Auguri Gaetano Scirea, il Capitano silenzioso avrebbe compiuto 62 anni

Oggi, se il fato non ce l’avesse portato via troppo presto, Gaetano Scirea avrebbe compiuto 62 anni.

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Scirea in azione (fonte Danyele- Wikipedia)

Lo storico Capitano della Juventus nacque il 25 maggio 1953 da una famiglia di origine siciliana, nel 1967 entrò nel settore giovanile dell’Atalanta squadra con cui arrivò anche all’esordio in Serie A nel 1972 ma è nel 1974 che inizia la meravigliosa storia tra Scirea ed i bianconeri. Con la Vecchia Signora vinse: 7 Scudetti, 2 Coppa Italia, 1 Coppa UEFA, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale, inoltre fece parte della spedizione vincente della Nazionale italiana a Spagna ’82. Con la maglia della Juventus Gaetano Scirea totalizzò 552 presenze, diventò Capitano dalla stagione 1984-1985 in seguito al ritiro di Giuseppe Furino ed inaugurò il suo esordio da Capitano portando sotto la Mole la prima Coppa dei Campioni della storia bianconera (seguita poi dalla Coppa Intercontinentale). In seguito al ritiro dal calcio giocato Gaetano aveva subito deciso di intraprendere la carriera da allenatore e, dopo aver conseguito il patentino a Coverciano, nell’88 Giampiero Boniperti gli propose di entrare a far parte dello staff tecnico dell’allenatore Dino Zoff (suo ex compagno nella Juve ed in Nazionale) e lui accettò quasi subito l’incarico ma è qui che entra in scena, beffardamente, il destino: il 3 settembre 1989 mentre era di ritorno dalla spedizione in Polonia (era in viaggio verso l’aeroporto di Varsavia) per visionare il Górnik Zabrze, modesta squadra che la Juventus avrebbe affrontato in Coppa UEFA, fu vittima di un incidente che si rivelò funesto per lui, l’autista e l’interprete che erano presenti all’interno della Fiat 125. Nel terribile schianto si salvò solo il dirigente del Górnik, l’ex numero 6 della Juventus lasciò la moglie Mariella ed il figlio Riccardo. L’incidente stradale si verificò di domenica pomeriggio, poco dopo che la Juventus battè il Verona per 4-1 con una doppietta di Schillaci ed i goal di Fortunato e Marocchi, e la tragica notizia venne comunicata in diretta nazionale da Sandro Ciotti che allora conduceva La Domenica Sportiva. La notizia destò sgomento tra gli ospiti in studio, ma quello che subì di più il colpo fu il suo ex compagno di squadra Marco Tardelli che, presente in studio, dovette abbandonare il programma dopo aver accusato un malore. Uomo di altri tempi, difensore con una classe immensa tant’è che finì la carriera senza subire nemmeno un’espulsione.  Buon compleanno Capitano.

“Arrivò a Torino che era ancora giovanissimo, mentre io ero lì già da anni. Si può dire che l’ho visto crescere: ragazzo, fidanzato, marito, padre modello. Era timido e buono, forse persino troppo. Spesso gli dicevo di reagire, di essere un po’ più cattivo con gli avversari: quella sua serenità mi faceva incavolare. E lui sa che cosa mi rispondeva sempre? <<Non ci riesco>>. Lo diceva con il sorriso sulle labbra, ed era disarmante. Non l’ho visto una sola volta arrabbiarsi, diceva che non ne valeva la pena, e a posteriori devo ammettere che aveva ragione lui. Abbiamo passato insieme i migliori anni della nostra vita, vinto tanto, condiviso gioie bellissime. Quando sono andato via dalla Juve siamo comunque rimasti molto legati. Era impossibile non volergli bene, era impossibile parlare male di lui. Gli volevo molto bene.”

-Franco Causio.

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Alessandro Davani

Amo cucinare, ascoltare musica ed il calcio. Seguo anche il Motomondiale, la F1 ed i Lakers (e l'NBA in generale).

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