Fabio Borini, quando il té ha un sapore amaro

Undici mesi dopo la prima esultanza con la maglia giallorossa, Fabio Borini, ora di proprietà del Liverpool, e il suo procuratore tornano a parlare della squadra capitolina.

Borini fonte: wikipedia.org/massyasr22

“Fabio voleva restare alla Roma” urla il suo procuratore.

Ricapitoliamo la sua storia, c’è qualcosa che non sappiamo.

Fabio Borini dopo Chelsea e Swansea, passa a parametro zero al Parma che lo cede immediatamente in prestito alla Roma. L’attaccante bolognese sigla 9 reti con la casacca giallorossa, concludendo con 24 presenze un anno ricco di soddisfazioni, viene convocato da Casiraghi prima e da Prandelli poi, partecipando così alla spedizione europea ma non racimola neanche un minuto.
Torna a Roma e incontra Zeman, un allenatore da lui elogiato e stimato ma, nonostante il bomber avesse i numeri per sfondare con il calcio di Zeman, non viene riconfermato poiché i giallorossi acquistano al suo posto Mattia Destro( non ancora in goal quest’anno, n.d.r).
Fabio Borini, appena riscattato dalla Roma si accorda con il Livepool di Rodgers, suo ex allenatore allo Swansea e segna alla prima ufficiale con la maglia dei reds.
Ma qualcosa non quadra ed ecco che il suo procuratore esce allo scoperto. “Fabio voleva solola Roma, ama il gioco di Zeman e sognava di essere uno dei titolarissimi nel tridente di Zeman, addirittura il mio assistito aveva comprato anche casa a Roma” sbotta l’agente.
“La dirigenza però ha deciso di cedere Fabio per ancora ignoti motivi.”

Un tè inglese molto amaro per Fabio Borini che si “accontenta” di segnare ancora per Rodgers, l’allenatore che l’ha fatto esplodere in Inghilterra.

In Italia commettiamo per l’ennesima volta questo errore, lasciamo andare via dei veri e propri talenti, chi si pentirà in questa storia?

2 pensieri riguardo “Fabio Borini, quando il té ha un sapore amaro

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