Lazio, è il momento delle domande

Se tre indizi fanno una prova, quando si arriva a quattro inizia a suonare il campanello di allarme.

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Tante sono infatti le sconfitte rimediate in altrettanti match con squadre di primo livello dalla Lazio targata Petkovic che sabato scorso, dopo i passi falsi nei test con Siena e Torino durante il ritiro di Auronzo di Cadore e la sconfitta rimediata in Turchia con il Galatasaray, ha portato a casa un’altra brutta figura perdendo questa volta all’Olimpico contro gli spagnoli del Getafe nel giorno della presentazione della squadra ai propri beniamini. E’ vero che si tratta di calcio d’agosto ma con i preliminari di Europa League alle porte, giovedì prossimo in Slovenia andrà in scena la gara di andata contro il Mura 05, in casa biancoceleste ci si inizia a porre delle domande. Al di là dei risultati negativi ciò che più ha stupito di questo cammino estivo della Lazio è stata l’incapacità di mettere a segno una sola rete al cospetto di avversari blasonati. Zero è infatti il numero che compare alla casella dei gol all’attivo nelle quattro sfide di spessore di questo precampionato, un dato che stride con i propositi offensivi sbandierati ai quattro venti da mister Petkovic al momento delle presentazioni. Se a ciò si aggiunge che il gioco fatto di pressing, corsa e possesso palla facente parte del proclama originario latita, allora il problema inizia a farsi serio. La squadra appare lenta, compassata, priva di idee. Dopo oltre un mese di lavoro sul campo, non c’è ancora un reparto che funzioni a dovere. La difesa a quattro, caratterizzata dall’ormai conclamata assenza di un terzino sinistro di ruolo e dall’età anagrafica dei centrali titolari, Dias e Biava, continua a manifestare le lacune della scorsa stagione con l’ulteriore aggravante che il ricorso spasmodico alla tattica del fuorigioco, nuovo diktat del mister serbo, espone a più riprese Marchetti al tu per tu con gli attaccanti avversari che spesso, salvo miracoli dell’estremo difensore, in questo precampionato si sono tramutati in gol. Il gioco a centrocampo stenta a decollare. Ledesma e Cana impiegati come frangiflutti davanti la linea di difesa nel centrocampo a due disegnato da Petkovic, faticano a trovare il bandolo della matassa. Costantemente bassi, senza superare mai la linea di centrocampo, i due centrali provano, seppur lentamente, ad imbastire il gioco con il risultato però che quando Ledesma è pressato e ad impostare deve essere l’albanese la fluidità ne risente. Bocciata l’idea di spostare Hernanes in mediana e data praticamente per certa la partenza di Matuzalem, questo è il reparto dove, insieme alla difesa, c’è maggiore urgenza di interventi prima che chiuda il mercato. In attacco la situazione non è certo migliore. Con Lulic ancora lontano dalla forma migliore e Hernanes che sembra aver iniziato la stagione sotto i peggiori auspici, la trequarti biancoceleste regge su Candreva e Mauri con il rischio che quest’ultimo subisca una squalifica in seguito alle vicende legate al calcio scommesse.

 

Sulla tre quarti c’è però anche l’unico volto nuovo di questa Lazio, Ederson. Nonché il redivivo Zarate. Il brasiliano, destinato e designato ad imprimere fantasia al gioco biancoceleste, è ancora alle prese con un infortunio che lo renderà nuovamente arruolabile per la prima di campionato. L’argentino è invece pronto al rilancio. Ha impressionato durante la preparazione e sembra essere tornato a Roma per mettersi finalmente al servizio della squadra. Con un ma. Petkovic non sembra voler fare affidamento sul talento di Haedo come trequartista. Piuttosto, lo vede come punta. Ed ecco allora che, se così fosse, gli schemi andrebbero rivisti da capo perché le chiavi dell’attacco per il momento sono affidate al solo Klose. Seguito e poi sfumato Yilmaz ad inizio estate, si pensava che il mister bosniaco volesse proporre le due punte. Idea invece per il momento abbandonata. La Lazio è carente di un interno di centrocampo per poter giocare con il rombo e completamente in assenza di ali per schierarsi con il 4-4-2. Questioni e dilemmi tattici che dovrebbero illuminare sul fronte mercato le scelte della dirigenza capitolina. Fronte sul quale invece tutto tace. Dopo le chiusure imminenti con Yilmaz, Breno e Balzaretti mai avvenute, ora la Lazio sembra sul punto di perdere anche Granqvist, acquisto in teoria definito da due settimane ma che in realtà rischia di concludersi nell’ennesimo nulla di fatto di questo scellerato mercato biancoceleste che riporta alla mente i fantasmi della finestra di gennaio. Con i primi impegni ufficiali alle porte e la chiusura del mercato dietro l’angolo, il tempo stringe. Che qualcosa non vada è sotto gli occhi di tutti. Anche di Lotito e Tare che presenti sabato in tribuna d’onore in occasione della debacle con il Getafe, non possono non aver sentito i copiosi fischi piovuti dagli spalti che hanno accompagnato l’uscita dal campo dei biancocelesti.

Un pensiero riguardo “Lazio, è il momento delle domande

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    13 Ago 2012 in 13:20
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    PETKOVIC NON MOLLARE!!!!!!!!

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