Lavezzi: ecco cosa sei per i napoletani

6 luglio 2007 il Napoli acquista Ezequiel Ivàn Lavezzi. Pierpaolo Marino, allora dirigente degli azzurri, punta sul giovane attaccante argentino tra lo scetticismo dei tifosi azzurri.

Fonte: Danilo Rossetti

Il giorno della presentazione, a Castelvolturno, c’è contestazione per acquisti poco importanti. Nei primi giorni di ritiro Lavezzi pare in sovrappeso e molti quotidiani lo etichettano “bidone”. Alla seconda uscita in maglia azzurra, contro il Pisa in Coppa Italia, Lavezzi inizia a far infiammare i suoi tifosi: segna una tripletta. Tuttavia lo scetticismo regna ancora. Scetticismo che svanisce il 2 settembre 2007 nella trasferta del Napoli a Udine vinta per 5 a 0. Va in scena il Lavezzi show: un goal, assist e giocate favolose. Ezequiel Lavezzi da quel giorno diventa nuovo re di Napoli.

Scoppia così un amore forte, talmente forte da diventare a tratti asfissiante: il giocatore, in una delle prime uscite per la città, rimase per ore rinchiuso in un negozio per la folla creatasi all’esterno dell’esercizio, Lavezzi riuscì ad andare via solo con l’aiuto della polizia.

Dopo Diego Armando Maradona s’intona allo stadio San Paolo un coro per un singolo calciatore: il famoso “Alè Alè Alè Alè Pocho Pocho”.
La passione per il folletto argentino impazza: nascono decine di canzoni sul Pocho, le pizzerie più famose di Napoli gli dedicano una pizza, uno dei bar più celebri della città un caffè, a Sorrento nasce il gelato Pocho.
Lavezzi diventa così un simbolo per i napoletani, non un semplice calciatore: la sua voglia di non mollare, il sorriso sempre stampato sul volto, il suo essere scugnizzo lo identifica con la città.

Lo sa bene anche Lavezzi, forte dei suoi quasi 224 mila follower su Twitter e delle migliaia di pagine in suo onore sui social network.  Una passione che Lavezzi sente, tanto da scrivere frasi in dialetto napoletano sul suo sito ufficiale.

Nelle ultime settimane si fanno sempre più insistenti le voci su un possibile addio di Lavezzi: in città non si parla d’altro. Davvero quest’amore così forte può finire?

Caro Ezequiel per i napoletani non sei un semplice calciatore, sei un simbolo per circa 5 milioni di persone sparse per il mondo, queste persone vogliono chiederti: altrove sarai così importante? Vale la pena lasciare tutto questo?

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