Michele Criscitiello ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine.it, parlando soprattutto dell’attuale situazione dei principali club italiani e delle questioni di mercato inerenti ad essi.

Fonte immagine: Federico De Luca
Come ne esce il Milan con i suoi tifosi dopo le cessioni di Ibra e Thiago Silva, quando proprio da lei Berlusconi dichiarò che non li avrebbe mai venduti?
Ne esce ridimensionato per il momento. Se dobbiamo giudicare il mercato del Milan in questo momento, probabilmente è un mercato negativo, però per fortuna del Milan il mercato chiude il 31 Agosto e di sicuro saranno capaci a fare qualcosina perchè anche a livello mediatico loro hanno bisogno di qualche colpo.
 
Le stesse cessioni di Ibra e Thiago Silva dimostrano come il calcio italiano sia in crisi: secondo lei nei prossimi anni le società finiranno con l’adottare progressivamente la filosofia dell’Udinese, che ogni anno trova e vende talenti pronti all’uso?
Penso che la filosofia dell’Udinese più che una filosofia debba essere soprattutto qualcosa da mettere in pratica, perchè tutti vorrebbero fare quello che fa l’Udinese, ovvero acquistare a poco, cedere a tanto e raggiungere risultati importanti, però purtroppo ci vuole tanta, tanta, tanta, tanta capacità ed in Italia non ne abbiamo tantissima, sinceramente. Quindi non è che uno decide “Io voglio fare l’Udinese”, e tutti fanno l’Udinese. Molti lo vorrebbero scimmiottare come esempio, ma secondo me è quasi impossibile, perchè la rete che ha radicato l’Udinese in questi anni sta raccogliendo i frutti di 20 anni. Chi parte adesso deve innanzitutto indovinare le mosse e poi raccogliere tra 10 anni, quindi per questo non vedo un’altra Udinese.
 
Pierpaolo Marino ha costruito 9/11 del Napoli che è andato in Champions, ed ora sta facendo cose egregie all’Atalanta: secondo lei è il migliore stratega di mercato attualmente in Italia? L’Atalanta arriverà in Europa?
Se l’Atalanta arriverà in Europa non lo so perchè parte con 2 punti di penalizzazione. Per quanto riguarda la domanda di Marino la risposta è abbastanza chiara e semplice, anche se comunque sono di parte perchè sono legato affettivamente a Pierpaolo, però non rispondo da amico, ma rispondo da giornalista e da cronista più che altro. I fatti dicono assolutamente che ha ragione: questo Napoli, tranne Cavani, è di Pierpaolo Marino. Sono arrivati circa 15 giocatori a Napoli, e tranne Cavani sono stati silurati puntualmente tutti quanti: ricordiamoci di Yebda, ricordiamoci di Chavez. Se oggi 9 su 11 sono ancora di Pierpaolo Marino dopo 3 anni, dopo 6 sessioni di calciomercato indubbiamente i meriti sono di Pierpaolo Marino. Per quanto riguarda l’Atalanta, se non sarà Europa quest’anno lo sarà comunque nel giro di poco, perchè lì a Bergamo – lei mi faceva prima la domanda dell’Udinese – c’è davvero qualcosa di utile, non solo per il discorso di Pierpaolo Marino, ma proprio perchè comunque c’è una società sana, una società solida. E qui arrivo alla bravura di Pierpaolo Marino, sì calcistica ovviamente perchè uno deve saper vedere i giocatori e Pierpaolo Marino li sa vedere, ma secondo me Pierpaolo Marino è soprattutto un grandissimo stratega finanziario perchè a livello economico lui è bravissimo.
 
Crede che alla fine Snejider e Maicon lasceranno l’Inter? E Lucas è così impraticabile come si dice?
No, Lucas non è così impraticabile come si dice. Ormai Sneijder, così come Julio Cesar, dovrebbe lasciare l’Inter, ma a patto che qualcuno li prenda con quell’ingaggio. Il che permetterebbe all’Inter di risparmiare al lordo circa 25-30 Milioni con queste due cessioni.
 
