Nazionale, ecco i rebus di Prandelli per l’Europeo: terzo portiere, quarto centrale e due attaccanti

L’Italia a 4 stelline si avvicina sempre di più all’importantissimo appuntamento degli Europei in Polonia e Ucraina. Come già accaduto in passato, però, nonostante il tempo stringa il ct di turno non appare ancora del tutto sicuro su alcune delle scelte che riguarderanno i papabili convocati della Nazionale: nella fattispecie, sono tre i dubbi che attanagliano oggi Prandelli e che interessano tutti i reparti di gioco ad eccezione del centrocampo.

Fonte immagine: Roberto Vicario
Il primo rebus è da individuare tra i pali, dove l’unico elemento che ha il biglietto aereo già pronto per Giugno non può che essere il titolare, Buffon. Tra gli altri estremi difensori impiegati da Prandelli nelle qualificazioni, sono infatti in tre a lottare per due maglie: Viviano, Sirigu e De Sanctis. Quest’ultimo è rientrato gioco forza nel giro azzurro a latere dell’infortunio patito dall’attuale portiere del Palermo l’estate scorsa, e benchè abbia strappato una sola presenza nel corso di quest’anno, Prandelli l’ha sempre tenuto in grande considerazione, tanto da non averlo estromesso dal gruppo nemmeno dopo il rientro di Viviano. Memore delle disavventure di Marchetti al Mondiale in Sudafrica, Prandelli non vorrà probabilmente rinunciare ad una riserva di esperienza; lo stesso De Sanctis, tra l’altro, era stato sponsorizzato ad inizio stagione da Buffon, il quale aveva caldeggiato con largo anticipo la partecipazione del collega agli Europei.
La gerarchia dei portieri azzurri, in ogni caso, non è mai stata troppo chiara proprio da quando il portiere del Napoli ha ripreso ad essere convocato. L’unica volta che Buffon sia stato sostituito negli ultimi mesi fu a Pescara, dove De Sanctis ottenne solo un “gettone simpatia” nella città che lo aveva lanciato, non subentrando dunque in qualità di secondo portiere propriamente detto. Date le ultime prestazioni non troppo esaltanti di Morgan, comunque, il volo per Polonia ed Ucraina sembra non essere garantito nemmeno per lui, anche se la possibilità che sia Viviano sia Sirigu possano scavalcarlo è abbastanza remota.
Anche appurato che il secondo portiere sia De Sanctis, in ogni caso, rimane da risolvere la bagarre per la terza maglia. Dopo le prime due uscite nel 2010, Prandelli bocciò Sirigu per Viviano, che secondo il tecnico offriva più personalità. L’ultima annata, però, potrebbe aver rovesciato la situazione: Viviano non sta producendo ottime prestazioni ed è pur sempre reduce da un infortunio, mentre Sirigu si sta comportando egregiamente a Parigi, al punto da apparire in leggero vantaggio nel ballottaggio, che non è stato sciolto nemmeno per l’amichevole con gli USA del 29 Febbraio, in occasione della quale Prandelli convocò tutti e quattro i portieri.
Il dubbio sugli estremi difensori, tuttavia, è sicuramente il meno importante tra quelli che concernono la rosa per l’Europeo, nella speranza che Prandelli non debba mai attingere dalla panchina per coprire la porta. Più seria, infatti, è la contesa per il posto di quarto difensore centrale, ambito da Astori, Ogbonna ed uno tra Ranocchia e Bonucci, uno dei quali sarà sicuramente il terzo.
In questo caso, è legittimo ipotizzare che la scelta di Prandelli per le due riserve possa cadere direttamente sulla coppia ex Bari, in considerazione del feeling già avviato tra i due compagni in passato. Nel 2012 Bonucci, al quale è stato sempre preferito l’interista, aveva perso ulteriore credito di fronte agli occhi del ct, ma la costanza di rendimento delle ultime prove, unitamente all’appannamento subito da Ranocchia, ha riportato lo juventino tra le preferenze del mister, che data la solidità del pacchetto arretrato della squadra di Conte avrebbe piacere a riservarsi la possibilità di schierare in Polonia ed Ucraina la classica difesa bianconera, costituità anche dai già titolari Chiellini e Barzagli. C’è da considerare, ad ogni buon conto, che Astori sia sempre rientrato tra le convocazioni di Prandelli, mentre Ogbonna aveva brillato soprattutto per la sua duttilità contro gli Stati Uniti. Nessuno dei due, però, può vantare la medesima esperienza, anche nel contesto della Nazionale stessa, rispetto a Bonucci e Ranocchia. Chi può conoscere il maggior margine di rischio nell’ottica delle convocazioni, allora, è il nerazzurro, in favore di uno tra i succitati Astori ed Ogbonna tra i quali il cagliaritano è sicuramente in pole position.
