Esclusiva-Stefano Lucchini: “Osti e Delio Rossi due uomini importanti. Non penso più alla Nazionale”

Domenica scorsa è tornato nella sua città di adozione, con la maglia dell’Atalanta che veste da due stagioni, e per lui, ex giocatore blucerchiato, è stato quasi un derby. Ha vestito per quattro stagioni la casacca della Samp, e a Genova nessuno si è dimenticato di lui, è rimasto nel cuore dei tifosi Stefano Lucchini, come calciatore e come persona.
Ha vissuto momenti felici, all’ombra della lanterna, e periodi difficili, essendo tra i protagonisti della metamorfosi blucerchiata: dal quarto posto nel 2010, alla più amara retrocessione della storia della Sampdoria, nel 2011.
Oggi, a distanza di due anni, è il difensore duttile e di esperienza degli orobici ma non fa nulla per nascondere il forte legame con Genova e tutto l’ambiente blucerchiato.
SoccerMagazine lo ha intervistato in esclusiva.

Fonte immagine: Bonez 81
Fonte immagine: Bonez 81

Domenica sei tornato a Genova, quella che tu definisci “casa tua” non facendo mistero di esserne rimasto molto legato. Cosa ti manca di più?
“La cosa che mi manca tanto è il mare, soprattutto la possibilità di andare la mattina a pescare dove da solo mi divertivo sicuramente ma era anche un modo per pensare, riflettere e rilassarmi”.

Autore di una grande prestazione a Marassi contro il Genoa: come l’hai vissuta?
“La partita di sabato l’ho vissuta veramente come un derby, ero molto teso anche perché i punti in palio erano importantissimi. Mi sono caricato ascoltando “lettera da Amsterdam”, è andata bene”.

A cinque giornate dalla conclusione del campionato, ironia della sorte, Atalanta e Sampdoria si ritrovano ad avere gli stessi punti in classifica. Come hai visto i blucerchiati dopo l’anno di purgatorio nella serie cadetta?
“La Samp è partita forte grazie anche al grande entusiasmo della piazza e dei primi buoni risultati. Poi, avuto un calo, è stato bravo il presidente a dare la scossa, prendendo due uomini importanti come Osti e Delio Rossi e il risultato è stato quasi raggiunto”.

I difensori affidabili nel campionato italiano sono ormai merce rara. Un pensierino alla nazionale?
“No, alla nazionale non ci penso più. Si è puntato sui giovani e io, purtroppo, non lo sono più, penso non ci sia spazio per me”.

Fingiamo per un attimo tu sia diventato un osservatore: suggerisci tre nomi di giovani interessanti che secondo te potrebbero fare molto bene in futuro.
“Te ne suggerisco qualcuno in più: Bonaventura, Marilungo, Obiang, Poli e Krsticic; sono quelli che conosco meglio”.

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