A tutta tattica – Lazio, che sorpresa!

Se la Juve è la squadra da battere, se il Napoli è l’unica che le può stare dietro, se Roma, Milan e Inter devono ancora trovare la loro identità, ecco che nel marasma del campionato emerge la sorpresa Lazio.
In pochi avrebbero scommesso su una squadra con una guida societaria spesso messa in discussione, ma che evidentemente, conservando tutti i giocatori dell’anno scorso, può avere quella continuità che le altre non hanno.

Fonte immagine: Soccermagazine

Tre vittorie nelle prime tre gare di campionato non si vedevano a Roma, sponda biancoceleste, dal 1974; in panchina c’era Tommaso Maestrelli, e quell’anno la Lazio vinse lo scudetto. Forse era destino che un homo novus del calcio italiano come  Petkovic eguagliasse questo record.

Del tutto evidente che le prime posizioni sono occupate da club che hanno conservato la struttura dello scorso campionato. Chissà se questo vantaggio iniziale risulterà decisivo alla fine; sicuramente, per il momento, i tifosi della Lazio (insieme a quelli di Juve e Napoli) si godono il momento.

 

La nuova (e allo stesso tempo vecchia) Lazio di Petkovic cerca di sfruttare al meglio gli uomini che ha, e soprattutto cerca di sfruttarli nella posizione più congeniale ad ognuno di loro.

In difesa Marchetti è una sicurezza, ha subito un solo gol finora, su rigore oltretutto, e aiuta una difesa che sulla carta rimane il reparto più debole. Dias, contro il Chievo, si è reso protagonista di due errori grossolani, lui che è il giocatore più importante della retroguardia. Questo però non ha impedito alla Lazio di vincere e convincere.

La novità tattica è tutta a centrocampo:davanti la difesa a 4, Petkovic schiera 5 centrocampisti dietro l’unica, devastante punta, Klose. Fatta eccezione di Ledesma, punto di riferimento davanti alla difesa, gli altri quattro giocatori sono tutti in gradi di inserirsi e di farlo senza dare punti di riferimento.Che siano Mauri o Candreva, oppure Hernanes o Gonzales, la difesa avversaria subisce  inserimenti difficili da controllare. Questo rende le fasi d’attacco imprevedibili: non sono solo gli esterni a cercare a profondità, né solo gli interni. I pericoli possono venire da tutte le direzioni per gli avversari, con Klose che è un maestro nei movimenti d’area, quindi bravissimo nello smarcarsi o nel permettere ai compagni di andare in porta.

Il migliore in campo della partita contro il Chievo è stato sicuramente Hernanes. Il brasiliano ha dovuto cambiare ruolo, Petkovic lo schiera interno di centrocampo. Sembrava dovesse essere sacrificato in quella posizione, più arretrato rispetto al ruolo che si era ritagliato nei primi anni in Italia. Invece soprattutto lui sta stupendo, con prestazioni di alto livello, condite da gol e assist.

Pronostici non se ne fanno a inizio stagione, ma la Lazio, vista la bontà delle stagioni precedenti e l’ottimo inizio di campionato, può far strada in un campionato dove la concorrenza è enorme.

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