Coppa Libertadores, Atlético Mineiro nella storia: Ronaldinho e i bianconeri festeggiano per la prima volta

Un’impresa incredibile quella dell’Atlético Mineiro.

Fonte: Flickr.com, Clube Atletico Mineiro
Fonte: Flickr.com, Clube Atletico Mineiro

I bianconeri guidati da Ronaldinho sono riusciti a ribaltare il risultato dell’andata nella finale di ritorno contro l’Olimpia  e hanno portato a casa per la prima volta nella loro storia la Coppa Libertadores. Partono subito a razzo i brasiliani, che sanno di dover fare almeno 2 gol, dopo il 2-0 dell’andata, per sperare almeno di arrivare ai supplementari: dopo un paio di parate super del portiere brasiliano Victor, vero eroe della serata, si chiude la prima frazione di gara. Passano soltanto 56 secondi della ripresa, e l’ Atlético è in vantaggio: Jo, che era a secco da 8 partite, sblocca il risultato su cross di Rosinei, dopo il liscio di Pittoni (Jo diventerà capocannoniere della competizione). I brasiliani aumentano il ritmo, Ronaldinho sale in cattedra e a 5 minuti dalla fine l’Olimpia resta in 10, espulso il difensore Manzur. Il miracolo arriva a 4 minuti dal termine: Leonardo Silva fa il 2-0 su cross di Bernard, di testa e fa scoppiare il Mineirão. Si va ai supplementari, caratterizzati solo dall’incrocio dei pali di Martin Silva, ma i paraguaiano tengono duro e arrivano ai rigori. Dagli 11 metri, miracoloso Victor, che para il primo rigore dei paraguaiani e mette loro la strada in salita. Quattro rigori ok per i brasiliani e dopo il palo di Gimenez arriva l’incredibile vittoria dell’Atlético Mineiro, con Ronaldinho che non ha avuto neanche bisogno di tirare il rigore.

Ronaldinho, che diventa campione per la prima volta nella storia, così come l’Atletico: “C’è un film nella mia testa –ha detto a fine gara-. Sono tornato in Brasile per conquistare ciò che non avevo vinto. Dicevano che Jo era finito, che Ronaldinho era finito. Jo è tornato in nazionale, è stato campione della Confederations Cup… Non dico che gli atleti non commettano degli errori, ma non solo loro. Nel momento più difficile della mia vita, questa tifoseria mi ha abbracciato. Ora cerco nuovi obiettivi. La Libertadores ancora non basta per ripagare l’affetto dei tifosi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy