Juve e Roma, in Champions sventola il Tricolore!

I preliminari di Champions – con l’eliminazione del Napoli operata dai baschi dell’Athletic Bilbao – sembravano confermare il momento buio, che ormai da qualche stagione vede le nostre squadre in grosso affanno fuori dai confini nazionali. Gli splendidi anni 2000, quando eravamo sempre presenti con quattro compagini e spesso anche in grado di dominare (vedi 2003 con Milan, Juventus ed Inter in semifinale) continuavano a sbiadire. Anche quest’anno ci siamo presentati al via con due formazioni, sono quelle che hanno battagliato a lungo per lo Scudetto 2014 e che rimangono le grandi favorite per il novello campionato di Serie A. Senza dubbio, sia a livello tecnico che societario, sono le società che hanno un progetto più lungimirante rispetto alle rivali e meritano di stare in prima fila. Nonostante tutto, l’esordio europeo era avvolto da mille dubbi e dallo scetticismo generale: la clamorosa eliminazione dei bianconeri nella fase a gironi della scorsa UCL e la mancanza d’esperienza dei giallorossi – dopo anni di assenza – non facevano presagire al meglio.

Ma andiamo con ordine, martedì toccava alla Vecchia Signora mettere a tacere le critiche che fondano le loro basi su una squadra che dà il meglio in Italia, ma in ambito internazionale non riesce ad esprimersi agli stessi livelli. Ed in effetti il primo tempo dello Juventus Stadium, contro un avversario tutt’altro che formidabile come il Malmoe, ha visto i bianconeri piuttosto bloccati. Nella ripresa, Juve migliore: splendida combinazione Tevez-Asamoah-Tevez per il vantaggio juventino. L’Apache rompeva così un digiuno (in Champions League) durato la bellezza di 1000 giorni, ma Carlitos non si accontentava e nel finale – con un preciso calcio di punizione – firmava la doppietta personale. Ok, siamo daccordo sul fatto che i ragazzi di Allegri dovessero portare a casa i tre punti, ma come ha dimostrato il tonfo dell’Atletico Madrid al Pireo – contro l’Olympiakos – in Champions non c’è nulla di scontato. Madama, nella seconda giornata, renderà visita ai Campioni di Spagna e Vice Campioni d’Europa in carica. La Simeone band vorrà riscattare la sconfitta greca e per i Campioni d’Italia si preannuncia una notte di fuoco nel caldissimo Vicente Calderon.

Gervinho. Fonte immagine: www.genoacfc.it
Gervinho. Fonte immagine: www.genoacfc.it

Mercoledì è stato il turno della Roma, che tornava in Champions League dopo quattro anni. L’ultima apparizione dei giallorossi risaliva all’edizione 2010-11, quando fu lo Shakhtar Donetsk – negli ottavi di finale – a far fuori la Lupa. L’approccio è stato esaltante: due gol nei primi dieci minuti, 4-0 all’intervallo! Il CSKA Mosca è sembrato un semplice sparring partner ed il 5-1 finale – con reti di Iturbe, doppio Gervinho, Maicon e autorete di Ignashevich, Musa realizzava il gol della bandiera – non rende pienamente onore alla prestazione di Totti e compagni. Sugli scudi Gervinho, l’esterno d’attacco ivoriano ha sfornato una prestazione maiuscola ed è ormai entrato (con pieno merito) nei cuori dei tifosi della Sud. È solo l’inizio per l’equipe di Garcia, che dovrà vedersela adesso con gli scogli più alti, ovvero Bayern Monaco e Manchester City. Ma se prima era la Magica a doversi preoccupare, vista la prestazione di ieri qualche grattacapo lo avranno pure in Baviera e sulle sponde azzurre del River Irwell. Il prossimo match, all’Etihad Stadium, assume un’importanza capitale e se ai giallorossi riuscisse il colpaccio, allora la qualificazione agli ottavi non sarebbe più così complicata.

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