Qualora dovesse cedere Jovetic, come si muoverebbe la Fiorentina per sopperire all’addio del montenegrino?
E’ un po’ come Lavezzi: o ti inventi la giocata in casa con Insigne, oppure non lo sostituisci uno come Lavezzi od uno come Jovetic. Io penso che la Fiorentina debba ripartire da Jovetic, debba basarsi su Jovetic, invece se tu perdi Jovetic dai un segnale di debolezza alla piazza che già ti contesta con Jovetic, figuriamoci senza, e la vedrei davvero complicata come cosa.
 
Secondo lei la destinazione più probabile per Pazzini è la Lazio? Posso chiederle se ha risolto poi il diverbio con il presidente Lotito?
Per quanto riguarda Pazzini, la Lazio, con l’ingaggio attuale, la vedo difficile. Se fa un passo avanti la Fiorentina ed uno indietro Pazzini per quanto riguarda l’ingaggio, Firenze lo vedrei come un bel ritorno. Per quanto riguarda il mio diverbio con Lotito, io non dovevo chiarire niente con nessuno, quello che avevo da dire l’ho detto in televisione. Lui mi ha chiamato il giorno dopo alla sua maniera, ed io ho risposto alla mia maniera, che non è di sicuro quella televisiva.
 
Secondo lei una big come la Roma, pur avendo Zeman, non rischia un po’ troppo a puntare tanto su giovani, anche stranieri, e quindi alla fin fine inesperti?
Sì, assolutamente, sono d’accordo con questa domanda e con questa considerazione. La Roma io non la vedo tra le prime tre. Anche se l’obiettivo minimo, come dice Marquinho, è la Champions League, la Roma la vedo abbastanza distante da questo obiettivo e sinceramente vedo almeno 5 squadre meglio attrezzate della Roma nonostante le difficoltà. E poi questo progetto che non è chiarissimo, sinceramente, mi lascia ancora dei dubbi. Se prima parli di Luis Enrique, poi ripieghi su Zeman, e poi prendi Borini, e poi ridai via Borini, e poi provi a prendere Destro, e forse lo prendi, e forse non lo prendi… quindi secondo me la Roma dovrebbe cambiare qualcosina.
 
Come vede il futuro del Napoli? Pensa che anche Hamsik e Cavani andranno via prima o poi od il fairplay finanziario farà abbassare gli ingaggi ovunque e quindi anche le pretese dei giocatori?
Lavezzi, Ibrahimovic e Thiago Silva hanno confermato e dimostrato che tutti possono andare via, quindi può andare via chiunque dalla Juventus, chiunque dal Milan, chiunque dall’Inter, anche chiunque dal Napoli. Per quanto riguarda la situazione di Cavani, quest’anno penso che non ci siano offerte faraoniche, l’anno prossimo però se dovesse fare un campionato importante, penso che sia difficile trattenerlo.
 
Negli ultimi tempi i tifosi del Napoli si sono prodotti in più di un attacco nei suoi confronti: lei come li motiva e quanto li considera?
Io gli attacchi, così come i complimenti, li considero zero, anche i complimenti che mi arrivano poi da sconosciuti, che comunque ovviamente giudicano da telespettatori. Io leggo tutto, mi riportano tutto, sento tutti, ma alla fine considero pochi, sia nel bene che nel male, perchè comunque mi arrivano tanti complimenti e mi arrivano tante critiche. Se non avessi voluto sentire le critiche e i complimenti, probabilmente mi sarei fermato qui nella mia carriera, però ho sempre avuto questo carattere che è l’unica cosa che posso probabilmente ammettere di avere, un carattere abbastanza forte, quindi vado avanti sempre e comunque e quindi mi puoi anche attaccare. A volte anzi io mi diverto con gli attacchi: per esempio su Twitter molte volte mi arrivano degli attacchi ed io mi diverto perchè la gente non sa di cosa parla e quindi sotto questo punto di vista mi fanno ridere. Per quanto riguarda gli attacchi dei napoletani nei miei confronti, loro si riferiscono ovviamente ad una battuta che io feci sul palco nel giorno della festa dell’Udinese; quella battuta è stata strumentalizzata da alcuni siti internet napoletani che non hanno un buon rapporto con me perchè volevano lavorare con me, volevano guadagnare con me e non l’hanno fatto perchè con me lavora soltanto gente che merita, e hanno strumentalizzato quelle mie cose. Poi giustamente una parte di napoletani non ha voluto capire, e a me questo dispiace ma non mi interessa più di tanto. Io ho detto una cosa molto, molto chiara, semplice: ad un coro di tifosi dell’Udinese “Noi non siamo napoletani”, mi sono girato, ho fatto una battuta dicendo “Anche io non sono napoletano”, ma non è questa un’offesa, ho semplicemente ricordato le mie origini. Qualcuno ha detto addirittura “Ti sei dimenticato le tue origini”; no, le ho valorizzate le mie origini, io sono di Avellino e non sono di Napoli. Questo mi sembra abbastanza chiaro, l’ho ricordato e sempre lo ricorderò.
 
