Sampdoria: Auguri a Nicola Pozzi

Giugno deve essere il suo mese.

Fonte immagine: Tommaso Naccari
Fonte immagine: Tommaso Naccari

Giugno come il 30 del 1986 in cui è nato, giugno come il 9 di un anno fa quando, stremato ed incredulo, con le mani sulla testa e lo sguardo stranito cercava di capire se era stato lui, per davvero, a riportare la Sampdoria in serie A.
Nicola Pozzi da allora è soprannominato “mister din don” e la maglia blucerchiata sembra averla cucita direttamente sulla pelle. Lui che è arrivato a Genova come giovane di ottime prospettive e punta di diamante per l’attacco del futuro e che invece, causa soprattutto gli innumerevoli infortuni, ha sempre dovuto lottare per conquistarsi tutto partendo dal fondo, dal secondo posto.
Il risultato però è comunque importante perché lui è entrato nel cuore della gente e i colori blucerchiati sono entrati nel suo, perché è stato spesso e volentieri proprio Nick, così lo chiamano con affetto i compagni, a decidere le sorti della squadra genovese. La serata di Varese sarà una di quelle occasioni che i tifosi della Sampdoria ricorderanno per tantissimo tempo, la serata della svolta, la serata della rinascita che ha sancito un clamoroso ritorno nella massima serie in uno dei periodi più difficili della storia della società di Corte Lambruschini. Lui c’era, lui non si è mai risparmiato, ed è questo che il tifoso ha sempre apprezzato. Giocatore dai piedi ruvidi, dai movimenti quasi scomposti ma dal grande cuore, dalla grinta e la voglia inesauribili, ragazzo serio, mai fuori posto, mai inopportuno. Anche quest’anno, nonostante tutto, dovrà conquistare la fiducia di qualcuno per poter far parte del gruppo che partirà tra pochi giorni per il ritiro estivo di Bardonecchia. È stato esplicito come sempre Nicola, che non rilascia mai dichiarazioni tanto per il gusto di farlo, lui vuole rimanere a Genova ad aiutare i compagni, lottare ancora per questi colori, non ne ha mai fatto mistero di essersi innamorato della Sampdoria e dei suoi tifosi, e la sua volontà è di rimanere ancora in blucerchiato, a qualsiasi costo. Il calcio ha bisogno di giocatori così, di sentimenti genuini, di atleti dediti al sacrificio sportivo che si conquistano tutto con il lavoro e non con le chiacchiere. Per qualcuno il tempo non è passato, si è fermato ai minuti di recupero di quella sera in cui le gocce di pioggia si confondevano alle lacrime di gioia, per tanti Nicola Pozzi non è mai andato via, è ancora in quello stadio a festeggiare per la Sampdoria e lo aspettano a braccia aperte, nella speranza di poter iniziare una nuova avventura insieme. Per ora, in attesa di conoscere il suo destino, buon compleanno Bomber.

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