Inter, perchè? Da campioni a discount…
25 luglio 2009: a Milano atterra Eto’o, fresco di rottura con il Barcellona, nonostante un gran goal in finale di Champions. Tutti si chiedono il perchè, cosa nasconda questo scambio, se non un attimo di follia.
Tutta l’Italia e non solo si chiede chi abbia fatto il vero affare se il Barça acquistando uno dei giocatori più in forma o l’Inter, liberandosi di quello che ormai era un separato in casa e ricevendo in cambio “l’uomo Champions”. La risposta arriva circa 10 mesi dopo, con la finale di Madrid e Javier Zanetti che alza la Champions League per la società milanese dopo 45 anni. Da lì si rompe qualcosa, o scatta qualcosa nella mente del presidente Moratti, convincendosi di riuscire a portare a termine un altro colpaccio come quello dell’estate 2009. Così si inizia a parlare del trasferimento di Milito (“Non so se rimango, ho diverse offerte”), di Maicon e, se pur per poco tempo, anche di quello di Cambiasso. Così il presidente della fresca vincitrice della Champions si nasconde dietro il Fair Play Finanziario, usandolo come scusa per i non acquisti. Tutti però sanno che il FPF non entrerà mai in vigore in quanto escluderebbe dall’Europa tutte le big del Vecchio Continente. Così l’anno 2010 inizia con Benitez in panchina e un Coutinho in più (tra l’altro già acquistato nel gennaio 2010), lasciando così i tifosi con l’amaro in bocca (ci si aspettava almeno un big, ovvero Kuyt o Mascherano). La stagione, verrebbe da dire ovviamente, inizia nel peggiore dei modi, e viene salvata solo a dicembre, con la Coppa del Mondo per Club (osannata come titolo importantissimo, dimenticandosi di averla chiamata “Coppa dell’amicizia” fino a qualche anno prima). Una tempesta mediatica si abbatte così su Benitez, reo di aver portato malumori nello spogliatoio Inter, non certo famoso prima dell’arrivo di Mou per il clima idilliaco. Così a gennaio c’è il cambio sulla panchina dell’Inter fuori Benitez e dentro, ahimè, Leonardo. La squadra inizia a girare, non tanto perchè Leonardo sia il Re Mida del calcio, ma perchè a gennaio vengono fatti i pochi acquisti che sarebbero stati necessari a giugno. Tant’è vero che ai primi appuntamenti importanti la squadra dell’ex milanista si scioglie come neve al sole ( 5 a 2 con lo Schalke, 3 a 0 con i cugini). Anche in questi ultimi sei mesi basta un titolo per salvare la stagione ( la Coppa Italia, con la straordinaria doppietta di Eto’o). Poi a Luglio inizia il disastro: Leo parte, Leo rimane… Arriva Bielsa, no Hiddink, no Rossi, anzi Capello, salvo poi ripiegare su Gasperini (che con tutto il rispetto sa un po’ di seconda scelta). Infine di nuovo la scusa del FPF, proprio mentre i cugini operano (Taiwo,Mexes ed El Sharaawy contro Castaignos e Alvarez). E ora in quel di Agosto, a 20 giorni dalla fine del mercato, parte quella che sarà la rivoluzione Inter, ovvero: via Eto’o, Sneijder e Santon (prestito con diritto di riscatto verso la Bundesliga), dentro (forse) Tevez, Kucka e Palacio. Così facendo l’Inter sta perdendo la consolidata supremazia in Italia, tornando sulla strada lasciata nel post Calciopoli. La società di Moratti stenta a vendere gli esuberi, e allora per far cassa (dato che quelle della Saras sono vuote!) si pensa di far partire i due gioielli della rosa. Vendere Eto’o a 30 milioni (anche se nelle ultime ore si parla di un’offerta di 18 milioni) sarebbe anche un buon colpo (considerando che il giocatore è scontento, ha 31 anni e guadagna 10 milioni) a patto che questi soldi si reinvestano (i tifosi pensano a Fabregas e De Rossi, due colpi a dir poco impossibili). Ma perchè vendere Sneijder? Per adeguare la rosa a Gasperini? Siamo sicuri sia la scelta giusta quella di adattare la rosa ad un allenatore che ha solo un anno di contratto? I tifosi possono ancora sperare che Moratti rinsavisca e rinforzi la rosa neroazzura per tornare competitiva, anziché indebolirla.