Boca-River: primo atto della trilogia del Superclasico

Quando c’è un Superclasico Buenos Aires e tutta l’Argentina si fermano, si bloccano le lancette del tempo perché in quel campo, Bombonera o Monumental che sia, ci si gioca la vita, ci si gioca tutto.

Fonte: Enzominanguillo (Wikipedia.org)
Fonte: Enzominanguillo (Wikipedia.org)

Un Superclasico in sé è già un evento imperdibile, uno degli spettacoli calcistici più belli del mondo, se non il migliore. Tre Boca-River in dieci giorni però valgono molto di più soprattutto se ci si gioca il primo posto in classifica e un pass per i quarti di finale di Copa Libertadores, perché entrambe le squadre hanno l’opportunità ma anche la tremenda responsabilità di scrivere la storia del Superclasico e di regalare ai propri tifosi una gioia che solo questa partita può dare.

E allora prepariamoci ad assistere a un tango intenso e pieno di emozioni: ritmi forti e violenti come un quadro di Lucio Fontana, emozioni metafisiche come un racconto di Jorge Luis Borges. Odio e disprezzo, timore e rispetto: il Boca ha bisogno di vincere un Superclasico ufficiale dopo i successi (uno anche in goleada) in amichevole per riscattare un anno dove ha visto i cugini alzare ben 4 trofei senza degna opposizione; dall’altra parte il River ha l’eterno dovere di riprendersi la città ed il blasone di un tempo perché quelle coppe ancora non cancellano gli spettri immortali di una retrocessione che ha fatto la storia.

Il Boca del 2015 sembra una macchina infallibile che fa poca differenza tra squadre abbordabili e top team; il River però è la squadra più in forma del campionato e con 5 vittorie consecutive si è appaiato in vetta assieme agli eterni rivali e rende il Superclasico di questa sera ancora più incerto.

Arruabarrena ha trasmesso al suo Boca una mentalità vincente che consente agli xeneizes di avere tante soluzioni e sempre il ricambio giusto: la partita di questa sera serve per consacrare un cammino fin qui pressoché perfetto e per prendersi la rivincita di quella semifinale di Copa Sudamericana che lascia ancora un boccone impossibile da mandare giù a causa di quel maledetto rigore sbagliato da Gigliotti in avvio.

Il Boca Juniors di questa sera sarà il solito mix di giovani e veterani: Cubas e Carrizo i talenti da regalare al calcio mondiale, Osvaldo, Lodeiro e Orion gli interpreti giusti per vincere queste partite. La Bombonera, fortino fino ad oggi inespugnato ed inespugnabile, potrebbe essere stasera la marcia in più per gli xeneizes in una partita in cui il fattore campo spesso è fondamentale.

Dall’altra parte però c’è la Banda di Gallardo, el Muñeco che ha saputo riportare il River al trionfo in ambito internazionale: la squadra ha dei singoli fantastici come Teo Gutierrez e Carlos Sanchez più i giovanissimi Driussi e Martinez, già protagonisti in questa stagione.

L’Argentina è pronta a mostrare al modo il suo vanto, la manifestazione più pura del fútbol, la partita che tutti sognano di vedere e di giocare, la partita tra le due regine del paese che si contendono un trono unico e dal fascino inarrivabile.

“Fútbol, asado y vino por el pueblo argentino” recita un vecchio motto di terra pampera: il vino sarà sicuramente quello di Mendoza, la città che affaccia sulle Ande e guarda con disprezzo gli odiati vicini cileni famosa per la produzione vinicola; l’asado sarà la classica carne argentina, immancabile in appuntamenti del genere; e infine el fútbol sarà un Señor fútbol perché quando Boca Juniors e River Plate si affrontano il calcio raggiunge sempre il suo apice.

E allora via alle danze, via a questa miscela di spettacolo e follia dove l’inferno scende in campo per regalare il Paradiso alla vincitrice, dove la normalità fa spazio al surreale. La dieci giorni di Superclasico è appena cominciata, buon divertimento!

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