A tutta tattica – l’Italia e il fuoco sacro della passione calcistica

«Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro»

Pasolini fa giustizia di quanti, con sufficienza, guardano a questo sport come un intrattenimento per le masse.

La sfida. Le partite della Nazionale sono il momento culminante di questa laica sacralità; proprio come la minaccia persiana permise alle città greche di trovare una comune identità, così le epiche sfide oggi ci riuniscono attorno al fuoco dell’appartenenza.

Parliamoci chiaro, oggi non possiamo intendere il valore nazionale come nell’Ottocento: allora ogni popolo credeva di essere il migliore e doveva fare la guerra per dimostrarlo. Evidentemente nelle enormi sacche di ignoranza della nostra società i cialtroni che non comprendono cosa debba oggi intendersi per identità nazionale abbondano.

La sfida di stasera non è la vendetta contro una Germania che spadroneggia in Europa (economicamente parlando); gli incontri come questo servono ad esaltare lo spirito di sacrificio di un popolo, la sua capacità di fare squadra, il quale può rispecchiarsi nella sua squadra di calcio, che si fa potatrice di quei valori. Sta qui la sacralità della partita.

 

Per questo abbiamo esultato quando abbiamo battuto l’Inghilterra, perché i nostri calciatori, che conosciamo come se fossero nostri amici, hanno dimostrato caparbietà, determinazione, spirito di sacrificio. Il tutto nel nostro stile, nel nostro modo di pensare, gioire, vivere.

 La Tattica. Probabilmente Prandelli non ha dubbi; anzi, forse uno ce l’ha, in attacco. Ieri in conferenza stampa ha detto che Cassano può perdere in lucidità e rapidità di esecuzione con tutte queste partite ravvicinate. Non dimentichiamoci l’intervento che ha subito solo alcuni mesi fa. Diamanti pare essere il più accreditato a sostituirlo, in attesa di rivedere l’attaccante di Bari Vecchia in campo nell’ultima parte della gara.
Per il resto della squadra è probabile che venga mantenuto l’assetto della partita con l’Inghilterra. Sicura l’avvicendamento Bonucci-Chielini. Abate e De Rossi sembrano disponibili. Impossibile rinunciarvi, il primo per mancanza di sostituti, il secondo per la capacità di dare equilibrio alla squadra. E allora che 4-4-2 sia, con l’antico centrocampo a rombo, in modo da cercare di fare densità e possesso palla.

Anche la Germania è fatta nella testa del c.t. Löw: addirittura con la Grecia si è permesso di fare turnover; ma stavolta sarà difficile che Gomez non giochi. Eppure tanta spocchia i tedeschi non la devono avere in cuor loro. Non ci sono dubbi, sulla carta Spagna e Germania sono le più forti d’Europa e molto probabilmente del mondo. Ma entrambe queste squadre hanno una debolezza, e quella debolezza siamo proprio noi.

Forza Azzurri!

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