A tutta tattica – Juve: la chiave per far bene in Europa

Che la Juventus sia la più forte in Italia non ci sono dubbi: se i bianconeri non incapperanno in amnesie, in cali fisici e di tensione, difficilmente potranno perdere lo scudetto quest’anno. Da qui Antonio Conte ha ricominciato la stagione, consapevole che dopo aver dominato in Italia, il passo che adesso bisogna fare è tornare protagonisti in Europa.

Soccermagazine.it
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Il risultato in Champions della scorsa stagione è tutt’altro che negativo; certo, il doppio confronto con il Bayern Monaco (dei record, è bene ricordarlo) i bianconeri hanno scoperto bruscamente quali sono i loro limiti. La fame di vittorie dell’allenatore salentino, comunque, è garanzia di continutà nella crescita per la squdra. Sarebbe un vero peccato se il ciclo iniziato due anni fa fosse già arrivato al culmine, senza poter esprimersi pienamente anche in Europa.

 

Limiti tattici. Il primo grande merito di Conte è stato quello di creare un sistema di gioco solidissimo con i giocatori che aveva a disposizione, anche a costo di rinunciare al suo modulo preferito (il 4-2-4); la difesa a 3 è stata la novità (o il ritorno al passato) degli ultimi anni in serie A, tanti club ne hanno beneficiato, basta pensare al Napoli e all’Udinese.

 

L’Europa però è un’altra cosa: il livello di difficoltà, l’intensità, gli schemi utilizzati sono diverse e per ottenere risultati bisogna adeguarsi. I top club dei pricipali campionati giocano con la difesa a 4 e con 3 trequartisti dietro un’unica punta. Difficile contrastare certi squadroni con la difesa a 3, con il libero diciamo.

Lo stesso Conte ha confessato che molti colleghi stranieri sono incuriositi dalla non-novità della difesa a 3 di cui la Juve è attualmente l’esempio di maggior successo. Non è escluso che questo sistema trovi proseliti anche fuori dai confini nazionali. Anzi, qualcuno ha già provato ad adottarlo.

Per vincere la Champions, però, bisogna azzardare qualcosa di più. Ecco perchè Conte ha voluto dal mercato un quarto centrale difensivo di livello (Ogbonna), e perchè vuole almeno cinque attaccanti in rosa (Quagliarella infatti è rimasto). Forse, nella sua testa, frulla l’idea di provare la difesa a 4 in certi frangenti o in certe partite importanti. A dirla tutta, visto il valore dei sui 11 titolari, non sarebbe nemmeno necessario inserire dei giocatori nuovi: sarebbe suffcinete spostare quelli che già sono in campo. Chiellini e Lchstainer  possonmo tornare a fare gli esterni di difesa; uno tra Marchisio e Vidal potrebbe supportare l’attacco senza certo sfigurare.

Perciò la Juve, per evitare partite come quelle contro il Bayern Monaco della scorsa stagione, questa avrà due frecce in più nella sua faretra: una maggior variabilità tattica e un attaccante di altissimo livello: Tevez.

Sarà sufficiente per fare il definitivo salto di qualità?

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