A tutta tattica – Inter, nuovo corso, incognita futuro

Spending rewiew È  finito il tempo delle vacche grasse, e se prima si faceva fatica a farsi prestare i soldi dalle banche, ora non ci si riesce proprio. Il Milan ha venduto i suoi due migliori giocatori; Roma e Inter rescindono contratti pur di diminuire la spesa degli ingaggi. Gli anni ’90 sembrano lontani secoli, oramai arranchiamo anche come quarto campionato europeo.

Fonte immagine: Soccermagazine
Addii Le rescissioni di contratto più clamorose sono proprio quelle che riguardano l’Inter.  Lucio ci ha messo meno di un giorno ad accasarsi alla Juve. Julio Cesar, separato in casa, è finito al Qpr.

Di contro Moratti ha impostato la squadra nel segno del rinnovamento, negli uomini e nelle idee. Stramaccioni è giovane e promettente, ma soprattutto costa pochissimo. Stesso discorso per i nuovi Silvestre e Hadanovic, giocatori dall’ottimo rendimento e dagli stipendi più contenuti rispetto agli illustri predecessori.

 

Certo, sulla carta ogni progetto sembra essere promettente. Manterrà le promesse questo nuovo corso nerazzurro?

Come sempre ci vuole equilibrio nelle valutazioni, quindi non è il caso si seguire il pessimismo cosmico, né di guardare alle più rosee prospettive. Le vittorie e le sconfitte di questo primo scorcio di stagione non ci dicono rivelano ancora il vero volto di questa nuova squadra.

 

“Strama” il fenomeno  Stramaccioni, molto apprezzato dai suoi giocatori, nasce “spallettiano”. È alla Roma che fa le prime importanti esperienze nel settore giovanile, proprio ai tempi in cui l’allenatore toscano deliziava i tifosi giallorossi con il suo modulo senza punte.

Lo stesso modulo di Spalletti, il 4-2-3-1, è la base da cui già è partito Stramaccioni già nella scorsa stagione. Tuttavia, per ragioni di organico, di mercato e di necessità, l’idea iniziale sembra essersi piegata ad un sistema di gioco più “protetto”, con 3 centrocampisti e 3 attaccanti.

 

Difesa Handanovic ha già dimostrato il suo valore. L’incognita del suo rendimento è legata alla riuscita di tutto il nuovo progetto tecnico. Stesso discorso per Silvestre, in coppia con il veterano Samuel o con Ranocchia che cerca il rilancio. Ai lati Nagatomo può essere una buona alternativa (niente di eclatetante comunque). Zanetti è esente da qualsiasi commento, Pereira è ancora in fase di prova. Contro la Roma ha giocato a centrocampo: Strama voleva sorprendere Zeman sull’esterno, ma è stato il boemo a fare la mossa vincente, liberando Totti da compiti di esterno. Abbiamo visto tutti quali risultati abbia ottenuto.

 

Centrocampo Sulla carta i titolari sono Cambiasso, Guarin e Zanetti (a De Rossi, Pizarro e Perrotta fischieranno le orecchie). Pereira, Gargano e Mudingayi scalpitano, sarà Stramaccioni a dover individuare il terzetto migliore e a farlo giocare con continuità.

Attacco Chissà cosa starà pensando Moratti questi giorni in cui si parla del nuovo potenziale attacco della Nazionale formato da Destro e Balotelli. Se certe scelte sono state fatte è difficile che gli uomini nerazzurri passano pentirsene.

I tifosi interisti possono ad ogni modo consolarsi con il ritrovato Milito della scorsa stagione, supportato da Palacio, rubato alla Roma che aveva offerto di più, e a Snejder, tornato al centro del progetto. Cassano è la sorpresa del mercato; per ora ha anche rubato il posto a Palacio, ma davvero il talento di Bari vecchia era così indispensabile per l’Inter? Davvero Pazzini era così di troppo?

 

In una Serie A sempre più arretrata, l’unico modo per rimanere a galla è affidarsi ai giovani e alle idee. Speriamo che questa ventata di cambiamento di tutti i club, anche di quelli più blasonati,  giovi al nostro calcio.

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