Soli contro tutti – I migliori (ed i peggiori) portieri della 13a giornata

Tredicesima giornata, ultima di novembre, giocata in tre giorni. Non il massimo della vita per lo spettacolo, ma tant’è.  Il turno-spezzatino è iniziato   in modo piuttosto tranquillo per i portieri, non particolarmente impegnati nell’anticipo del venerdì. Dinamiche opposte invece al sabato, nelle cui quattro partite disputate i portieri sono stati maggiormente protagonisti, soprattutto nel big match serale tra Lazio e Juventus. Nell’oramai desueta domenica le prodezze sono state numericamente maggiori rispetto agli errori (mai clamorosi), che in qualche caso hanno condizionato l’esito del match.

Proseguendo sulla strada dell’analisi dei voti de “La Gazzetta dello Sport” il dato più significativo arriva ancora una volta dall‘enorme percentuale dei portieri sufficienti. In questo turno sono diciotto i  voti tra il 6 ed il 7, mentre solo due tra il 5 ed il 5,5. In termini percentuali il 90 % dei portieri è risultato più che sufficiente, segno inequivocabile che il periodo d’oro dei portieri della Serie A prosegue alla grande.

Il podio settimanale è curioso. Due portieri si sono affrontati sabato sera, e solo per alcune situazioni del match, non si sono scambiati il posto in classifica. L’altro posto è occupato da un assiduo frequentatore, già primo nell’undicesima giornata. I tre stanno attraversando uno straordinario stato di forma, testimoniato anche dal fatto di essere stati in classifica nelle ultime giornate. Per l’ennesima volta il podio è totalmente italiano, e questo non può che farci un immenso piacere.

Soli contro tutti

I migliori

Primo in classifica con la sua Juventus e primo in classifica anche in questa rubrica. Nessun paragone, per carità, ma oggi come oggi pare difficile trovare una classifica in cui Gigi Buffon non sia nei primissimi posti. Qualche esempio? Un rapido giro sui social network e sui blog di fede juventina dimostra un diffuso re-innamoramento nei suoi confronti, di nuovo il numero uno anche tra i tifosi. Anche prendendo come termine di paragone i suoi colleghi risulta essere il più decisivo, e proprio la partita contro la Lazio lo dimostra in modo incontrovertibile. La vittoria sui biancocelesti passa da lui, l’azione del goal di Pepe è infatti successiva di pochi secondi ad un suo mezzo miracolo a tu per tu con Rocchi. Il sinistro in corsa nell’area sembrava micidiale, ma l’eccellente Buffon compie una strepitosa parata/uscita a terra difficile da dimenticare. Prima e dopo di questo intervento c’è molto altro: un’altra uscita su Rocchi in cui tocca quanto basta per mettere in guardia il laziale, un tuffo sul tiro a giro di Klose,  e non manca neppure la fortuna, indispensabile ai grandi portieri, quando Hernanes calcia sul palo un pallone imparabile. Il tutto condito da uscite precise, puntuali e vitali nei momenti più delicati della gara. Non è da sottovalutare questa capacità, spesso mancante nel periodo meno buono di Buffon. Periodo più che mai lontano, ora che nessun numero uno è più numero uno di lui.

Il secondo posto è di Federico Marchetti, il cui stato di forma è in costante ascesa da inizio campionato. Solamente la gigantesca prestazione di Buffon gli nega la possibilità di classificarsi primo per la seconda volta in stagione. Per lui le paratissime sono due, una nel primo tempo, quando il risultato era ancora sullo zero a zero, e l’altra nell’ultima parte del secondo tempo, con la Lazio oramai stanca e sulle gambe. Partiamo dalla prima: punizione da almeno trenta metri di Pirlo, Marchetti non toglie gli occhi dalla palla neppure quando sembra un tiro abbastanza telefonato alla sua destra. Neanche il tempo di pensarlo che all’improvviso la palla cambia direzione e gira verso la sinistra del portiere ,veloce nel cambiare direzione del tuffo con un gran colpo di reni, che a mano aperta tiene in campo il pallone successivamente sprecato da Lichtsteiner. La seconda parata è forse ancora più bella, quando nega la gioia del goal a Giaccherini. Il bianconero salta in area Stankevicius mentre Marchetti avanza per coprire la porta, d’improvviso parte il tiro dello juventino che trova prontissimo l’istinto del portiere e la sua manona, il cui mix genera una parata incredibile e di pregevole bellezza. A fine partita i due estremi difensori si abbracciano, la loro partita l’hanno vinta. Eccome se l’hanno vinta.

Al terzo posto una delle sorprese di questo campionato: Massimiliano Benassi. Il portiere del Lecce è subentrato a Julio Sergio durante la stagione e sta dimostrando pienamente di meritarsi il posto da titolare. Nell’anticipo delle diciotto di sabato contro il Catania è lui a tenere in piedi una retroguardia leccese in enorme difficoltà. Si arrende nel finale ad un gran goal di Barrientos ma è di gran lunga il migliore dei suoi. Ferma due volte Delvecchio, entrambe le volte ipnotizzandolo uno contro uno. Para poi un bel sinistro di Bergessio, lasciato colpevolmente libero dai compagni di reparto. Interviene in modo decisivo anche su Gomez. Un terzo posto meritato per un portiere non giovanissimo (è del 1981) arrivato probabilmente troppo tardi in Serie A, dopo una lunga militanza tra serie B e C. Per togliere il posto a Julio Sergio, dalla Roma considerato come il “miglior terzo portiere del mondo”, d’altronde servono ottime doti tra i pali ed un forte desiderio di conquistare il posto da titolare.

 

I peggiori

Settimana scorsa era finito nella parte opposta della rubrica, purtroppo questa giornata paga lo scotto di supire quattro goal in meno di un tempo.  E’ Stefano Sorrentino, portieri del Chievo Verona, non colpevole su tre dei quattro goal del Milan. Sul primo invece appare un po’ troppo fuori dai pali, e infatti Ibrahimovic lo punisce con un tiro centrale che lo beffa in maniera netta e beffarda. Molto probabilmente sarà una delle rare prestazioni sotto tono della stagione, e sicuramente il primo ad accorgersene è stato proprio Sorrentino, sempre attento riguardo al migliorare dopo i suoi errori.

Il portiere peggiore della giornata è sicuramente Artur Boruc. L’estremo difensore della Fiorentina sbaglia su entrambi i goal del Palermo, continuando il suo periodo negativo, con più bassi che alti. Il rasoterra sul primo palo con cui Miccoli porta in vantaggio i rosanero non sembra imparabile. Il pallone si infila sul primo palo, non coperto benissimo dal portiere che, altro errore, non riesce ad intervenire minimamente, restando quasi immobile. L’altro errore, carissimo perchè porta il Palermo sul due a zero, arriva sulla punizione di Ilicic. Il tiro non sembra irresistibile e lascia l’impressione che Boruc sia mal posizionato ed in ritardo quando il pallone supera la linea. Per il polacco il periodo non è dei migliori ma resta comunque un portiere di caratura internazionale, affidabile e sicuro. Probabilmente con il ritorno della Fiorentina a risultati più soddisfacenti anche il suo rendimento tornerà ai livelli che più gli competono.

 

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