Balo, il primo bacio non si scorda mai…

Nel 2003, poco prima di morire, Giorgio Gaber, indimenticato cantautore italiano, cantava “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”. Otto anni più tardi, Mario Balotelli, durante l’amichevole Polonia-Italia, ha dimostrato ad un intero Paese e al mondo intero che lui, pur essendo nero come il carbone, si sente italiano al 100%. Si potrebbe discutere, e lo si è fatto, su quanto sia giusto che giocatori con nonni, bisnonni o trisavoli emigrati decine di anni fa dall’Italia, vestano la maglia azzurra della nostra Nazionale.

Fonte immagine: ViolaChannel

Non si potrebbe discutere invece, ma lo si è fatto comunque, l’italianità di Mario Balotelli. Perchè SuperMario è nato il 18 agosto 1990, nell’italianissima Palermo, parla con un italianissimo accento bresciano, e veste da circa 4 anni (compresa under 21), un’italianissima maglia azzurra, quella della Nazionale. Chissà come la pensano quelli che, tanto per rimanere in tema canoro, Tricarico nell’ultimo Festival di Sanremo ha definito “quelli della nebbia”. Chissà cosa pensano di ciò che è successo al 30′ di Polonia-Italia, quando Super Mario, dopo la prima prodezza in azzurro, ha baciato il tricolore stampato sulla maglia. Momento storico, primo gol della Nazionale segnato da un ragazzo di colore, primo bacio dato alla sua bandiera. Molto probabilmente e come è ovvio che sia, a molti non sarà andato a genio questo gesto, questo modo di esultare. Analizzando però l’odierna situazione del mondo del calcio dal punto di vista dello spettacolo, troviamo esultanze ben più clamorose, e discutibili. C’è chi spara ai suoi tifosi a colpi di mitraglia, chi spacca le bandierine, chi si toglie la maglia e chi, come Silva della Fiorentina, si fa prendere da attacchi di convulsioni. Per fortuna però le sue discutibili doti di bomber ci hanno evitato fino ad ora questo spettacolo raccapricciante, non nuovo ai pallonari del Sudamerica. E allora cosa c’è di meglio di un giocatore che esulta baciando il simbolo della sua Nazione? Per molti niente, per molti tutto. Ognuno ama a modo suo la Nazionale, ognuno a modo suo ama il Bel Paese. Mario Balotelli è innamorato dell’Italia, ma non tutta l’Italia ricambia Super Mario. Qualche interista ad esempio, diviso fra la rabbia per la passione rossonera di Mario e il rimpianto di non averlo più in squadra, potrebbe non ricambiare. Chi ha sempre saltellato per augurargli una cattiva sorte, pure. Idem chi l’ha sempre accusato di eccessiva vivacità dentro e fuori dal campo. E’ vero, probabilmente avrà festeggiato dando vita ad uno spettacolo pirotecnico all’interno dell’albergo, oppure affacciandosi alla finestra avrà colpito qualche passante con le freccette. Ma questo, che piaccia o no, è Super Mario Balotelli, guascone dentro e fuori dal campo. Nonostante i due anni a Manchester, del tanto agognato e famigerato stile inglese nessuna traccia. Perchè Mario Balotelli è e si sente Italiano. Al 100%.

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