Esclusiva-Fiffa Inda Street, l’unico calcio che fa bene alle ossa colpisce ancora

Il calcio non è solo Serie A, Premier League, Champions, Europei, Mondiali o affini.

Fonte: Staff Fiffa Inda Street
Fase di gioco del Fiffarrone. Fonte: Staff Fiffa Inda Street

A volte, per rappresentare il concetto di calcio basta un pallone che rotola sull’asfalto, due porticine d’allenamento e un numero pressochè imprecisato di squadre composte ciascuna da tre impavidi gladiatori pronti a darsi battagliai in sfide da sette minuti non solo per arrivare alla vittoria finale, ma perchè il calcio su strada vuol dire allegria, amicizia e passione. E’ questa in poche parole la sintesi del ‘Fiffa Inda Street’, torneo di street soccer che sta spopolando nel territorio brindisino e che ha come epicentro la città di Francavilla Fontana. L’evento, che ha cadenza più o meno mensile, ha presentato, a distanza di un anno, il secondo ‘Fiffarrone’, l’edizione deluxe della competizione, realizzata in collaborazione con il laboratorio urbano ‘inpuntadipiedi’  e che ha visto  protagonisti giovani dai 14 anni in su, artisti di strada del pallone, dillettanti allo sbaraglio e chi più ne ha più ne metta che si cimentano nella pratica dello street soccer per il solo gusto di farlo e senza secondi fini, perchè, come recita il motto, il Fiffa è “l’unico calcio che fa bene alle ossa”. E per analizzare più da vicino questo fenomeno emergente che potrebbe presto espandere i propri confini, Soccer Magazine ha fatto un sopralluogo sul posto, la grossa fetta di strada tra via Mangia e via Cavallo sita in Francavilla Fontana che fa da teatro al torneo, e ha intervistato in esclusiva Massimiliano Chirico, considerato uno dei padri fondatori del credo del Fiffa Inda Street.

1) Ormai la vostra realtà è sempre più consolidata e famosa viste le tante adesioni che stanno sempre più aumentando e della sempre più numerosa gente che parla ed osserva. Ma puoi spiegare, a chi non vi conosce, cos’è il Fiffa Inda Street?

Il Fiffa Inda Street non è nient’altro che un piccolo torneo di street soccer composto da partite da 3 vs 3 da 7 minuti. Tutto qua. Questo torneo non ha scopri di lucro e lo facciamo solo per il piacere di farlo, per pura passione. Diciamo che abbiamo creato una lega ‘alternativa’ in un città in cui le squadre locali di calcio hanno il loro spazio e rappresentano una vera passione. Ma noi siamo indipendenti: il Fiffa non è di nessuno, ma di tutti.

Massimiliano ed Andrea Chirico  e Daniele Argentiero, tre dei fondatori  del Fiffa Inda Street.  Fonte: Staff Fiffa Inda Street
Massimiliano ed Andrea Chirico
e Daniele Argentiero, tre dei fondatori
del Fiffa Inda Street.
Fonte: Staff Fiffa Inda Street

2) Si può dire che il Fiffa, oltre ad essere un’esaltazione del calcio, è anche un veicolo per quei valori che molti giovani della vostra età accantonano troppo presto?

Siamo un gruppo vasto e molto unito in cui c’è tanta voglia di fare per organizzare al meglio ogni iniziativa. In ogni edizione del Fiffa ci mettiamo tanto impegno e non mancano sicuramente lealtà, amicizia e soprattutto divertimento, il nostro scopo primario. Giochiamo solo per divertirci e per riunire attorno a questa nuova frontiera dello street soccer un numero sempre più elevato di giovani

3) Avete riscontrato dei problemi durante il vostro cammino?

Si, e di diverse entità. Inizialmente quelli piccoli riguardavano il controllo della situazione a causa della tanta gente che si presentava sul posto. Ora abbiamo tutto sotto controllo. Un altro, ben diverso, ha a che vedere col fatto che alcuni ci vedono come un problema e non come una realtà positiva. Diciamo che ancora non siamo accettati al 100%, ma alla fine ce la faremo.

4) Parliamo della seconda edizione del ‘Fiffarrone’: rispetto all’anno scorso ci sono state ben 128 squadre rispetto alla prima edizione composta da 96. Inoltre c’è stato il pubblico delle grandi occasioni venuto in massa a far da cornice alla manifestazione.

Possiamo dire che il Fiffarrone è  stata una festa: è  stato bello vedere tanta gente, da quelli che hanno giocato, ai curiosi che sono venuti a vedere e ai supporters  che hanno tifato per le varie squade. E’ veramente bello vedere tanta gente insieme. Siamo rimasti contenti per la partecipazione di tutta la comunità

5) Domanda di rito: dove volete arrivare?

Non abbiamo limiti. Siamo stati in alcune città della provincia brindisina e anche Lecce anche se non ci interessa in maniera primaria ‘espanderci’. Mio fratello però mi ha detto che sarebbe il massimo, magari, disputare un’edizione nel parcheggio vicino allo Stadio Olimpico di Roma o in una grande città come Torino. La cosa più importante per noi è buttare un pallone in mezzo alla strada per riunire e coinvolgere il maggior numero di giovani possibili.

 
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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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