Fonte immagine: Roberto Vicario
Le ultime indecisioni per l’Italia degli Europei riguardano infine il reparto avanzato, l’attacco. Mentre a centrocampo ci sono già 6 uomini inamovibili (De Rossi, Pirlo, Marchisio, Nocerino, Thiago Motta ed un Montolivo in netto vantaggio su Aquilani, con Mauri che da dietro le quinte spera in una grazia), in avanti, come risaputo, ci sono diversi nodi da sbrogliare, formatisi in seguito ad infortuni, incidenti e contingenze varie che hanno colpito alcuni dei nostri terminali offensivi.
Al momento, l’unico attaccante assolutamente sicuro di partire tra i 6 per l’Europeo è paradossalmente quello che finora non è nemmeno mai stato impiegato da Prandelli, ovvero Antonio Di Natale, la cui elezione in azzurro, evocata più volte, si è resa imprescindibile dalla continuità delle altissime prestazioni del giocatore, al di là del forfait di Giuseppe Rossi. Con tutta probabilità, a far compagnia al capitano dell’Udinese sarà Cassano, la cui presenza contribuirà a ricomporre parzialmente il progetto originale di Prandelli, che comunque attende di valutare con la maggiore scrupolosità possibile le condizioni fisiche del talento di Bari Vecchia; nonostante le sue bizze, anche Balotelli si vede già assegnato un ruolo fondamentale nell’organico, considerando che Supermario sarà costretto a vestire addirittura la maglia di titolare, almeno nelle prime partite della manifestazione. Un quarto attaccante già tranquillo per la convocazione sarà allora Giovinco, impossibile da lasciare a casa specie in virtù della qualità mostrata proprio di recente, a ridosso dell’Europeo stesso.
I pensieri contrastanti di Prandelli vanno quindi agli attaccanti di peso, alle punte centrali: l’ultima Italia ha sempre potuto contare in tal senso su Matri, Pazzini ed Osvaldo, ma nessuno dei tre sta vivendo un periodo felice; anzi, sotto questo aspetto il quadro degli attaccanti si fa persino preoccupante, delineando la prospettiva di una selezione obbligata che ad ogni risvolto risulti poco soddisfacente.
Volendo entrare nel merito, è possibile constatare come Pazzini sia quasi praticamente out: l’ex doriano è stato protagonista di una stagione molto deludente, nella quale ha collezionato meno di 10 reti su una quarantina di presenze; Osvaldo, invece, è pur sempre l’ultimo arrivato, che rischia tra l’altro di rimanere fuori dai giochi anche per via di una disciplina spesso condannata, mentre Matri, in evidente calo, ha visto iniziare un lungo digiuno dopo il goal realizzato contro il Milan a Febbraio, lasciando spesso il posto ad un Quagliarella dal piede caldo e per questo accostato nuovamente, a ragione, alla Nazionale che lo ebbe in gloria nell’ultimo dei match che contano sul serio, due anni fa contro lo Slovacchia. Non è da escludere, tuttavia, la sorpresa Borriello, che facendo benissimo anche nelle restanti partite di campionato potrebbe arrivare facilmente ad ammaliare Prandelli, che non lo ha più chiamato dall’amichevole con la Germania datata 9 Febbraio 2011. A sperare relativamente in segreto è anche Diamanti, in grande spolvero. Poche chances, invece, per Borini, praticamente estraneo al gruppo, al quale si è unito solo in un’occasione ma che lo vedrà comunque presente lungo la strada per Brasile 2014.
Insomma, a poche decine di giorni dall’esordio degli azzurri a Danzica, il 10 Giugno contro la Spagna, l’Italia s’ha ancora da fare, e l’annullamento dei tanto decantati stage a Coverciano ha inevitabilmente rallentato i programmi di Prandelli, ancora privo di diverse certezze. Il finale di campionato potrebbe incidere molto sulle convinzioni del mister. All’Europeo si dovrà presentare chi sarà più in forma, a dispetto dei nomi. L’Italia del pallone contemplerà i suoi migliori esponenti. Stavolta.

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