Nazionale, la parola a De Rossi: “Non parlo di “obiettivo minimo” sarebbe da mediocri. Pirlo? Un esempio”

Nella conferenza stampa odierna della  Nazionale in ritiro a Mangaratiba è intervenuto Daniele De Rossi. Queste le dichiarazioni del centrocampista della Roma:

Daniele De Rossi Fonte immagine: Tommaso Naccari
Daniele De Rossi Fonte immagine: Tommaso Naccari

Sei considerato insostituibile in questa Italia: più orgoglio o più preoccupazione?

E’ un concetto sbagliato, i fatti parlano chiari, ci sono almeno 2-3 che posson fare il mio ruolo, anche meglio di me. Questi titoli non mi interessano e non mi piacciono, mi interessano le prestazioni sul campo”.

Il tuo ultimo Mondiale con Pirlo?

“Per me era un discorso più ampio, in Nazionale ho giocato manifestazioni che ricorderò per tutta la vita. Di conseguenza, 12 anni passati con lo stesso giocatore e con molta sintonia ti segnano, ti lasciano qualcosa di bello. Da quello che ho capito l’ultima partita al mondiale potrebbe essere l’ultima con lui”.

Il tuo rapporto con i social network?

E’ probabile che mi aggiri sui social network in maniera privata, ma non lo uso per comunicare con i tifosi. So che ci sono molti ‘fake’, uno di loro ha messo all’asta la mia maglia di Inghilterra-Italia, come se fossi io…”

Perché temere la Costa Rica?

“Un pochino dobbiamo temerla, bisogna avere una paura sana di una squadra che ha sorpreso tutti. Nessuno pensava potesse avere un risultato così netto con l’Uruguay. Giochiamo anche in clima che sarà più difficile da sopportare per noi. Sono una buona squadra, sono carichi”.

Una parola per Belinelli, che ha vinto l’NBA con gli Spurs?

L’ho seguito, amo molto il basket. Pur non conoscendolo, tifo sempre per l’italiano di turno. Mi piace legarmi alla mia nazione e mi piacerebbe che tutti facessero così quando gioca la Nazionale di calcio. Il suo è stato un percorso umano importante, l’ho visto commosso e lo capisco”.

Possiamo dire che il 4-1-4-1 senza di te non si potrebbe fare perché sei l’unico che può giocare in mezzo ai due centrali?

“Credo di no, Thiago Motta lo fa bene quanto me, è meno dinamico ma ha più classe, è ancora più regista. Per il discorso mio, Thiago Motta è un mediano difensivo di livello mondiale, tra i più forti al mondo”.

Questo modo di giocare ricorda il tiki-taka della Spagna?

“Magari, loro sono stati un’innovazione, una delle cose belle che il calcio ci ha regalato, al di là dei 5 gol che hanno preso. Questa è stata un’intuizione del mister per sfruttare al meglio i suoi giocatori. Secondo me sarà interessante in vista del clima. Oggi vedevo la partita dell’una, giocatori fisicamente incredibili come quelli di Belgio e Algeria che vanno a due all’ora, come andavamo noi contro l’Inghilterra”.

E’ esagerato dire che il nostro centrocampo è il migliore del mondo?

“Si, è esagerato. Abbiamo visto solo una partita, sulla Spagna il risultato può distrarre dal valore effettivo e dalla loro prestazione. Abbiamo un centrocampo forte ma lo era anche all’Europeo, alla Confederations Cup, lo è da tanti anni. Questo in particolare è quello più ricco di sfaccettature che si possono completare bene”.

Il centrocampo è il marchio di fabbrica di questa Nazionale? State trovando un equilibrio per il recupero palla

E’ un concetto riproponibile in altre squadre. non è solo il centrocampo che ci ha fatto vincere, la squadra ha lavorato bene e negli episodi siamo stati fortunati. Abbiamo giocato bene e meritato”.

Al tuo primo Mondiale alla seconda partita sei stato espulso, la seconda volta hai procurato un rigore decisivo. Cosa ti aspetti da questa seconda partita in questo mondiale?

“Non prendere un altro rosso, resta l’unica espulsione che ho preso in Nazionale. Spero di raggiungere un virtuale passaggio del turno”.

L’incontro con i bambini di quest’oggi, cosa ha significato per voi?

