Cori razzisti contro Yaya Touré: “E’ incredibile, l’UEFA deve fare qualcosa”

Ennesimo esempio di cori razzisti ieri sera in Champions League: alla Khimki Arena di Mosca si affrontavano CSKA e Manchester City, e sugli spalti un nutrito gruppo di supporters russi, completamente a torso nudo nonostante il clima di Mosca, ogni volta che Touré toccava palla si esibivano in quelli che gli inglesi definiscono “monkey chants“, urla e versi simili a quelli di una scimmia (qui il video dei cori).

Yaya Touré
Autore: Илья Хохлов

Il giocatore ivoriano ha chiesto l’intervento dell’arbitro, il rumeno Ovidiu Hategan, che avrebbe potuto interrompere l’incontro. Ma l’arbitro internazionale ha deciso di non prendere provvedimenti, e, al due volte African Player of the Year, non è rimasto altro che tornare sull’argomento al termine della gara: “Sono molto deluso per quello che è successo. E’ incredibile che accadano ancora cose del genere dopo tutto ciò che è stato detto e fatto in proposito. E’ molto, molto triste. Penso che la Uefa debba intervenire in modo radicale, perché ogni volta si dice che questi atteggiamenti devono finire e ogni volta invece continuano. Dobbiamo fermarli definitivamente“. In seguito, lo stesso Touré, ha espresso la sua fiducia nelle istituzioni competenti sul suo profilo Twitter: “Credo nelle istituzioni del calcio, so che chi decide si prenderà le sue responsabilità e mostrerà il cartellino rosso al razzismo“.

Intanto il City ha presentato una denuncia all’UEFA. Per il CSKA, oltre alla multa, potrebbe arrivare la chiusura dello stadio, se nel rapporto arbitrale fossero confermati i cori razzisti all’indirizzo del centrocampista del Manchester.
Anche la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, si pronuncia sull’episodio: “Siamo davvero dispiaciuti – ha detto il presidente, Bobby Barnes – che il protocollo previsto per situazioni come quella di ieri a Mosca non sia stato applicato.
La questione però si inquadra nel quadro più ampio del calcio internazionale, dato che nel 2018 in Russia dovrà giocarsi il Campionato del Mondo. L’atteggiamento del tifoso russo non sembra essere cambiato di molto in questi anni, nonostante le contromisure prese dagli organi competenti per arginare il fenomeno della discriminazione razziale e sessuale. Meno di un anno fa Landscrona, il gruppo più numeroso e importante dei supporters dello Zenit di San Pietroburgo, faceva sapere attraverso il proprio sito di non volere “né giocatori di coloreomosessuali in squadra, nel nome della purezza della razza, mentre sei mesi prima l’ex interista Roberto Carlos s’era visto lanciare in campo una banana da un tifoso del Krylia Sovetov Samara.
Il CSKA, dal canto suo, cerca di difendersi, negando l’origine razziale dei cori tramite un comunicato ufficiale: “Siamo sorpresi e delusi dalle dichiarazioni del giocatore del Manchester City, Yaya Touré. Dopo avere attentamente studiato i video della partita, non abbiamo riscontrato nessun insulto razzista da parte dei tifosi. In diverse occasioni dell’incontro, specialmente nelle azioni di attacco contro la nostra porta, i tifosi hanno espresso il loro disappunto, facendo “boooh” e fischiando, per mettere pressione ai giocatori avversari, ma a prescindere dalla loro razza. Ciò è avvenuto anche con Alvaro Negredo e Edin Dzeko nel secondo tempo. Non è chiaro perché il centrocampista ivoriano li abbia interpretati come qualcosa di personale“.

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