Radamel Falcao, dal Sudamerica al tetto d’Europa, sempre nel segno del gol

Radamel Falcao Garcìa Zàrate – si fa prima a chiamarlo solo Falcao – il destino ce l’ha già scritto nel nome, scelto dal padre proprio in onore di quel Paulo Roberto che noi italiani conosciamo bene.
Nasce a Santa Marta, comune di circa 414000 abitanti nel nord della Colombia, tra le mete più ambite di turisti di tutto il mondo; tragitto inverso per chi, come Falcao, a 15 anni lascia la propria casa e la propria patria, con pochi spiccioli e tanta speranza, alla ricerca di un sogno che possa cambiargli la vita.
Il giovane Radamel viene infatti scelto dal River Plate, ed è in Argentina che deve trasferirsi; i biancorossi l’hanno visto all’opera col club dei Milionarios, in cui  ha giocato tra le giovanili, impressionando osservatori di tutto il Sudamerica.
Lo chiamano ‘El Tigre’, perchè nonostante un fisico impressionante, riesce a scattare fulmineo quando sente nell’area l’odore della preda; e poi perchè lo si vede dai suoi occhi quando è pronto ad andare giù per la giugulare, azzannare la preda e portare in vantaggio i suoi.

 

Arrivato in quella che fu la terra di Maradona, Falcao ci mette poco a farsi conoscere; esordisce a 19 anni con la maglia della prima squadra del River, siglando una doppietta che gli permette di entrare subito nel cuore dei tifosi.
In quattro anni d’Argentina, il bomber colombiano registrerà 109 presenze e 49 gol, conquistando il torneo di Clausura del 2008 e portando un titolo Under 20 anche alla sua Nazionale, nel 2005.

Radamel Falcao, campione dell'Atletico Madrid - Fonte: Wikimedia by Janca Parce

Nell’estate del 2009, Falcao si sente ormai pronto a riempire di nuovo le valigie, e viaggiare lontano, dall’altra parte del mondo, dove il calcio è magari meno passionale di quello sudamericano, ma dove ogni giocatore sogna di trovare la sua consacrazione; nonostante i gol e le vittorie, pochi club europei sembrano voler puntare su questo ragazzo di ventitre anni, che ha il fisico di un pugile e i piedi di un ballerino classico.
Tra i club europei, il Porto ha la meglio, versando nelle casse del River 5,5 milioni di euro con i quali si assicura le giocate del colombiano.
Arrivato in Portogallo, Falcao non smentisce le attese; segna subito al suo esordio in campionato, ed anche nella massima competizione continentale, la Champions, non tarda a farsi notare, siglando il suo primo gol alla seconda giornata del girone, ironia del destino, contro quell’Atletico Madrid che ritroverà più tardi nel suo cammino.
L’avventura portoghese di Falcao è esaltante; in due stagioni 84 presenze condite da 73 gol, la vittoria del campionato portoghese e, nella stessa stagione, la prima Europa League conquistata da protagonista assoluto, da capocannoniere della competizione con 17 reti.
Nella stessa stagione, il ‘Triplete‘ dei Dragoni – nella loro versione firmata Villas Boas –  è completato dalla Coppa nazionale, vinta anche l’anno precedente, cui poi seguirà la Supercoppa nazionale.

 

Dopo due anni di gol e vittorie, Falcao fa ancora le valigie e, facendo valere la clausola rescissoria da 30 milioni stipulata coi portoghesi, viene acquistato per 40 milioni di euro dall’Atletico Madrid che punta su di lui per ovviare alle partenze di giocatori che hanno fatto la storia del club madrileno, come Forlan e Aguero.
Anche in Spagna El Tigre ci mette poco a presentarsi; stavolta il primo gol in maglia biancorossa arriva direttamente alla prima di Europa League, mentre in campionato dovrà aspettare la fine di Settembre per siglare la sua prima personale tripletta.
Nella stagione della sua consacrazione, Falcao sigla 23 gol in 31 partite di campionato, ma è ancora sul palcoscenico continentale che si mostra agli occhi del mondo come uno tra gli attaccanti più forti del momento; i suoi gol portano in Finale di Europa League i Colchoneros, e la sua doppietta – due gol che sono due capolavori – ieri sera è risultata più che decisiva in quello che è stato poi il 3-0 finale.
Altra Coppa, altro titolo di capocannoniere, altra vittoria.
Falcao è ormai nell’Olimpo dei migliori, risultando il più prolifico tra i pariruolo di tutto il mondo; più di Higuain e Benzema, più di Ibra, Di Natale o Cavani, più di Rooney o Dzeko o Aguero, un attimo dietro, nei numeri certo, a quei fenomeni di Messi e Ronaldo.

La sua avventura spagnola, dopo una sola stagione, sembra già agli sgoccioli, adesso che le Big di mezza Europa gli vanno dietro, pronte a fare follie per lui.
Dall’Inghilterra agli sceicchi di Francia, fino alle big di Spagna, con Italia e Germania che seguono nell’ombra, tutti vogliono quel ragazzone di Santa Marta che parla poco e segna molto, un Atleta di Cristo che non ha mai dimenticato da dove è partito, ma è sempre pronto a conquistare nuovi territori, e i cuori di nuovi tifosi.

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