A Manchester per cancellare la notte dell’Old Trafford: i precedenti dei Citizens con le italiane danno speranza alla Roma
I riflettori della Champions League sull’Etihad Stadium. Si riaccenderanno questa sera alle 20.45. Illumineranno i protagonisti di Manchester City e Roma, avversarie nel secondo turno della fase a gironi di Champions League. Primo confronto assoluto tra i due club.
I precedenti tradiscono la squadra di Manuel Pellegrini. Quando vede l’Italia, il Man City fa fatica. Lo dicono i numeri. Lo si legge dalle statistiche. In Europa, nel passato recente, i Citizens hanno rimediato tre pari ed una sconfitta contro squadre appartenenti allo stivale. Per l’ultimo successo bisogna scomodare gli annali. Doppia vittoria contro il Milan in Coppa Uefa, era la stagione 1978/79. Poi tante delusioni. A partire dal 2010. In Europa League doppio confronto con la Juventus di Luigi Del Neri, avversaria nella fase a gironi. Né vincitori né vinti, sia all’andata che al ritorno. Doppio pareggio (1-1) con protagonisti inattesi. Segnano Iaquinta, Johnson, Giannetti, Jo. Altri tempi, altra rosa, altre ambizioni. Per entrambe le squadre. Ed anche altri allenatori. In panchina, nel Man City, c’era Roberto Mancini, che steccherà in Europa anche nella stagione successiva. Ancora contro un’italiana. E’ il Napoli di Walter Mazzarri, al battesimo in Champions. Pari casalingo all’esordio (1-1), poi tracollo al San Paolo. Balotelli segna il gol del momentaneo pari. Prima e dopo, però, c’è lo zampino di Edinson Cavani. La sconfitta (2-1) varrà l’eliminazione dei Citizens dal girone A.
Quindici sono invece i precedenti della Roma con squadre inglesi. La città di Manchester rievoca ricordi poco felici dalle parti del Colosseo. Totti e De Rossi sono gli unici superstiti della notte del 14 aprile 2007. Sette a uno dello United in Champions League. Il sogno della semifinale dissipato bruscamente. Domani, per la Roma, la possibilità di scrivere una nuova pagina della sua storia, uno dei tanti temi che renderà magica la sfida dell’Etihad.
