Psg, il caso Rabiot continua ad alimentarsi: chiesto lo stesso compenso di Verratti

Ormai Adrien Rabiot fa più notizia al di fuori che dentro i campi di gioco della Ligue 1.

Rabiot in azione - fonte foto Liondartois (wikipedia)
Rabiot in azione – fonte foto Liondartois (wikipedia)

La diatriba con il Paris Saint Germain è ormai cosa nota a tutti, la situazione riguardo al salario percepito dal ragazzo sta diventando una sorta di caso di stato in terra parigina. Secondo i settimanali e le notizie che arrivano da France Footbal, a Rabiot è stato offerto un trattamento economico di circa 250 mila euro al mese, che per un ragazzo di 19 anni potrebbe essere un compenso più che valido, vista la sua acerba presenza in Ligue1. La mamma (procuratore del giocatore) però non è d’accordo con questa proposta: pare abbia richiesto almeno un trattamento economico pari a 300 mila euro al mese. Questa somma equivale allo stesso stipendio percepito dal compagno di squadra Verratti e il gesto è però apparso a tutti un po’ sfacciato, visto che l’ex Pescara vanta qualità decisamente migliori come giocatore, presenze in nazionale e la presenza da titolare nel PSG.
Ovviamente per la squadra di Laurent Blanc è fuori da ogni dubbio fare un paragone tra i due ragazzi: Verratti risulta tra gli insostituibili, Rabiot non è mai riuscito a lasciare uno stampo veramente importante nell’entourage e deve vedersela anche con giocatori del calibro di Thiago Motta e Cabaye. Improponibile chiedere un salario pari a quello di un titolare, vista comunque la somma decisamente cospicua che gli è stata offerta. Bloccare le sorti del giocatore per questioni puramente salariali non sta giovando a nessuno, soprattutto a lui che anzi dovrebbe mettersi in mostra per guadagnare visibilità e possibilità di scendere in campo. E’ sicuramente molto richiesto anche dalla Serie A, nel caso decidesse di lasciare il PSG: si era fatto il nome dell’As Roma, ma anche in quel caso approdare in casa giallorossa non servirebbe a vederlo maggiormente in campo, vista l’ulteriore concorrenza che troverebbe nella capitale.

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