Atletico Madrid-Chelsea 0-0: il catenaccio di Mou funziona a dovere

“Ganar, ganar, ganar y volver a ganar”. Questo aforisma, coniato dal compianto Luis Aragones, è stampato a fuoco nelle menti dei calciatori, dei tifosi e anche dell’allenatore dell’Atletico Madrid. Stasera l’unico pensiero che attraversa le menti dei Colchoneros è vincere. Vincere stasera contro il Chelsea di Mourinho per suggellare una stagione praticamente perfetta ed avere un vantaggio significativo in vista della semifinale di ritorno, in programma la settimana prossima a Londra. Dall’altra parte c’è un Chelsea piuttosto sfiduciato reduce dalla sconfitta interna col Sunderland di domenica, che ha interrotto l’imbattibilità di Mourinho allo Stamford Bridge che era durata 78 partite e che ha quasi estromesso i Blues dalla lotta per il titolo. Alla squadra londinese, a questo punto, non resta che giocarsi il tutto per tutto in Champions.

Mourinho. Fonte: gowestphoto - wikipedia.org
Mourinho. Fonte: gowestphoto – wikipedia.org

A sorpresa Simeone non schiera David Villa dal primo minuto ma gli preferisce Diego, per completare il reparto offensivo insieme al connazionale Diego Costa. Nel Chelsea non c’è Eto’o fermato da un infortunio al ginocchio, la pedina più avanzata nello scacchiere di Mourinho è l’ex di turno Fernando Torres. Nel primo quarto d’ora succede poco col Chelsea che si chiude a riccio in difesa e aspetta che siano i padroni di casa a creare gioco. Una piccola svolta arriva al 17′ quando Cech, da poco recuperato, è costretto a smanacciare la conclusione insidiosissima direttamente da corner di Koke, ma nel cadere frana su Diego Costa e impatta male col suolo: la spalla destra è troppo dolorante per proseguire e dopo nemmeno 20 minuti Mou è costretto a inserire al suo posto il secondo Schwarzer. Il match stenta a decollare, e al 35′ Mario Suarez prova a scaldare il pubblico del Calderon con una gran botta dai 20 metri che sibila a pochi centimetri dal palo destro, con Schwarzer che comunque sembrava sulla traiettoria. La prima frazione si chiude con un sinistro a incrociare piuttosto pretenzioso di Diego da fuori area che è facile preda del portiere australiano.

La prima emozione vera della ripresa è al 54′, quando Schwarzer esce un po’ a vuoto e coi pugni serve un pallone comodo a Diego Ribas: il brasiliano non perde tempo e conclude verso la porta, ma l’australiano rimedia all’errore bloccando con sicurezza un tiro non proprio facile. L’ex Juve, sicuramente tra i più propositivi (sebbene piuttosto impreciso) viene però sostituito pochi minuti dopo, al 60′, per far spazio ad Arda Turan: primo cambio per il Cholo che vuole un po’ smuovere gli equilibri di una gara troppo bloccata nella prima ora di gioco. Al 72′ Mou usa la seconda sostituzione e toglie Terry, vittima di un pestone di Diego Costa e impossibilitato a continuare, e inserisce l’attaccante André Schürrle, spostando David Luiz nel ruolo dell’inglese e rendendo la sua formazione più offensiva, presumibilmente per provare l’assedio nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Al 75′ l’Atletico trova la chance più pericolosa della gara: direttamente da punizione Gabi cerca e trova la porta piazzando la palla nell’angolino sinistro basso ma Schwarzer, non senza qualche difficoltà, riesce a metterla in angolo. Tre minuti dopo dalla fascia destra Juanfran trova ottimamente la testa di Arda, ma il turco, nel colpire di testa, commette fallo su un difensore; la palla, comunque, era uscita di poco oltre il palo sinistro. Negli ultimi dieci minuti il muro difensivo del Chelsea comincia a scricchiolare a causa dei continui attacchi dei padroni di casa, che anche grazie all’ingresso del funambolo José Sosa, si rendono pericolosi in più di un’occasione. All’88’ Torres, atterrato da Miranda, guadagna un calcio di punizione dal limite dell’area. Se ne occupa David Luiz, ma la conclusione del brasiliano è di poco alta sopra la traversa. Nonostante i 5 minuti di recupero il risultato non cambia più fino al triplice fischio dell’arbitro.

Il catenaccio di Mourinho funziona perfettamente e il Chelsea esce indenne dalla intricata trasferta di Madrid. Tutto verrà deciso nella partita di ritorno allo Stamford Bridge. I Blues vedono il bicchiere mezzo pieno perché riusciti nell’intento di annullare l’Atletico a domicilio, un compito sicuramente non facile. Bicchiere mezzo vuoto per i padroni di casa che non hanno sfruttato il vantaggio del supporto del proprio pubblico, ma allo stesso tempo non hanno subito gol in casa che avrebbero potuto pesare nel punteggio finale. Pesano, però, gli infortuni ai danni di Cech e Terry, che si uniscono a quello di Eto’o. Una partita che, ad essere onesti, è stata ben al di sotto delle aspettative: spettacolo prossimo allo zero in particolare nel primo tempo. Ripresa più vivace ma lo 0-0 finale è la palese dimostrazione del massimo equilibrio tra le due squadre. Atletico Madrid che, alla fine della partita, ha collezionato uno score barcelloniano per quanto riguarda il possesso di palla: 63% contro il 37 degli ospiti. Statistica fine a se stessa: stasera nemmeno la bravura di Simeone è stata in grado di scalfire il catenaccio, tattica favorita dello Special One per le partite ostiche come quella odierna. Appuntamento allo Stamford Bridge tra 8 giorni per conoscere il nome della finalista, che competerà per la ‘coppa dalle grandi orecchie’ nella finale di Lisbona.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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