Le Stati(calci)stiche: Big match pochi goal

La 27° giornata di Serie A aveva in programma alcuni interessanti big match, come quelli tra prima e quarta, tra seconda e terza, tra quinta e nona e tra sesta e settima.

Morgan De Sanctis. Fonte: Brent Flanders.
Morgan De Sanctis. Fonte: Brent Flanders.

Reti totali: cinque. Segno evidente di quanto la tensione e la paura di perdere l’abbiano fatto da padrona.

 

Il risultato della sfida tra Juventus e Fiorentina è forse da imputare al recente andamento dei viola: lo zero finale vuol dire che non sono riusciti a segnare per 2 partite consecutive per la prima volta sotto la guida di Montella, ma non è solo una questione di attacco, è tutta la squadra che non gira al meglio. Come nota OptaPaolo, il loro possesso palla nella gara contro i bianconeri ha raggiunto il 49.1%,  il più basso in stagione. Le zebre, invece, sono sempre più lanciate verso la meritata conquista dello scudetto: agguantano la vittoria numero 23, più di ogni altra squadra nei 5 maggiori campionati europei, grazie al terzo goal di Kwadwo Asamoah alla Fiorentina, sua vittima preferita in A: ai toscani ha segnato anche il suo primo goal in campionato.

 

L’altra partita clou del turno era il posticipo tra Napoli e Roma. In questo caso la sconfitta giallorossa non è stata forse meritata, come dimostrano i quattro tiri nello specchio effettuati dai capitolini nel primo tempo, tanti quanti ne aveva effettuati in tutta la sfida dell’andata. A difendere la porta c’era inoltre l’ex di turno Morgan De Sanctis, che aveva chiuso 75 gare senza subire reti nelle ultime 5 stagioni: un record nei 5 maggiori campionati europei. Alla fine, invece, non ha potuto fare nulla contro il decimo goal in Serie A di Callejon, di cui gli ultimi 4 sono arrivati negli ultimi 10 minuti di gara.

 

Terzo 1 a 0 tra le grandi sfide è stato quello di Milano tra Inter e Torino. Per i nerazzurri le cifre basse nei tabellini non sono una novità: non sono riusciti a segnare più di una rete in nessuna delle ultime 6 gare casalinghe di campionato. I granata si sono fatti intrappolare dalla sindrome di Jasmin Kurtic: il centrocampista è il giocatore che ha effettuato più tiri senza segnare, cioè 38. Gli uomini di Mazzarri alla fine ne escono vittoriosi e non con il solito pari. Almeno nei pareggi, infatti, detengono il primato del campionato, anche se sabato sono stati raggiunti dal Cagliari.

 

Infine altro scontro interessante è stato quello tra Parma e Verona, l’unico inoltre ad andare oltre lo scoglio della rete solitaria. Di poco, ma l’unico. Sono due, infatti, le esultanze dei ducali, i quali possono gioire anche della buona prestazione difensiva: non hanno subito goal in 5 delle ultime 6 partite di campionato.

 

Che la giornata sarebbe stata scevra di emozioni poteva farlo pensare lo score del primo anticipo. Milan e Udinese terminano i 90 minuti con un misero uno a zero. La squadra che vanta il maggior numero di calciatori diversi (16) ad essere andati a segno non è riuscita a bucare la rete. Lo ha fatto, invece, il team che punta su un solo giocatore, quel Totò Di Natale che ha realizzato la dodicesima rete contro il Milan, il terzo club, dopo i due romani, tra le sue vittime preferite in carriera in Serie A. L’esito definitivo non è stato per nulla innovativo. In fondo, nelle ultime 6 sfide di campionato tra le due avversarie nessuna è mai riuscita a segnare più di 2 reti.

 

Il problema degli uomini di Seedorf è evidentemente quella della conclusione sotto porta. Se si considerano le ultime due gare, sono stati 31 i tiri contro le due casacche bianconere, di cui 14 nello specchio, ma non c’è stata nessuna realizzazione e nessuna vittoria. Ciò significa che sono due le partite perse di fila, come non era mai accaduto in questo campionato. Neanche sotto la guida di Massimiliano Allegri.

 

Infine, in un turno con poche reti, non si può non fare riferimento al match più prolifico, quello tra Sampdoria e Livorno. Per i doriani, che non avevano mai segnato quattro reti in questo campionato, è arrivata la prima vittoria in rimonta.

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