Esclusiva-Sampdoria, Martino Traversa: “Icardi è un ottimo giocatore, ma non voglio immaginare cosa succederebbe se smettesse di segnare”

Martino Traversa, una stagione in blucerchiato nel 2000/2001, difensore dal temperamento forte che in questi giorni è stato sommerso da messaggi di ringraziamento da parte dei tifosi della Sampdoria.

Fonte: Martino Traversa
Fonte: Martino Traversa

Il difensore pugliese, durante un derby di serie B, vinto dai rossoblù per 2-0, a pochi minuti dalla fine entra in modo deciso su Carparelli, un ex dal dente avvelenato, che dopo la rete segnata aveva sbeffeggiato i tifosi blucerchiati; questo il gesto che lo ha fatto, a distanza di 14 anni, tornare alle luci della ribalta come esempio di attaccamento alla maglia. L’ex blucerchiato ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine.itparlando del suo passato a Genova.

Martino ci racconti l’episodio, oggi tanto chiacchierato, di quell’intervento su Carparelli?
“Era un derby in notturna, io partivo dalla panchina e purtroppo perdemmo 2-0. Era una partita particolarmente sentita in un campionato che, per noi, non fu esaltante. Carparelli, autore della seconda rete, aveva un atteggiamento provocatorio; quasi allo scadere, sotto la gradinata Nord teneva il pallone sotto i piedi e con le mani sui fianchi mi sfidava a prenderglielo. Voleva perdere tempo.
Voleva accendere gli animi, umiliarci. Sono sincero: ad un certo punto mi si è annebbiata la vista, non vedevo più il pallone ma solo le sue gambe. Questo gesto mi è costato due giornate di squalifica e 10 mila euro di multa dalla società”.

Qual è stata la cosa che più ti ha fatto arrabbiare?
“La presa per i fondelli, il voler a tutti i costi umiliare noi giocatori e i nostri tifosi. Quella della Samp è una maglia gloriosa e chi la indossa la deve difendere”.

E per difenderla ci vuole più coraggio o più personalità?
“Uno e l’altro ma soprattutto tanta incoscienza. Il nervosismo poi fa il resto”.

Cosa pensi di Icardi e del suo comportamento?
“Credo che sia un ottimo giocatore, forte sotto porta e tecnicamente bravo. Questo però non basta. Credo anche che abbia preso tutto come un gioco, e che non si renda conto di tutto ciò che fa. Una cosa però è certa: la brutta figura domenica l’ha fatta lui. Ora gli va tutto bene, ma il calcio è strano e non voglio immaginare cosa potrebbe succedere se dovesse smettere di segnare”.

Che effetto fa ricevere a distanza di così tanto tempo, tante testimonianze di stima?
“Sono stato letteralmente inondato dall’affetto dei tifosi. Mi sono iscritto a Facebook da pochissimo e in questi giorni sono passato da 30 amici a praticamente tutta la gradinata Sud. Sono stato anche invitato a Marassi contro il Chievo e il Napoli e se riuscirò sarò ben felice di essere in mezzo a loro per seguire la Samp”.

Quattro anni fa hai appeso le scarpe al chiodo, cosa fa oggi Martino Traversa?
“Ora mi sono dedicato alla parte più bella di questo sport. Non ho ancora il patentino ma ho iniziato ad allenare in una scuola calcio”.

Prima di salutarci, scherzoso ma non troppo, Martino lancia un appello: “Mi piacerebbe uno striscione in gradinata”.

 

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