Fabregas, il trasferimento al Chelsea e le frasi inventate

La notizia è arrivata ieri con tanto di foto sui social network che lo ritraeva con la maglia del suo nuovo club: Cesc Fabregas è ufficialmente un calciatore del Chelsea. Lo spagnolo chiude tre anni al Barcellona tutto sommato positivi ma non brillanti e torna in Inghilterra.

Fin qui nulla di strano se non fosse che lo spagnolo abbia utilizzato, come trampolino di calcio verso il top club per eccellenza, il Barcellona (che nel 2011 era ancora l’armata ‘invincibile’), l’Arsenal, altra squadra londinese eterna rivale (sembra quasi scontato puntualizzarlo) del Chelsea. Per Fabregas ben otto anni di contratto con i ‘Gunners’, prima del trasferimento in Spagna, nella sua terra natale. Otto stagioni fatte di numerose presenze con la fascia di capitano al braccio, soprattutto negli ultimi due anni di contratto, e un amore forte verso i tifosi Gooners condito da frasi del tipo: “Once a Gunner, always a Gunner”, ufficialmente documentate dallo stesso profilo Twitter del neo acquisto del Chelsea in un post dell’agosto 2011:

Com’è inevitabile che sia, sulla rete i commenti sull’argomento si sono sprecati: si è passati da foto di magliette del giocatore bruciate a frasi inventate. In particolare circolano, sui social network, dichiarazioni di Fabregas ai tempi dei Gunners che afferma che se avesse giocato per un’altra squadra, sarebbe stato ‘passibile’ di colpi di armi da fuoco. La realtà è un’altra, oltre alla frase di Twitter sopracitata, lo spagnolo si lasciò andare alla dichiarazione: “Non farò come Torres. Non vestirò maglie di altri club inglesi”. Insomma, un trasferimento molto discusso ma a cui sono stati aggiunti molti elementi falsi, ora totalmente chiariti.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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