A tutta tattica – Psicoanalisi di una finale di Champions

Non è così assurdo pensare che due tedesche in finale di Champions suscitino, in noi italiani, una certa invidia. Chissà quando potremo di nuovo raggiungere lo stesso risultato sportivo.

Soccermagazine.it
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Certo, come per ogni grande evento calcistico, ci sono molti modi per leggere il percorso che hanno compiuto le due squadre.
Partiamo dal Bayern Monaco: per quanto queste valutazioni siano soggettive, non si può negare che tra le contendenti sia quella più “antipatica”: club ricco, rappresentante di una delle aree industriali più ricche del mondo, bilancio in superattivo, introiti altissimi, record di punti in campionato… il Bayern è la incarnazione calcistica del secchione, quello antipatico del primo banco che prende sempre 10 e che non passa mai i compiti. Poi, per carità, va sottolineato il merito di tutto questo, ma quanto snobismo traspare dalle dichiarazione dei vertici societari.
Tatticamente il Bayern, quest’anno, non è stato innovatore nel modulo, quanto piuttosto nella interpretazione di quest’ultimo: il 4-2-3-1 di Heynckes ha rinunciato ad una macchina da gol come Mario Gomez per far giocare Mario Mandžukić, più “difensore” del primo e in grado di favorire maggiormente inserimento e gioco dei fortissimi trequartisti bavaresi. Il “blocco di squadra” è granitico, se pensiamo che la Juve,  fortissima nel fare questo stesso gioco, non è mai riuscita a mettere seriamente in difficoltà il Bayern nel corso di due match, ci rendiamo conto di come attualmente la difesa bavarese sia quasi impenetrabile.
Sarà dura per i gialloneri.

Dall’altra parte del ring troviamo una squadra che in pochi anni, ripartendo da un quasi fallimento, è riuscita ad arrivare a contendersi il titolo di regina d’Europa (e quindi del mondo). Il più classico dei copioni dei romanzi di formazione è rispettato nella storia recente del Borussia: dall’inferno al paradiso. Proprio per questo motivo che la squadra di Jürgen Klopp suscita più simpatia; per il suo percorso di “espiazione” e per la sua origine popolare, di club tifato dai lavoratori delle miniere della Ruhr.

Il Borussia sfiderà il Bayern con un 4-3-3 che gli ha permesso di stupire in Champions quest’anno. In particolare, i ragazzi terribili di Klopp sono perfettamente addestrati per “circondare” la squadra avversaria, sviluppano un gioco avvolgente, che in un crescendo di intensità, sfocia poi nel gol. Inutile dire che qui, il gruppo ha esaltato i singoli, lanciando giovani fenomeni in tutti i reparti: chi potrà risultare decisivo? Robert Lewandowski? Mario Götze? Marco Reus? Potremmo continuare ancora, perchè di top player i gialloneri ne hanno lanciati parecchi. Tanto da potersi permettere di vendere la giovane stella Götze proprio al Bayern.

La sfida si prospetta molto, molto interessante. Chi avrà la meglio? E voi, sotto sotto, chi sperate che vinca?

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