Atalanta, Percassi a tutto campo: “Calcioscommesse? Abbiamo già pagato abbastanza”

Il patron della società bergamasca Antonio Percassi, intervistato da BergamoTV, ha detto la sua sulla stagione in corso, con l’obiettivo salvezza da raggiungere nel minor tempo possibile, e sul futuro dell’Atalanta e dei suoi gioielli.

Fonte immagine: flickr.com - (C) Brian Einarsen

 

Presidente, un pareggio stretto contro il Parma. Forse si poteva fare qualcosa di più?

“È stato un punto importante, la squadra è in tono, in sintonia con l’allenatore che sta facendo un grandissimo lavoro e, nonostante le diverse emergenze, risponde alla grande sul campo e si vedono i risultati”.

 

Presidente, ha visto che gol Manfredini?

“Ha fatto un grande gol, ma soprattutto una grande prestazione. Affrontavamo una situazione deficitaria, ma i ragazzi, ripeto, hanno dimostrato di saper far gruppo”.

 

A quale punteggio può arrivare l’Atalanta?

“Dobbiamo superare assolutamente i 40 punti per essere tranquilli, dobbiamo raggiungerli nel più breve tempo possibile”.

 

L’ultimo giudizio in chiave calcioscommesse tiene in standby la situazione della Dea. Ci sono novità sul fronte TNAS? Quando arriverà il responso?

“Le risposte dovrebbero arrivare per fine mese, salvo ci siano ulteriori proroghe diverse”.

 

Ora l’Atalanta dovrà affrontare Inter, Milan e Juve fuori casa. Dove vorrebbe fare punti, visto che in chiave esterna la squadra ci dovrà provare?

“Mi auguro di fare punti già da questa domenica. Per quanto riguarda le altre due tutto dipenderà da quanto queste due formazioni staranno lottando per i loro obiettivi e dove saranno posizionate in classifica. Dobbiamo riuscire, prima di allora, aver raggiunto il nostro obiettivo”.

 

Ci sono progetti in prospettiva in chiave mercato per la squadra?

“Stiamo lavorando in silenzio. I nostri programmi proseguono come erano le previsioni”.

 

E su Scommessopoli?

“Siamo sereni, in attesa che emergano i risultati finali. C’è una situazione complessiva più complicata, siamo tutti in attesa delle notizie dai vari fronti. Noi siamo stati sufficientemente, abbondantemente penalizzati: non sarebbe giusto avere altri punti da scontare”.

 

Come valuta la notizia sul biglietto fatto pagare a un bambino di sei mesi?

“La mia è stata una reazione di grandissima sorpresa. Sono rimasto senza parole, dispiaciutissimo: mi sembra allucinante, privo di senso, mi ha fatto male. Una cosa sconcertante, sarei andato io personalmente a portarlo a fianco a me: non è accettabile una cosa simile. E’ contro la nostra filosofia, abbiamo avviato il progetto per i neonati. L’idea del futuro stadio è di avere un asilo nido, per permettere ai genitori di assistere la partita in tranquillità. Mi scuso con la famiglia: la prossima partita saranno miei ospiti personali”.

 

Di chi è la responsabilità?

“Prima di prendere decisioni simili, si deve chiedere l’autorizzazione. È un fatto di cui non ero a conoscenza, faremo in modo che non capiti più”.

 

Presidente, ma se Denis si dovesse fare male… Il suo sostituto?

“Gioco io. Innanzitutto mi sto toccando (ride, ndr)… Ero stato massacrato, invece…”.

 

Marino e Denis sono corteggiati da parecchi…
“Sono due persone fondamentali per il futuro dell’Atalanta. Su Marino, è stato un grande colpo: abbiamo preso un fuoriclasse. Sta nascendo ogni giorno che passa un rapporto di fiducia, intesa: per questo vogliamo che il rapporto duri diversi anni. Ne stiamo parlando, speriamo di trovare un accordo definitivo, anche per dare programmazione alla società. Per Denis abbiamo un accordo che lo legherà all’Atalanta per i prossimi quattro anni. È un leader su cui verrà costruita la squadra per il prossimo anno”.

 

Stadio, novità? O si potrebbe ristrutturare l’Azzurri d’Italia?
“Innanzitutto abbiamo presentato a dicembre il progetto al Comune. A fine gennaio è stato protocollato per la famiglia Cividini, proprietaria dell’area. Abbiamo sviluppato un progetto molto bello, e abbiamo avuto una risposta forte. Però non posso non dire che l’idea di ristrutturare l’Azzurri d’Italia sia bella, non lo posso negare. Ma sono due concetti diversi: con lo stadio nuovo si sposterebbero verso la periferia tutte le problematiche legate all’ordine pubblico”.

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