Lettera del tifoso: “Edy, il record di Maradona doveva essere tuo. Il PSG è nato dal petrolio”

Sono momenti sicuramente particolari, quelli che stanno vivendo in queste ore i tifosi del Napoli. Edinson Cavani, emblema da sogno per una città che vive di calcio, e della quale era diventato quasi un rappresentante vincente, si è allontanato dal Vesuvio.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti
Dopo gli addi di Quagliarella e Lavezzi, i partenopei hanno dovuto sopportare anche il (mancato) saluto del “Matador”. Tuttavia, mai come in questo caso le reazioni dei tifosi sono state variegate. Una di queste ha spinto il nostro lettore Luca Accarino ad inviare a Soccermagazine una lettera indirizzata proprio a Cavani, rendendosi portavoce di buona parte della tifoseria azzurra che sta cercando di accettare sempre più gli eventi. Troppo spazio è stato fornito a voci di mercato e dichiarazioni contrastanti di giocatori e procuratori: ora che è tutto finito, è il momento dei tifosi. Dunque, riceviamo e pubblichiamo:
 
Caro Edy, sembra ieri e invece era l’estate di tre anni fa: il Napoli giocava in Svezia per qualificarsi ai gironi d’Europa League. Avevi esordito solo una settimana prima entrando al posto di Pazienza. Non ti conoscevamo, a Palermo gioivano per il tuo addio e per avergli fatto incassare 16 milioni di euro. Dicevano che sbagliavi tanto sotto porta, che non si capiva se fossi un’ala, una seconda o prima punta. In più, in quel giorno di fine agosto, si stava spargendo la voce dell’addio di Quagliarella, il nostro Masaniello. Lui quella partita non la giocò e andò sotto la curva a prendersi gli insulti dei tifosi che avevano capito tutto. Tu invece facesti i primi due gol con questa maglia, due gol che ci qualificarono alla fase successiva. Ma noi non eravamo ancora convinti. Quagliarella si trasferì alla Juventus e noi ci sentimmo traditi sia dall’uomo che dal progetto, pensammo a un ridimensionamento. Ma in quel Cesena-Napoli capimmo definitivamente tutto: passammo in svantaggio, la riprendemmo e poi entrasti tu, facesti due gol e cambiasti il match.
Quell’anno ne totalizzasti 33, tra cui le fantastiche triplette contro l’Utrecht e i bianconeri. Per la prima volta nell’era post-Maradona Napoli riassaporò le notti magiche della Champions.
La Champions! E chi la dimenticherà mai! Matricola nel girone di ferro, contro quel Manchester City dei petrodollari, il Bayern schiacciasassi e il Villarreal di Giuseppe Rossi. Come andò lo sappiamo tutti ed essere fatti fuori, immeritatamente, dalla squadra che quella Champions la vinse, rese tutto meno doloroso. L’Europa e il mondo ti conobbero e iniziarono a seguirti. 5 gol nella massima competizione europea e altri 33 in campionato. In due anni divenisti la punta dei sogni, quella che si sacrifica, corre in difesa, contrasta, salta sulle palle alte, si fa ammonire per la troppa foga e segna, e quanto segna!
Ci dovevi lasciare già un anno fa, ma dopo l’addio di Lavezzi questa piazza non avrebbe saputo rinunciare anche a te. Il presidente ti ha ricoperto d’oro con un contratto fino al 2017. Trascorremmo quei giorni con molta ansia, senza di te ci saremmo sentiti persi, in un ambiente che mai è riuscito a dar fiducia a un gruppo ma ha sempre avuto bisogno di idoli, quegli idoli che ti fanno sognare, parlare di loro e di calcio per tutta la settimana fino alla domenica.
Ci lasci dopo una stagione fantastica, dove abbiamo conteso a larghi tratti lo scudetto alla Juventus e siamo arrivati secondi con il nostro record storico di punti in campionato. Hai fatto altri 38 gol che ti hanno portato a quota 104, a sole 11 marcature dal Re di questa città, il grande Diego.
Potevi rimanere, Edy. Quel record poteva e doveva essere tuo. Questa città vive troppo spesso nel passato e aveva bisogno di un’infusione di fiducia che solo il calcio può darle. E poi c’era Rafa Benitez, uno che ha vinto tutto in carriera e che sicuramente ti avrebbe fatto crescere meglio di come farà Blanc al PSG. Avresti giocato per la prima volta in una squadra da scudetto, una squadra risorta dalle ceneri della C e non creata all’improvviso con il potere del petrolio. Avresti giocato per una maglia che rappresenta una città, anzi, per una città che si rispecchia in una maglia, una città che ha tanti problemi ma che si rimbocca le maniche e affronta tutto con ottimismo.
Lo sai, Edy, Napoli è particolare. Ora sei un Dio e domani sei un traditore. Ma quella è rabbia, orgoglio momentaneo. Ancora oggi tutti noi ci informiamo su cosa stia facendo Lavezzi in Francia. Quindi non preoccuparti, facci sbollire. Uno come te non si dimentica. Stanno dicendo che sei legato ai soldi, ma chi lo dice è proprio chi si venderebbe più facilmente e non capisce che stai andando a guadagnare quattro milioni di euro in più e che avrai i diritti d’immagine. Giocherai per vincere il campionato e la Champions League a Parigi. Tappati le orecchie per qualche giorno, qui si sente di tutto, si parla della tua ex moglie, della tua fede, della tua amante. Ma devi esserne orgoglioso, vuol dire che l’amore nostro nei tuoi confronti è stato puro e immenso. Stai pur certo che tutta Napoli guarderà le partite del PSG dicendo in giro che lo fa per gufarti ma, credimi, in cuor loro osservandoti giocare e segnare ti sentiranno ancora uno di noi.
Perchè, Edy, se un amore è finito non vuol di certo dire che non sia stato bellissimo.
Grazie di tutto quello che hai fatto e ci hai dato. Anche Napoli ti ha dato tanto e ti ha reso prima di tutto un uomo e poi un campione.
Spero di rivederti al San Paolo da avversario in una notte di Champions.
 
Luca Accarino

 
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