Ci può parlare del suo rapporto con Pedullà e di come sia nata l’idea di “Lo sai che…?”?
Ho conosciuto Pedullà quando conducevo una trasmissione a livello locale ad Avellino, avevo 19 anni e lui era la prima firma del Corriere dello Sport per il mercato e per la Serie B, poi se ne andò, io invece lasciai Avellino per andare a Sportitalia e lì le carriere si sono un po’ separate. Dal momento in cui io sono andato a Sportitalia, dopo un anno, un anno e mezzo proposi all’editore Bogarelli di fare una trasmissione sul mercato che non esisteva. Nei primi due anni la facevamo questa trasmissione ma nessuno la pensava, nessuno portava nulla, poi invece ha avuto il boom che io immaginavo perchè il feeling sia fuori che dentro lo studio fra me e Alfredo è a 100…mila, perchè comunque ci troviamo bene, abbiamo degli ottimi tempi televisivi insieme, io mi trovo bene con lui, lui si trova bene con me, io ho bisogno di lui come lui ha bisogno di me a livello televisivo, lo sappiamo bene, ma poi ci divertiamo insieme. Se invece fosse stata una cosa pesante, non ci saremmo divertiti e non avremmo fatto divertire, invece facciamo informazione alla stessa maniera, siamo abbastanza leali nella stessa maniera, abbiamo lo stesso carattere e facciamo lo stesso tipo di televisione. “Lo sai che…?” è nato tre anni fa, io ero in vacanza con un mio amico che gioca a calcio ad Avellino che è Marco Vianello – che è adesso si è sposato a Catania e gli faccio gli auguri – e io ero a Jesolo, stavo prendendo il sole, e pensavo “Visto che abbiamo una trasmissione di calciomercato, diamo mille notizie, le altre diecimila notizie non le riusciamo a dare perchè non c’è tempo. Dovevo inventarmi qualcosina, e allora ho pensato di fare un ping pong tra me e Pedullà, poi ho pensato di fare un incontro di pugilato con la campanella che suona la fine, però con un countdown fisso perchè la gente comunque deve sapere quando sta finendo, così tu crei la tensione perchè fai un countodown e quindi la gente non va via. A questo punto ho pensato di mettere una musichetta, di fare “Lo sai che…?” con una scheda di notizie e poi abbiamo implementato anche le telefonate ed è uscito quello che è uscito, che oggi solo “Lo sai che…?” riesce a fare il doppio degli ascolti di altre trasmissioni in seconda serata, quindi questa per me è stata una grande vittoria. Lo proposi all’editore, l’editore disse “Sì, fà quello che vuoi”, così come abbiamo sempre fatto perchè mi ha sempre dato fiducia, spazio e stima perchè fra me e Bruno Bogarelli c’è la massima stima, fiducia ed amicizia reciproca. “Lo sai che…?” è nato comunque tre anni fa quando prendevo il sole a Jesolo e mi venne questa idea di fare un incontro di pugilato tra me e Pedullà con il vincitore che è chi da più notizie alla fine, e quando suona la campanella è finito l’incontro.
 
I TESTI E I CONTENUTI PRESENTI SU SOCCERMAGAZINE.IT POSSONO ESSERE RIPORTATI SU ALTRI SITI SOLO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE. OGNI VIOLAZIONE VERRA’ PUNITA.

Per rimanere aggiornati sulle nostre altre esclusive, vi consigliamo di seguire la pagina fan di Soccermagazine su Facebook.

11 pensieri riguardo “Esclusiva-Michele Criscitiello: “Questo Napoli è ancora di Marino. Ecco com’è nato ‘Lo sai che…?'”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy