Champions League, Neymar risponde a Diego: Barça-Atletico Madrid è 1-1

I motivi di interesse per la partita di stasera, manco a dirlo, sono molteplici. Iniziamo col primo: Barcellona-Atletico Madrid è una sfida inedita. Inedita ovviamente in Champions, considerato che i Colchoneros vantano solo 9 partecipazioni a questa competizione, mentre i Blaugrana sono a quota 24. Un altro motivo di interesse? Al momento nella Liga la squadra di Simeone occupa il primo posto, e ad una lunghezza di distanza c’è proprio l’equipo di Gerardo Martino. Un altro ancora? L’Atletico Madrid non conquista la semifinale di Champions da 40 anni. Per finire, l’ultimo motivo di interesse è che in questa Champions l’Atletico non ha mai perso lontano dalle mura amiche e allo stesso tempo il Barça non è stato mai battuto in casa.

fonte: http://www.postprod uktie.nl
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Diego Costa, in dubbio alla vigilia, è regolarmente al suo posto in attacco affiancato da David Villa. Nel Barcellona invece 4-3-3 pienamente confermato, con Iniesta che torna in campo dal primo minuto dopo aver cominciato dalla panchina il derby con l’Espanyol. La prima emozione della gara arriva subito, al quarto minuto di gioco Pinto rinvia malissimo, Arda Turan raccoglie palla e serve David Villa che da ottima posizione la manda di un soffio fuori. Per i padroni di casa c’è subito una tegola: al 10° Piqué è costretto ad uscire per infortunio, dopo che pochi minuti prima era caduto male in seguito ad uno scontro aereo con Diego Costa. Al suo posto Martino inserisce Bartra. Il Barcellona ha la sua prima vera occasione dopo 26 minuti, grazie a Messi che a seguito di una giocata personale serve un filtrante perfetto per Iniesta, ma la sua conclusione di prima viene neutralizzata da Courtois. La sfortuna però quest’oggi si dimostra equa: al minuto 27 Diego Costa inizia a zoppicare e a toccarsi la gamba, chiaro segnale del riacutizzarsi dell’infortunio. Anche l’Atleti è costretto ad utilizzare la prima sostituzione e al suo posto entra Diego. Primo tempo molto equilibrato che si accende negli ultimi 5 minuti (in particolare quando Neymar con un siluro di destro sfiora la traversa) ma termina con poche emozioni totali.

La ripresa regala da subito più azioni pericolose e spettacolo in generale. E al 55° finalmente la gara si sblocca. Diego sulla trequarti riceve un passaggio da Gabi, avanza di pochi passi e da posizione defilata, almeno a 25 metri dalla porta, esplode un destro terrificante che si piazza all’incrocio dei pali, superando un incolpevole Pinto. Un gol tanto bello quanto importante per il Brasiliano ex Juventus, entrato a partita iniziata dopo l’infortunio del connazionale Diego Costa. Ma i padroni di casa non ci stanno a perdere, sia la partita che l’imbattibilità casalinga in Champions, e impiegano 15 minuti per trovare il gol del pareggio. Il passaggio vincente arriva dal solito Iniesta, che serve sulla fascia sinistra Neymar, che di destro esplode un piattone potente e preciso su cui Courtois non può nulla. Dal 70° alla fine la partita è molto combattuta, ma di chiare occasioni da gol non se ne registrano più fino al triplice fischio di Brych.

Risultato tutto sommato più che positivo per l’Atletico Madrid che esce dal Camp Nou con un pareggio d’oro e il non trascurabile bonus del gol segnato in trasferta. Tra 8 giorni c’è  il ritorno al Vicente Calderon, dove ovviamente l’imperativo è vincere, ma di fatto anche un pareggio a reti bianche sancirebbe il passaggio del turno per i ragazzi del Cholo. Unico neo della giornata l’infortunio a Diego Costa, i cui tempi di recupero sono al momento sconosciuti ma si spera di averlo a disposizione per l’impegno cruciale di mercoledì prossimo.

Il primo atto della commedia finisce con nessun vincitore e nessun vinto. L’atto secondo sarà fondamentale per conoscere il nome della semifinalista. Il terzo, in programma all’ultima giornata di campionato, potrebbe essere fondamentale per conoscere il nome del vincitore della Liga.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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