Erick Thohir: “Mi piace molto l’Inter, mi diverte”

Erick Thohir si racconta ancora, questa volta però si dedica ai media italiani rilasciando una lunga intervista a SkySport. dimostrandosi disponibile come sempre.

Fonte: U. S. Embassy Jakarta, Indonesia - flickr.com
Fonte: U. S. Embassy Jakarta, Indonesia – flickr.com

Famiglia– il Tycoon spiega la storia della sua famiglia, caratterizzata da un grande amore per gli affari che li ha portati in alto: “Mio padre nel 1968 lavorava per Astra, rendendola una delle aziende più grosse d’Indonesia. Negli anni ’80 ha fondato il gruppo Thohir, partendo dal settore estrattivo, passando poi dalla ristorazione e dall’automotive. Nel 1993 mio fratello Garibaldi è tornato dagli Usa, da allora rappresenta la famiglia nelle situazioni ufficiali. E’ un grande come fratello, lo sostengo molto, ci rappresenta dal 1991. Quando mi sono laureato io, ho aiutato la famiglia dall’inizio degli anni Duemila, per poi dire ai miei parenti che avrei voluto intraprendere il business che più mi piace, perché non mi fa sentire la fatica di farlo, con la passione lavori tante ore ma poi non ti senti stanco. Per questo, ho detto a mio padre e mio fratello che avrei voluto investire nei media: loro erano rimasti sorpresi ma mi hanno sostenuto. Abbiamo preso Republika, quotidiano che stava morendo, e in tre anni lo abbiamo messo in salute. Del gruppo Republika fa parte anche una tv, da lì ho deciso di investire anche in tv e radio”.

Partners e Passione–  Si dimostra abile negli affari grazie anche alla passione e all’aiuto di partners intelligenti: “La passione ti guida, ma non basta: bisogna essere sempre concentrati sul tuo obiettivo, e poi essere sempre più creativi. Il secondo punto è aggiornare le conoscenze per competere. Se no, perdi. Deriva molto dagli insegnamenti di mio padre. Con dei partners con cui correggersi a vicenda, puoi crescere. Da solo puoi fare degli errori, Questa è la filosofia in cui crediamo, per questo abbiamo molti partners in Indonesia o nei DC United; possiamo aiutarci e arricchire l’azienda offrendo tanti punti di vista“.

Sport– Non solo le industrie di famiglia e i media, Thohir nel tempo si è appassionato anche allo sport e, proprio per questa passione, ha deciso di investire anche in questo settore: “Lavorando con l’allenatore, ho creato una squadra che ora è la più forte del basket indonesiano, i Satria Muda. Poi ho avuto la chance di comprare quote di 76ers e dei D.C. United. Ora spero di fare un bel lavoro coi Moratti“. 

Mercato– Come ha già ripetuto più volte, i mille nomi associati all’Inter per il mercato sono speculazione, il magnate puntualizza ancora come, senza aver parlato con Moratti e Mazzarri, prendere decisioni sia impossibile: “Non ho ancora parlato con lui e con Mazzarri dei giocatori da prendere. Con Mazzarri ci siamo solo presentati, ma credo davvero che il proprietario e il management debbano lavorare insieme, non abbiamo ancora fatto nemmeno una riunione o definire il programma per i prossimi 3 o 5 anni. Quando ci si confronta, i risultati sono migliori: per questo dico che molti dei rumors non sono veri. Certamente, dal mio punto di vista, mi piace molto l’Inter, mi diverte. Ciò che Mazzarri sta facendo è eccellente, il lavoro di Moratti è eccellente. Ho delle mie opinioni in senso positivo, per questo dico che c‘è bisogno di gente sulle fasce, visto che ci sono Jonathan, Nagatomo e forse Pereira. Pensate se qualcuno si infortunasse; per questo ci siederemo ad un tavolo e ci metteremo d’accordo. Maggioranza o minoranza non contano, troviamo un piano per vincere nei prossimi 3 o 5 anni”.

Squadra– È sempre stato chiaro come il progetto di un team giovane sia importante per avere una squadra equilibrata: “C’è sempre la giusta via di mezzo tra comprare e investire, l’importante è dare un’impronta. Penso sempre che il vivaio debba essere forte per formare giovani giocatori. La squadra deve avere anche un buon equilibrio, quindi quando si comprano giocatori da altre squadre devono essere funzionali. Credo in questo modello, ma me ne devo parlare con Moratti, Mazzarri e coi membri del settore giovanile. Io credo che questo sia il modello che possa funzionare in futuro”. Giovani che non contano solo quando si parla di sport ma anche negli affari: “Ho sempre creduto in questo, perché a 31 anni ero presidente del principale quotidiano d’Indonesia. Ma ora ho 43 anni, e sto invecchiando in rapporto all’età media locale. Investendo sui giovani possiamo avere un grande futuro”.

Inter– Definendo Nicola Ventola il suo giocatore preferito, il tycoon spiazzò tutti ma dimostrò anche di non essere sprovveduto e di conoscere abbastanza bene il club, anche se: “In confronto ad altri tifosi la mia conoscenza è pari a zero. Ma seguo l’Inter da anni”.  Thohir conosce il nostro campionato e gli augura di tornare presto al top: “La Serie A in Indonesia si vede da anni anche se ora si segue più la Premier League. Credo davvero che la Serie A si riprenderà se le società lavoreranno insieme. In Mls è successo così”. L’intervista termina con alcune considerazioni sui giocatori del passato, lasciando intendere come, secondo lui, una squadra ricca di stelle non sia sempre la scelta migliore: “Non conosco l’Inter profondamente ma conosco gran parte dei giocatori; per questo dico che è facile nominare i tedeschi, Baggio o Ronaldo, tutti si ricordano di loro. Io ricordo giocatori utili all’Inter che magari hanno avuto infortuni, come Nicola Ventola, Salvatore Fresi, Obafemi Martins che ora gioca a Seattle. Era un momento in cui l’Inter aveva diversi attaccanti, lui era seconda o terza scelta non per colpa sua. Rispetto tutti i giocatori dell’Inter perché non importa cosa han fatto, basta avere fatto un gol per avere aiutato l’Inter. Non servono 11 stelle, ci devono essere giocatori insieme alle stelle”.

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