Liga, il derby è dell’Atletico: Arda Turan affonda a domicilio il Real Madrid

Altro giro, altra corsa. Nel giro di 4 mesi, Real e Atletico Madrid si sfidano per la terza volta, dopo la finale di Champions e quella della Supercoppa disputate tra maggio ed agosto.

Fonte: LauraHale - wikipedia.org
Arda Turan. Fonte: LauraHale – wikipedia.org

La sfida odierna, la settima ed ultima del 2014, ha il sapore della ‘bella’. Stasera si decide, una volta per tutte, chi detiene la supremazia cittadina per l’anno corrente dopo che i Blancos hanno alzato la Champions a maggio e i Colchoneros la Supercoppa il mese scorso. Pronti, via e com’era lecito attendersi, il risultato cambia quasi subito. Minuto 10: Koke si presenta dalla bandierina sinistra, la sua palla in mezzo viene colpita magistralmente dalla testa di Tiago che anticipa tutti: Casillas è battuto e i tanti tifosi dell’Atleti presenti al Bernabeu esplodono. Rotto il ghiaccio, la tensione inizia a farla da padrona com’è normale per un derby tanto sentito: nei 15 minuti successivi al gol, vengono sventolati tre cartellini gialli: uno per il Real e due per l’Atletico. Proprio quando il cronometro segna 25 primi, c’è la seconda svolta alla gara: Cristiano Ronaldo viene atterrato da Siqueira in area di rigore, l’arbitro senza esitare un secondo concede il penalty. Come da prassi, il portoghese si presenta dagli undici metri e, come da prassi, spiazza il portiere, riportando il match in equilibrio. I ritmi si abbassano e, a parte qualche raro sussulto, i minuti scorrono fino al duplice fischio del direttore di gara.

Alla ripresa il copione non cambia ed inizia la girandola dei cambi: Turan sostituisce l’ammonito Gabi e Griezmann subentra a Jimenez. Nel Real Madrid c’è l’atteso esordio dell’ultimo acquisto in ordine di tempo Hernandez, al posto di un impallato Benzema. Il nome di ‘Chicharito’ compare subito nella cronaca della gara, seppur per un’ammonizione lampo a tre minuti dall’ingresso in campo. Lo spettacolo scarseggia, al punto che per vedere la prima vera occasione della ripresa bisogna attendere il minuto 74: Arda Turan riceve un ottimo pallone da Griezmann, supera Arbeloa ma la sua conclusione potente finisce per spegnersi a pochi centimetri dalla porta difesa da Casillas. E’ solo il preludio al gol che arriva 120 secondi dopo. Un’azione magistrale per gli uomini di Simeone (squalificato e costretto a guardare il match dalla tribuna): il solito Griezmann serve un pallone rasoterra molto invitante dall’out destro, ma la giocata sopraffina è quella di Raul Garcia che con una finta di corpo disorienta totalmente la difesa del Real, lasciando che la palla sfili proprio ad Arda Turan, meglio posizionato che non esita nemmeno un attimo e lascia partire (dal dischetto del rigore) un destro potente su cui Casillas non può proprio nulla. Gli ultimi dieci minuti di gara vedono il Real provare ad agguantare quantomeno il pareggio, ma la difesa dell’Atleti non commette nemmeno l’ombra di un errore.

Arriva il triplice fischio e il relativo verdetto: l’Atletico Madrid scalcia via il Real dal trono e conquista lo scettro di Re della città di Madrid per l’anno 2014: lo testimoniano le vittorie della Liga 2013-14, della Supercoppa Spagnola e, ovviamente, della partita odierna. Nonostante la partenza di Diego Costa da una parte e gli acquisti faraonici di Kroos e Chicharito (solo per citare quelli più sbandierati) dall’altra, la classe operaia, capeggiata dal ‘Cholo’ Simeone, si impone ancora una volta, questa volta a domicilio nella Reggia del Santiago Bernabeu, su quella ‘reale’ del Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo, di Mister 100 milioni Gareth Bale e del condottiero italico Carlo Ancelotti. Appuntamento al prossimo derby di Madrid dove si rinnoverà per l’ennesima volta una sfida che si avvicina molto al concetto, utopico per noi mortali, di infinito.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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