Roman Abramovič: lo Zamparini d’oltremanica

Che cosa hanno in comune Roman Abramovič e Maurizio Zamparini oltre ad essere proprietari di una squadra di calcio? Di sicuro non il conto in banca ma certamente lo pseudonimo di “mangia allenatori”.

Fonte: http://album.foto.ru/photo/261459/. Autore: Marina Lystseva (Wikipedia).

Dal 2003 a oggi sono ben 9 gli allenatori cambiati dal magnate russo. In principio fu Ranieri, poi Mourinho, Grant, Scolari, Hiddink, Ancelotti, Villas-Boas e infine Di Matteo.

Con Ranieri non ci fu mai feeling sin dall’inizio, così Abramovič decise di affidarsi a Josè Mourinho, allenatore emergente del Porto.
Con Mourinho ci fu un rapporto fatto d’amore e odio per 3 stagioni, in cui il Chelsea conquistò 2 Premier League, ma alla quarta stagione, complici i risultati della squadra, il presidente cacciò Mourinho per affidarsi ad Avram Grant.
Grant, dopo aver sfiorato di alzare la Champions, fu sostituito da Scolari che durò solo pochi mesi per essere sostituito in febbraio da Guss Hiddink. L’olandese, che aveva il gradimento di Abramovič, dopo aver vinto una FA cup e acciuffato le semifinali di Champions decide di lasciare a fine stagione.
Arriva così l’epoca Ancelotti: nel primo anno vince Premier League e FA Cup, nel secondo i risultati stentano. Il brutto cammino in Champions, la vera ossessione di Abramovič, costa il posto anche all’allenatore italiano. Si passa di nuovo da un italiano a un portoghese: Villa Boas.
Nulla da fare, feeling e risultati non soddisfano il magnate russo, che dopo la sconfitta del Chelsea 3 a 1 con il Napoli decide di cacciare il portoghese e affidarsi a una bandiera dei blues: Roberto Di Matteo. L’ex giocatore della Lazio riesce nell’impresa: conquista la Champions League.
Il sogno, però, dura ben poco, proprio una sconfitta in Champions, il 3 a 0 della Juve, costa il posto anche a Di Matteo. Ora è la volta di Rafa Benitez.

In 9 anni sono già 9 i tecnici cambiati da Abramovič: in 70 di storia, prima dell’avvento del russo, il Chelsea di allenatori ne aveva cambiati solo 8.

Non siamo ai livelli di Zamparini con il Palermo, 19 esoneri in 10 anni, ma sicuramente possiamo definire Abramovič lo Zamparini d’oltremanica.

 

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