Mondiali 2014, De Jong ammette: “Per l’Olanda sarà difficile ripetersi”

Nigel De Jong, centrocampista del Milan, ha parlato a “Goal.com” del Mondiale brasiliano che inizierà tra poco più di un mese.

Fonte: Paul Blank, postproduktie.nl
Nigel De Jong – Fonte: Paul Blank, postproduktie.nl

L’olandese afferma che sarà difficile per i “tulipani” ripetere l’edizione del 2010, quando la nazionale allenata da Van Marwijk arrivò in finale perdendo contro la Spagna ai supplementari. E proprio le “furie rosse” saranno i primi avversari dell’Olanda: “Sarà una partita molto diversa, importante ma non decisiva. L’Olanda attuale è molto diversa da quella del Sudafrica: abbiamo un altro approccio e uno stile di gioco diverso. Per noi il match clou sarà quello contro il Cile, che ho avuto modo di vedere in diverse occasioni, restando sempre impressionato dalla loro compattezza. Sarà un test durissimo, perché il Cile ha tanta qualità e giocatori di esperienza internazionale. Senza dimenticare il fattore ambientale. Tutte le nazionali sudamericane giocheranno in condizioni climatiche e ambientali a loro congeniali. Ovviamente il Brasile potrà contare anche sul fattore campo”. L’Olanda potrebbe trovare i verdeoro già agli ottavi di finale, De Jong sa che il percorso degli “orange” non sarà privo di ostacoli: “Diciamo che per noi la strada verso la finale non è priva di ostacoli. Per questo motivo dobbiamo partire subito forte, ed essere fisicamente al top già dal debutto. Il nostro sarà un Mondiale da costruire passo dopo passo. L’obiettivo minimo è, ovviamente, superare la fase a giorni, non importa come. Poi…mai dire mai, sempre però con i piedi ben piantati in terra. Del resto anche nel 2010 nessuno di noi pensava di arrivare tanto lontano”. Nella finale di quattro anni fa De Jong si rese protagonista di un bruttissimo fallo nei confronti del centrocampista spagnolo Xabi Alonso: “Mi sono reso conto della durezza dell’intervento solo in un secondo momento, quando ho visto il replay sullo schermo. In quegli istanti adrenalina e tensione erano a mille, non pensavo né al giallo né al rosso. Avevo cercato la palla e avevo commesso fallo, nient’altro”. Dopo il deludente europeo del 2012, la nazionale olandese è ora in mano a Van Gaal, De Jong non è sorpreso dalla scelta della federazione: Van Gaal è un tecnico di altissimo profilo e ama le sfide. Dopo quello che è successo nel 2002 (l’Olanda non si qualificò per il Mondiale nippo-coreano, nda), portarci in Brasile significava chiudere un conto rimasto aperto per troppo tempo. Van Gaal vuole un calcio offensivo, un approccio dominante alla partita e tanto pressing. Tatticamente, con lui è scomparso il doppio mediano che utilizzava Van Marwijk. Il centrocampo a tre dell’Olanda  prevede un incontrista, un numero 10 e un interno di movimento che faccia da raccordo in entrambe le fasi.  In ogni squadra ci sono giovani e veterani, la chiave è amalgamarli al meglio e rendere il tutto funzionale alla prova del campo. Noi abbiamo molti giovani talenti che stanno gradualmente inserendosi nel gruppo. Di loro mi piace l’approccio down to earth, il basso profilo adottato: non si esaltano dopo una bella prestazione e non si deprimono dopo una meno convincente. Un aspetto molto positivo. Poi ci siamo noi veterani; l’esperienza è sempre importante, ma ci vuole anche qualità, altrimenti non vai da nessuna parte”. Infine De Jong svela i suoi pronostici Mondiali e anche qual è stata la miglior Olanda in cui abbia mai giocato durante la sua carriera: “Per il podio dico Brasile, Germania e Spagna, non necessariamente in quest’ordine. La rivoluzione sicuramente l’Uruguay oppure, se passa il girone, il Cile. Pronostico su Italia-Inghilterra? Dico Italia. All’Europeo 2008 avevamo una grande squadra, c’era Van Nistelrooy, uscimmo ai quarti ma giocammo un ottimo calcio, offensivo e compatto. A questo aggiungerei la solidità e lo spirito di squadra del 2010. Un mix tra queste due Olande sarebbe perfetto”.

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