Argentina, Boca Juniors in paradiso: vince il Superclasico e vola in testa

Basta una serata per cancellare un anno di sofferenze, incertezze e traguardi sfumati di un soffio, basta un singolo attimo per tornare a volare in alta quota dove i sogni si possono toccare con le mani e niente sembra impossibile.

flickr.com - fuente -Zweifüssler - (wikipedia.org - Axelgonzalez10)
flickr.com – fuente -Zweifüssler – (wikipedia.org – Axelgonzalez10)

Serviva un grande banco di prova al Boca Juniors per tornare a sedersi al tavolo delle grandi e dimostrare di non essere quella squadra incompiuta che arrivata al grande appuntamento crolla come un complesso castello di carte alla prima folata di vento. L’occasione c’era e portava il nome leggendario del Superclasico,  esperienza felice nell’ultima uscita di campionato, oltre i limiti del drammatico in quella tragica serata di Copa Libertadores.

Grinta, pressing alto e la voglia di non deludere i milioni di tifosi xeneizes che riescono a far infiltrare qualche maglia azul y oro anche nel tempio del River, il Monumental, in tempi dove le trasferte in Argentina sono vietate a tutti i tifosi. Il River Plate toglie la maschera del re di coppe e torna ingenuo e fragile per una sera: dietro mancano Funes Mori e Maidana, a centrocampo Kranevitter è irriconoscibile e la squadra trema ad ogni attacco avversario.

Il Superclasico si diverte a giocare col destino e dopo pochi secondi toglie dai giochi Gago per infortunio e al suo posto entra il grande escluso di giornata, Nico Lodeiro, rimasto fuori per lasciare spazio a quel Bentancur che una settimana fa regalò a Mauro Matos il pallone e al San Lorenzo la prima posizione in campionato.

Neanche a dirlo il Superlcasico lo decide lui: azione di contropiede ben manovrata, Tevez sbaglia il dribbling su Barovero e il trequartista uruguaiano sulla respinta spara il sinistro che vale il gol del vantaggio.

Timido accenno di ripresa da parte del River che però rischia addirittura di finire in ginocchio quando Meli scippa il pallone a Mammana a campo aperto ma calibra male l’assist per Palacios che aveva lo specchio della porta completamente sguarnito. Finite le cartucce offensive il Boca pensa a portare a casa il risultato e si aggrappa ai guantoni di Orion che salva nel finale di primo tempo e in avvio di ripresa sulle incornate pericolose di Alario che danno uno scossone ai Millionarios.

Già, perché nella ripresa è tutta un’altra partita ma il Superclasico di cambiare direzione proprio non ne vuole sapere. Orion si traveste da supereroe e respinge tutto ciò (e neanche troppe volte) che passa dalle sue parti e coadiuvato dall’imponente prestazione di Monzon riesce a difendere la porta.

Agonico e nervoso il finale di gara dove la rissa viene sfiorata più volte e per fortuna non si accende mai: il River Plate non riesce a scassinare la difesa xeneize e sul suo campo abbandona i sogni di gloria in campionato dovendosi “accontentare” dei successi ottenuti nei mesi passati che tanto hanno fatto gioire l pubblico della Banda.

Tutt’altro clima invece dall’altra parte dove arriva un successo che vale più di tanti altri: oltre al prestigio di vincere un Superclasico al Monumental il Boca Juniors mette a freccia e contro sorpassa il San Lorenzo, messo in ginocchio nella notte scorsa dal gol del Pato Toranzo che ha regalato finalmente una gioia ai tifosi dell’Huracan. Sette giornate al termine, un calendario difficile davanti con la consapevolezza che vinto il Superclasico si può arrivare ovunque, il Boca ora lo sa.

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