“Posso parlare solo bene di quanto abbiamo vissuto fin oggi. Siamo stati accolti bene, una cordialità unica. I bambini avevano un entusiasmo contagioso. il popolo brasiliano è meraviglioso. L’unico problema è il clima, ma non dipende da nessuno. Si preannuncia il mondiale più gioioso di sempre, sperando che non avvengano più gli scontri, ma quello non dipende da noi”.

La Fifa dovrebbe ascoltare di più i giocatori sulle condizioni climatiche?

E’ un problema più vicino di quanto pensiamo, non serve scomodare la Fifa. Basti pensare che in Italia giochiamo alle 21 a Verona il 6 gennaio. La prima cosa che salta all’occhio è che lo spettacolo ne risente. Accettiamo questo, fa caldo per noi come per gli inglesi e i costaricani. Si potrebbe stare meglio ma questo è l’orario, fa caldo per tutti”.

Si è parlato di un Mondiale con molti gol. E’ cambiato qualcosa?

Balza agli occhi li fatto che tutte le squadre sono all’altezza. Tutti hanno imparato a giocare a calcio e si sono organizzati. Non si può parlare più di realtà lontani anni luce dalle nostre. Sono partite tutte combattute, è cambiato il livello ma non per la presenza di squadre senza organizzazione”.

Si aspetta un Costa Rica simile a quello dell’Uruguay?

“Non abbiamo visto la partita, stavamo preparando la partita con l’Inghilterra. Personalmente ho visto solo 20 minuti. ma la prepareremo domani vedendo i video. giocheranno in maniera simile, sanno difendersi insieme e hanno buone individualità davanti. Non vedo perché  non debbano riproporlo, visto il risultato che hanno prodotto”.

Quale squadra ti ha sorpreso di più?

“E’ facile dire l’Olanda, ha battuto una delle squadre più forti con un risultato roboante. Non oso immaginare cosa avessero fatto se ci fosse stato anche Strootman, un grande campione che gli manca. Dove arriverà l’Italia? Parlarne solo dopo una partita sarebbe sbagliato. Non è detto che siamo qualificati per la fase finale, bisogna conquistarsi tutto passo dopo passo”.

Sei contento di questo ritiro? Vi manca il contatto con i tifosi?

“Sto bene così, quando si prepara un evento così importante non sono uno che si entusiasma per gli allenamenti a porte aperte. Preparare una partita in silenzio, senza tifosi e giornalisti, a me non dispiace”.

Non dici dove possiamo arrivare, ma l’obiettivo minimo di questa Nazionale? Quando ci sarebbe stato bene Totti in questo gruppo?

“Non dico anche l’obiettivo minimo, sarebbe mediocre, detto da uno che il Mondiale l’ha vinto e in cui non partivamo da vincitori. L’obiettivo è il solito, cercare di arrivare almeno alle semifinali. Può succedere di tutto. Riguardo Francesco, lui ha saputo trovarsi bene e far trovare bene i propri compagni in squadre tecniche e squadre più fisiche. Ma in questo caso avrebbe trovato qualcuno che lo avrebbe messo in condizione di fare il fenomeno. Avrebbe tratto anche lui i suoi vantaggi da questo tipo di gioco”.

La qualità da mettere in campo contro Costa Rica? Come definiresti Pirlo?

“E’ un esempio, oltre che grandi giocate non ha mai sbagliato nemmeno un comportamento. A questo la gente non resta indifferente. Dovremmo fare una partita simile a quella dell’Inghilterra, che davanti ha giocatori forti e dinamici. E poi siamo l’Italia, dobbiamo mantenere la nostra identità finche possiamo”.

A proposito di Pirlo, che faccia fai quando dice che questo Mondiale è da vincere perché  è l’ultimo per lui? Anche te come lui ti senti addosso una data di scadenza per la tua esperienza in Nazionale?

“Il fatto che lui lo voglia vincere non è rilevante, tutti lo vogliono vincere, tutte le squadre hanno un giocatore che lascerà al termine del Mondiale. Sarebbe bello salutarsi con la coppa in mano, ma tutti sono qui per questo. Date di scadenza? Non ne ho, quando uscirà fuori sarete i primi ad accorgervene. Le prestazioni che faccio dicono che ho margini per giocare bene anche in campo internazionale. Mi sento ancora giovane e forte, questa stagione in Nazionale e con la Roma mi dà ancora più consapevolezza dei miei mezzi e della mia salute fisica, facendo i debiti scongiuri. Giocare in Nazionale, lo ribadisco, mi piace tantissimo, finché sarà in grado di sostenere e onorare questa maglia me la tengo stretta”.

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