Calcioscommesse, Doni: “Volevo l’Atalanta in A”

Cristiano Doni nell’interrogatorio di questa mattina davanti al Gip Guido Salvini ammette tutto; ecco una parte del verbale.

Cristiano Doni - fonte foto: Wikipedia - Ago76

ASCOLI-ATALANTA – “Prima della partita Ascoli-Atalanta, Santoni mi disse che tramite il coinvolgimento di giocatori dell’Ascoli ci sarebbe stata più facile una vittoria. In quel momento eravamo in zona alta di classifica ed io contavo sul passaggio in Serie A dell’Atalanta come obiettivo finale del campionato. Santoni di cui sono amico da tanti anni mi disse che come giocatore dell’Ascoli mi disse che io avrei dovuto andare da Micolucci che sarebbe stato non l’unico interessato ma il referente di quella partita. Santoni mi suggerì anche di stringergli la mano prima della partita in fase della così detta ricognizione del campo. Io però non volli incontrare questo Micolucci perché non lo conoscevo e non mi sembrava giusto. Secondo Santoni avrei dovuto dire a Micolucci una frase di questo genere: “Ti saluta Marco il dottore. Io tra l’altro all’epoca non sapevo chi fosse questo Marco e se esistesse e solo dopo i fatti del giugno 2011 ho capito che poteva essere il dentista Pirani, persona che non ho mai conosciuto. In occasione di quella partita ero in panchina e comunque non ebbi la sensazione di una particolare arrendevolezza da parte dell’Ascoli. La partita finì 1-1 e dopo la partita ebbi occasione di dire a Santoni “Guarda che vi stanno prendendo in giro”. In questa vicenda Santoni mi ha fatto anche il nome come coinvolto del suo direttore sportivo, cioè del direttore sportivo del Ravenna presso cui prepara i portieri. In pratica le notizie o parte di esse arrivavano da lui.

ATALANTA-PIACENZA – Fu diverso sotto il profilo dell’esito per Atalanta-Piacenza. Anche qui Santoni con diversi contatti per telefono mi disse che il Piacenza era disposto a perdere la partita e a lasciarci vincere. Santoni si riferiva non alla società ma ad alcuni giocatori. Io gli chiesi chi fossero e Santoni fece il nome di Gervasoni, Conteh, il portiere e forse Guzman. Devo precisare che io non ho avuto alcuna parte in guadagno o vicende simili attinenti alle scommesse su questo risultato. Il mio obiettivo era solamente l’Atalanta in A. Devo però dire che a Benfenati diedi poi le informazioni per le sue scommesse. Ma per me questo non aveva un collegamento con quello che mi aveva proposto Santoni. In questa partita, davanti agli spogliatoi, incontrai Gervasoni. Mi feci avanti e gli strinsi la mano e oltre ai convenevoli buttai la frase del tipo: “Tutto bene?”. Gervasoni mi rispose in modo affrettato e forse anche impaurito una frase del tipo: ” Tutto bene, tutto bene”, che mi suonò come conferma“.

PADOVA-ATALANTA – “In questo caso Santoni non mi disse proprio niente. Solo dai contatti con Benfenati questo mi fece capire che c’era un accordo per il pareggio. Io feci la ricognizione in campo anche per vedere se qualcuno mi fosse venuto incontro, ma per me fu una partita vera”.

Come traspare dalle parole dell’ex attaccante atalantino, lui teneva alla promozione della sua squadra in A. “Io per l’Atalanta ho sempre giocato con il massimo impegno – continua – e non ho guadagnato nulla dai fatti che ho raccontato”.

 

4 pensieri riguardo “Calcioscommesse, Doni: “Volevo l’Atalanta in A”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy