Real Madrid, adiós Liga: col Valladolid finisce 1-1

In un mercoledì sera di maggio scende in campo il Real Madrid, ma non si tratta di una partita di Champions. Oggi si recupera la partita (contro il Valladolid) della 34esima giornata di Liga non giocata dai Blancos visto l’impegno ravvicinato alla Coppa del Re. Inutile dire che a due giornate dal termine e con l’Atletico a +5 l’unico risultato utile è la vittoria, che manterrebbe aperto il discorso scudetto.

Fonte: Wikipedia
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La partita però, non inizia affatto nel migliore dei modi. Dopo soli 7′ Cristiano Ronaldo è costretto ad uscire per infortunio. Nessuno scontro di gioco violento, molto probabile invece un fastidio muscolare che gli impedisce di continuare la gara. Al suo posto Ancelotti getta nella mischia Alvaro Morata. Il Valladolid è terzultimo ed una vittoria oggi potrebbe essere fondamentale per la salvezza, quindi la squadra mette in campo la tipica grinta delle partite da ‘dentro o fuori’ ed impedisce al Real di controllare agevolmente come spesso accade nelle partite di Liga. Le occasioni scarseggiano, ma al 34′ il risultato finalmente si sblocca. Calcio di punizione da ottima posizione di cui si occupa Sergio Ramos, che trova la traiettoria perfetta con la palla che, nonostante un leggero tocco del portiere Jaime, si insacca per il vantaggio Blancos. Quarto gol in tre partite per il difensore spagnolo (incaricatosi del calcio di punizione vista l’assenza di Bale e l’uscita per infortunio di Ronaldo), ancora una volta di una certa caratura: i precedenti due erano arrivati nell’incredibile semifinale di pochi giorni fa all’Allianz Arena.

Nel secondo tempo i padroni di casa continuano a mettere in campo una grinta fuori dal comune che rende molto complicata la partita al Real, costretto a difendersi nella propria metà campo per larghi tratti. Le occasioni più chiare sono tra il minuto 60 e il 70: al 63′ il terzino Peña effettua un’ottima cavalcata sulla fascia sinistra, entrato in area la spara verso la porta con la palla che sfiora la traversa: una via di mezzo tra un tiro e un cross che mette i brividi a Iker Casillas ma che si spegne sul fondo. Dai semplici brividi si passa alla paura: al 66′ ottima palla in mezzo di Jeffren e Javi Guerra trova una fantastica rovesciata che esce di un pelo oltre il palo destro. I difensori del Real rimangono tutti fermi a guardare il gesto tecnico dell’attaccante del Valladolid. E’ il preludio al pareggio che arriva a tempo quasi scaduto: all’85’ calcio d’angolo dalla destra per i padroni di casa: sul cross arriva lo stacco imperioso di Osorio che supera un incolpevole Casillas e riequilibra il punteggio.

Pareggio fondamentale per il Valladolid che, nonostante tutto, è momentaneamente fuori dalle ultime tre posizioni. Sconfitta pesantissima per il Real Madrid che può formalmente dire addio al sogno scudetto: la matematica dice che tutto è ancora possibile (-4 con due partite ancora da giocare), ma la logica consiglia che l’Atletico Madrid non fallirà le sue ultime due gare di Liga consegnando il titolo ad una delle avversarie (il Barcellona è secondo a 85, cioè +1 sui Blancos e -3 dai Colchoneros). Anche nell’improbabile caso di una sconfitta e di un pareggio dell’Atleti, questi ultimi vincerebbero comunque essendo avanti negli scontri diretti. Insomma, il Real si gioca tutto (proprio contro i cugini) nella finale del 24 maggio a Lisbona, dove non è sicura nemmeno la presenza di Cristiano Ronaldo, oggi uscito per infortunio e con tempi di recupero incerti. Pareggio che condanna Ancelotti e fa felicissimo Simeone, ora più che mai con 9 dita su 10 sulla sua prima Liga da allenatore.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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