Caso Parma, le parole del pres. Manenti: “Ora paghiamo i dipendenti, il piano è pronto”

Difficile la situazione in casa Parma.

Stadio Tardini Parma Fonte immagine: Wetto (Wikipedia)
Stadio Tardini Parma Fonte immagine: Wetto (Wikipedia)

Nelle ultime movimentate settimane, la società sull’orlo del baratro ed oggetto di molteplici penalizzazioni, ha fatto parlare a lungo di se’ e della sua per nulla oculata gestione. Dopo la bufera che si è rovinosamente abbattuta sul Parma, il presidente Giampietro Manenti, alla luce dei recenti, drammatici sviluppi della vicenda, aveva assicurato che in tempi brevi sarebbero stati pagati gli stipendi arretrati dei dipendenti e si sarebbe cominciato, poi, ad intravedere un’iniziale, seppur lenta, risalita.

Ecco quanto dichiara oggi il presidente del Parma, intervistato ai microfoni di “TuttomercatoWeb.com”: “Con i soldi siamo a posto, ora sistemiamo il piano. Ieri abbiamo cercato di mettere a posto la situazione, nei prossimi giorni invece, in base alla disponibilità della Procura, presenteremo il nostro piano. E intanto iniziamo a pagare i dipendenti, poi sarà tutto una conseguenza”.

A chi gli domanda quando la situazione possa finalmente risolversi ed i bilanci quadrare,  Manenti risponde“A brevissimo. Ma non dico più date. Oggi sarà tutto pronto per quanto riguarda il piano, poi andremo in Procura”.

Ai microfoni di “TuttomercatoWeb.com” che chiede al presidente se confermerebbe Pietro Leonardi, qualora dipendesse ancora dalla sue persona, il presidente ribatte: “Vedremo più avanti. Lo conosco dai tempi della Juventus, è tra i professionisti più validi. Ora però dobbiamo pensare a sistemare le cose”.

Manenti analizza lucidamente anche il comportamento dei suoi giocatori e del tecnico Donadoni, che nonostante la difficile situazione ha onorato la sua professionalità nel migliore dei modi, precisando infine che non bada a ricevere scuse, ma a lavorare sul campo“Ho sempre trovato dei professionisti. Ho visto un gruppo che ha voglia di fare le cose. Chiaramente tutti pensano che uno abbia la bacchetta magica, ma non è così. Serviva il tempo di lavorare”Non sono importanti le scuse, io penso a lavorare”.

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