Europeo Under 21, resoconto del girone degli azzurrini

Il primo europeo under-21 a 12 squadre della storia si apre con un insaporito 0-0 tra Svezia e Inghilterra, seguito da una sconfitta dei padroni di casa contro la Slovacchia (con gol dell’”italiano” Valjent, della Ternana). Poi i fuochi d’artificio, Portogallo 2 Serbia 0, ma soprattutto Spagna-Macedonia 5-0 con tanto di euro-tripletta di Asensio.

Luigi Di Biagio (Fonte Salerno1970 per Wikipedia)
Avanti tutta fino all’ultimo girone, il nostro, aperto da Germania e Repubblica Ceca. I tedeschi alternano bene palleggio e contropiede, forti della gamba delle giovani speranze della Bundensliga. Primo tempo abbastanza equilibrato, forse addirittura dalla parte dei Cechi con il solito Doriano, Shick, che spreca un rimpallo davanti al portiere. La Germania si sveglia solo alla mezz’ora con un palo di Gnabry, poco altro se non per il gol di Meyer allo scadere della prima metà di partita, ma sul piano del gioco poteva starci anche un pareggio. Sesto gol in U-21 per il classe ’95 che milita tra le righe dello Schalke 04.

Secondo tempo sulla falsa riga del primo, cechi con la statistica delle occasioni dalla loro parte, ma tedeschi in vantaggio. Arriva al 50esimo il raddoppio della Germania con il più atteso dei loro, l’ex Werder Brema Gnabry punisce sull’errore di Sacek. Cechi tutti in attacco con la forza della disperazione, creano tantissimo, diverse le occasioni delle quali la più nitida è stata compiuta dai due “italiani” Shick (Sampdoria ma ormai Juventus) e Jankto (Udinese), il primo spara un rigore in movimento sopra alla traversa e il secondo se la fa salvare a porta vuota dai giovani tedeschi. 2-0 il risultato finale.

Ore 20:45 italiane, la nostra U-21 scende in campo nello stadio di Cracovia con un 4-3-3 che prende molto spunto dalla città di Torino. Donnarumma (soggetto a cori di scherno da parte del pubblico) difende la porta, davanti a lui Caldara e Rugani (entrambi della Juve) con alla loro sinistra il granata Barreca e a destra Conti. Registra Gagliardini e mezze ali Pellegrini e Benassi, davanti a loro le ali sono Berardi e Bernardeschi con punta centrale Petagna.

Gli azzurrini entrano bene in campo dal punto di vista mentale e propositivo, ma male dal punto di vista tecnico. Le nostre giovani promesse mantengono il pallino del gioco e restano quasi sempre nella metà campo avversaria, arrivando però poche volte al tiro e sbagliando molti passaggi, rischiando per fortuna poco sulle loro scarse ripartenze.

Secondo tempo che si apre come si è chiuso il primo, con la differenza che è aumentata la precisine sui tiri, tant’è che gli azzurrini passano in vantaggio al 54esimo con una rovesciata chirurgica del sassolese Pellegrini, con un probabilissimo futuro alla Roma. E così via per tutta la seconda metà di gioco, praticamente zero occasioni per la Danimarca, con la nostra U21 che crea tantissimo e con maggiore precisione rispetto al primo tempo. I danesi di norma alternano bene il pressing basso al pressing alto, ma dato il grande divario tecnico tra loro e gli azzurrini hanno fatto solo pressing basso. 2-0 il risultato finale anche nella seconda partita di questa prima giornata dell’ultimo girone.

In conclusione, dopo il 5-0 della Spagna ci aspettavamo più fuochi d’artificio da questa competizione, ma tra la sprecona Repubblica Ceca e i tanti errori nella fase finale delle azioni da parte dell’Italia, siamo tornati sulla terra. I maggiori candidati alla vittoria finale rimangono le furie rosse, ma dopo questa prima giornata dell’ultimo girone possiamo certamente dire che i due candidati a mettere in difficoltà i grandi favoriti sono proprio Germania ed Italia.

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Jacopo Ramponi

Nato nel 2 Ottobre del '95 in provincia di Bologna, cresciuto in provincia di Modena e diplomato al liceo scientifico. Attualmente studente fuori sede a Firenze, facoltà di architettura. Squadra del cuore: Modena, seguo anche da vicino Inter, Lazio, Serie B (tutta) e Lega Pro Girone B.

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