De Rossi al New York Times: “Fantastico il tour negli States. I rumors del City? Li ho sentiti ma Pallotta dice..”

Il New York Times, nella sua famosa rubrica “30 seconds with..”, da spazio a Daniele De Rossi simbolo italiano, non solo del calcio, nel mondo.
Dal suo amore per la città eterna all’entusiasmo delle vacanze statunitensi, dall’inglese fluido alla possibile partenza, ecco quanto espresso dal centrocampista giallorosso ed evidenziato dalla redazione per voi:

Fonte: iFederico (Flickr.com)
Fonte: iFederico (Flickr.com)

 

ROMA/AMOR – Se mi trovo bene a Roma? Sono nato qui, è naturale che io possa pensare di giocare solo con questa maglia. Non ho mai cercato o realmente voluto giocare con una maglia diversa; ci gioco da quando avevo 12 anni ed è ancora fantastico. È casa mia.
È vero, a volte ci sono molte pressioni su noi calciatori, ma è una cosa normale che tutti i fan hanno; è un qualcosa con cui impari a convivere”.

 

 

DO YOU SPEAK ENGLISH? – Le ragioni del mio corretto inglese? La scuola ma anche la mia ragazza; suo padre è americano, sua madre inglese.
Inoltre la nuova proprietà ha portato una ventata di novità americane qui da noi. Sono cambiate un sacco di persone, di allenatori, quasi tutto non è più com’era prima; ma c’è ancora la stessa passione a spingere questa squadra e la nuova proprietà ha in mente un progetto che spero possa essere vincente.
Chi c’era prima al comando ha speso tutta la sua vita per la Roma; ma anche adesso c’è tanta passione”.

 

MERCATO – “Mr. Pallotta ha dichiarato che io non sono sul mercato, non sono in vendita. Ripeto, sono ancora innamorato di questa città, tutto ciò che amo è qui e dunque per me un’eventuale cambiamento sarebbe difficile da affrontare.
Se qualche squadra sarà interessata a me dovrà parlare col mio manager, ma non do retta ai rumors di mercato, come quelle che mi vorrebbero al City.
Certo, so di alcuni interessamenti, ma sono sicuro che il mio futuro sarà positivo a prescindere da dove giocherò. Spero che un giorno possa essere proprio in America; ne ho parlato spesso con Bradley, ma sono ancora giovane a 29 anni.
Vivo per questo club e per me andare via sarebbe drammatico; non tutti i giocatori hanno fatto il mio stesso percorso.
Alcuni giocatori possono cambiare città, squadra, perfino paese sin dalla più giovane età con naturalezza; per me non è cosi, non è il modo in cui affrontare il mio lavoro”.

 

LOVE FOR THE USA – “Dopo Natale torneremo con la squadra negli States, sono eccitato! Devo dirlo, amo il vostro paese, ci ho passato anche le vacanze e sono contento di poter trascorrere altri cinque giorni di lavoro e divertimento. 
Quando vengo in America passo il mio tempo a New York, qualche volta a Los Angeles; lo so, non è un itinerario molto culturale!”

 

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