Un De Rossi Nazionale

Oggi, per la consueta conferenza stampa dei giocatori della Nazionale, ha parlato Daniele De Rossi.

Il giocatore di Ostia è stato franco come al solito, senza particolari giri di parole.

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Per prima cosa il giocatore della Roma si è soffermato sulla prossima avversaria degli Azzurri, la Serbia:”E’ una partita vera, contro una squadra di spessore, con giocatori che giocano in Europa e parecchi anche in Italia. Incontreremo anche difficoltà mentali, è un test importante”.

Per quanto riguarda la sua posizione in campo, De Rossi ha dichiarato che “c’è stata un’inversione di tendenza dal punto di vista del gioco nell’Italia, questa punta molto sul palleggio e il possesso palla, sulla qualità del gioco. In passato ho sfruttato la posizione pi avanzata anche per segnare, sta al mister decidere chi deve giocare avanti o indietro. Io non ho la smania di segnare, mi sento soddisfatto delle mie prestazione. Io mi trovo bene così, poi è chiaro che a volte mi diverto negli inserimenti, come contro la Slovenia. La partita dell’andata è stato uno choc per tutti, credo che dobbiamo in Serbia con un’altra immagine, di andare in uno stadio che ti intimorisce ma solo per il calore del tifo.

Il centrocampista si è espresso anche su Osvaldo (che oggi a pranzo è stato convocato insieme ad Ogbonna per ovviare ai troppi infortuni): sicuramente è da Nazionale, se lo convocherà sarà perché lo riterrà adatto il Mister. Sicuramente sta facendo bene ed ha più fiducia in se stesso. Può essere l’inizio di una simbiosi importante per la Roma. Totti? E’ stata sua la scelta di allontanarsi la Nazionale, a me sicuramente fa sempre piacere giocare con un tale campione”.

In quanto senatore del gruppo azzurro, è stato interpellato anche sulla possibile convocazione di un suo ex compagno, Cerci: “le sponsorizzazioni non sono mai cose che mi piacciono, anche perché dovrei sponsorizzare allo stesso modo Rosi, o Schelotto. Alessio sicuramente sta facendo molto bene e mi ha stupito la maturazione a livello di persona. Per tanti anni si è visto il ragazzo prodigio che faceva fatica a sbocciare”.

 

Poi i giornalisti hanno subito spostato l’attenzione sulla Roma, viste le tante novità degli ultimi tempi; in particolare, a De Rossi è stato chiesto come si trova nel nuovo regime tattico di Luis Enrique: “C’è stata una piccola variazione del (mio) ruolo, siamo tornati al ruolo al quale ero abituato, mi trovo molto bene ed è un periodo positivo.”

Roma è notoriamente una piazza calda, che facilmente si esalta e si deprime; per questo per De Rossi parlare di scudetto è più che prematuro: “fino a due settimane fa era candidata a retrocede, c’è stato un cambio di mentalità e giocatori. Noi continuiamo con grande serenità, poi vedremo quali saranno i responsi del campionato. Paragoni fra Prandelli e Luis Enrique? Non sono facili, una cosa che li accomuna è essere giovani ed aperti di mentalità, e cercare il palleggio e il bel gioco.”

Non poteva mancare una domanda sul cambio di proprietà del club giallorosso: “noi con i Sensi stavamo molto bene, a Rosella era difficile dare del lei. E’ cambiato, forse è giusto che si pensa e si lavora più come società e azienda. Si vede che c’è qualcosa che si muove. Io con il presidente ci ho parlato poco, ma conosce meglio il calcio di quanto si possa pensare”.

La conferenza si è poi concentrata sul vero nodo da risolvere in casa giallorossa, il contratto di Daniele: “A volte vengono tirate in ballo cifre non esatte, questo un po’ mi da fastidio. Io ne parlo con il mio procuratore e non tendo a farlo in sala stampa. Ancora siamo in fase di stallo ma sono convinto che arriveremo ad una situazione che accontenterà tutti”.

Infine, un commento sule ultime dichiarazioni di Ibrahimovic, hanno scosso non poco i tifosi milanisti: “sono d’accordo con lui quando dice che è meglio finire quando si è in forma, meglio finire ed essere rimpianti che dopo un periodo di sopportazione. Tanti hanno detto che avrebbero smesso e poi hanno continuato fino a 39 anni, io spero di fare altri 5 anni alla grande qua in Italia, poi se ci sarà l’occasione di fare un’esperienza molto lontano, anche come esperienza di vita”.

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