Roma, parla Garcia: “Tutte le partite sono importanti, ma quella di domani è una finale”

Alla vigilia del dal big match di Champions League con il Manchester City, Rudi Garcia parla in conferenza stampa. Questo quanto detto dal tecnico della Roma:

Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio
Rudi Garcia. Fonte: Riccardo Cotumaccio

Per il valore di questa partita e per il prestigio internazionale, ritiene che sia la partita più importante da quando è allenatore della Roma?
“No, tutte sono importanti. Questa per noi è particolare perché per noi è una finale. Noi eravamo nella quarta urna, loro sono campioni d’Inghilterra. Sarà un Olimpico di fuoco e avremo l’opportunità di giocare una finale col nostro pubblico. Ce la dobbiamo giocare e dobbiamo sfruttare ogni momento. E’ vero che sarà eccezionale se vinciamo e noi puntiamo all’exploit ed è questo che faremo domani”.

Cosa si aspetta dal Manchester City e la vostra reazione alla notizia che Aguero non sarà del match?
“Come ho già detto quando ho saputo questa brutta notizia, lui è un grande giocatore ed è fatto per stare sul campo come tutti i giocatori importanti e mi dispiace non vederlo domani. Sappiamo che il Manchester City è una squadra forte, ma noi dobbiamo essere concentrati su di noi, sul nostro gioco e sulla nostra intensità. Ma sono sicuro che ce la possiamo fare, anche se sarà difficile”.

Lo stato d’animo, è rimasto male per le critiche?
“Io sono sempre lo stesso, sono solo concentrato sulla partita che arriva. La storia lo dimostra, è sempre quella più importante. La partita passata è già passata e non c’è più nulla da fare. Posso ancora sottolineare la grande anima della Roma, giocando un tempo in dieci e sotto di due gol e riuscire a pareggiare. I ragazzi sono stati fantastici. Adesso c’è la Champions, abbiamo recuperato e la parola motivazione non ho bisogno di usarla, sarà una partita dove dovremmo usare la testa oltre che la motivazione ma sarà anche una partita tattica”.

Al momento del sorteggio lei disse la partita decisiva sarà l’ultima contro il Manchester City. Era una speranza o una convinzione?
“Entrambe le cose. Alleno questa squadra ogni giorno, so che fa in campo e che stato d’animo ha e questo dà fiducia all’allenatore. Usciamo alla quarta urna e siamo nel girone più difficile di tutta la Champions, era normale la speranza di giocarcela all’ultima partita, così come possiamo fare domani”.

Quando si arriva ad una gara importante, si parla di equilibrio della squadra
“Se avevo undici difensori potevo giocare con undici, ma ne ho solo sei. Scherzi a parte, noi domani non abbiamo scelta, c’è solo da giocare per vincere e non per altro. Saremo maestri del nostro destino solo vincendo, perché non sappiamo cosa potrà succedere tra Bayern e Cska. C’è solo uno scenario per noi, attaccare segnare un gol di più al Manchester e vincere questa partita”.

La partita di domani è speciale anche sul piano personale?
“No, non penso solo al piano personale, penso che quello che è stato fatto fino ad ora sia lavoro di squadra. Nelle ultime stagione non era entrata in Europa e ora si è qualificata in Champions. E’ un’ambizione del club e della società, dei giocatori. E’ un’opportunità che vogliamo compiere e sarà speciale di fronte ad uno stadio tutto esaurito. Questo rappresenta una tappa successiva di questo percorso e dedicheremo questo traguardo ai tifosi e anche ai calciatori che vedrebbero il coronamento di un traguardo”.

Al di là delle motivazioni e delle assenze del City, cosa bisognerà fare rispetto alla partita d’andata?
“E’ vero che lì abbiamo fatto una buonissima partita, ma mi sembra che questa partita è differente. Perché il Manchester City si è ripreso in campionato, noi saremo in casa. Ci può dare fiducia perché ci siamo mostrati all’altezza in questo girone. Domani ci può dare una carica in più, ma è un momento differente e anche la cosa finale che accadrà sarà differente, sarà una finale per noi ma anche per loro”.

Avete cambiato sei giocatori rispetto alla precedente, nell’ultima gara. Queste rotazioni continue hanno tolto punti di riferimento alla Roma?
“Gervinho ha risposto bene, ha detto che tra loro in campo c’è un feeling importante e si ritrova sul campo, chiunque gioca”.

Visto quello che è successo a livello personale a Daniele De Rossi ha avuto dubbi nel farlo giocare col Sassuolo o domani?
“Già prima dell’Inter sono uscite cose che non riguardano il campo. Io sono l’allenatore di Daniele giocatore e uomo, queste cose per me non hanno neanche l’un percento di importanza a parte il fatto che devo sempre essere dietro i miei giocatori e fare in modo che stanno bene nella loro testa. Questa cosa che faccio penso che dovrebbe essere la cosa di tutti quelli che amano il calcio e parlano di calcio, basta. Se non è così allora sarebbe triste. Daniele sta benissimo, peccato che non lo avremo contro il Genoa, ma è un giocatore importantissimo un grande campione e un uomo di spogliatoio. Uno che ha messo 100 volte la maglia dell’Italia, lui è un grande campione sul campo e nella vita”.

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