Editoriale Lazio – Petkovic, Lotito, tifosi: sveglia!

La conquista della Coppa Italia, ha forse gettato un po’ di fumo negli occhi a tutto l’ambiente in casa Lazio: Lotito crede fermamente – sbagliando – che la squadra sia competitiva così, Petkovic continua ad adottare il modulo a una punta che ormai pare obsoleto, la tifoseria continua a venerare il famoso 26 Maggio che però, è ormai passato da un pezzo.

Fonte: Giorgio Catani
Fonte: Giorgio Catani

Sveglia, ragazzi, sveglia!
La stagione biancoceleste, salvo la vittoria con l’Udinese – ottenuta, comunque, con non poca sofferenza – è partita nel peggiore dei modi: una Supercoppa persa all’Olimpico per 4-0 contro la Juventus, nella quale si è dimostrata scarsa personalità, e un’altra sconfitta sempre coi bianconeri per 4-1 a Torino. Morale della favola: 8 gol presi dalla Juve in 2 partite. Troppi, decisamente troppi. E’ ora di invertire la rotta, ma chi può farlo?
La spinta, certamente, va data dai tifosi. La frase “ma che me frega… Tanto dal 26 Maggio campo de rendita!”, non si può proprio sentire. Perlomeno, non dopo aver preso 4 pappine in Supercoppa dalla tanto odiata Juve. Il tifoso laziale, da quel “benedetto” 71esimo minuto del 26 Maggio, si è accasciato a terra e non si è più rialzato. Un’indigestione, forse. Una tremenda indigestione. Il laziale di oggi dunque, è diventato ignavo e noncurante di qualsiasi risultato perché dopotutto “T’ho alzato la coppa in faccia”: ha la pancia piena perché per lui il derby vinto in Coppa è stato il top del top, il momento pregnante della sua vita. Per carità, la gioia è stata grande, ma rimanere ancorati al passato è il modo peggiore per andare avanti, perché effettivamente non si va avanti. E ora che la Juve ha più volte infierito su una Lazio dalla pancia così piena, chissà come sarà il futuro.
Le responsabilità di queste disfatte comunque, non sono certamente del tifo biancoceleste, ma di allenatore e presidente. Iniziamo con Petkovic.
Il tecnico bosniaco ha già aperto la stagione con uno svarione degno del miglior Oronzo Canà: perché mettere 3 registi a centrocampo contro la Juve in Supercoppa? Un vero e proprio suicidio. La mediana laziale, costituita da Hernanes, Ledesma e Biglia, è stata totalmente inabissata dai veloci contropiedi juventini che, non a caso, hanno prodotto 3 gol al passivo in 5 minuti. Ma come è possibile schierare tre palleggiatori contro un centrocampo dinamico – Pirlo a parte – come quello dei bianconeri? Inconcepibile.
Se però quello in Supercoppa può essere considerato un “esperimento”, perché ripeterlo ancora in campionato? La Lazio vista a Torino è stata “perfezionata” con l’innesto di Gonzalez a centrocampo, ma totalmente lasciata allo sbando in difesa, con il povero Novaretti che non sapeva che pesci pigliare, manco fosse Gulliver nel mondo di Lilliput. Biava e Dias hanno fallito in Supercoppa, e ci sta, ma da qui a mettere Novaretti titolare contro la Juventus ce ne passa… Già contro l’Udinese s’era notato, tranquillamente, che l’argentino non ha stoffa e classe per giocare al centro di una difesa italiana. Ora, dopo le 4 sveglie, forse Petkovic l’ha capito… Come si spera che abbia capito che a calcio, con una punta sola non si segna: in più si consideri il fatto che Klose ha 35 primavere sulle spalle e non riesce più a far reparto da solo, e il quadro è completo.
L’ultima stoccata, quasi ad honorem, va al presidente Lotito, incapace totalmente di creare una rosa competitiva. Gli acquisti sinora fatti sono più che fallimentari, escluso forse Lucas Biglia. E’ stata presa un’accozzaglia di giocatori (Vinicius, Perea, Felipe Anderson, Novaretti) totalmente a caso e senza un briciolo di senno tattico, ma soprattutto, ancora non è stato coperto l’unico reparto carente: l’attacco. E’ più di un anno che serve una punta che affianchi Klose e ancora non è arrivata. Presidente, basta prendere in giro…
Così, ancora per l’ennesima volta, non resta che dire… Sveglia! Ma questa volta sul serio.

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