Finalmente il Napoli ! Affondato il Verona 6-2

Napoli-Verona ha il sapore di una vecchia sfida e di antichi antagonismi.

Marek Hamsik. Fonte: @GHiguaink - twitter.com
Marek Hamsik. Fonte: @GHiguaink – twitter.com

Il S. Paolo si illumina in questo tardo pomeriggio di fine ottobre, insolitamente alle 18:00, per una sfida che ha il compito di dare una svolta al campionato dei padroni di casa, non certo felici dell’andamento di questa prima parte di torneo. Il Verona di Mandorlini arriva a Napoli con 11 punti in classifica e tanta voglia di fare bella figura. Tra le novità di quest’anno spicca la conferma del centrocampista Ionita mentre l’attacco non può fare a meno della  guida esperta di Luca Toni. Il Napoli di Benitez, dopo la sconfitta svizzera in Europa League, in attacco si riaffida al trio Insigne-Higuain-Callejon confermando Jorginho al centro del campo affiancato da David Lopez e con Inler a riposo. Bastano 30 secondi per certificare il periodo no del Napoli dettato anche molto dalla sfortuna. La prima azione della partita si risolve in un rimpallo che alza il pallone al limite dell’area partenopea. Lì c’è appostato Halfredsson che lascia partire un tiro al volo di sinistro ad incrocio che si insacca alle spalle di Rafael e porta in vantaggio il Verona. Ma il Napoli non ci sta e comincia un assedio verso la porta ospite con tutti i suoi uomini ed in particolare con Insigne, al centro di ogni singola azione. Molta quantità ma poca qualità per gli azzurri che  rischiano il raddoppio del Verona all’ottavo minuto su contropiede del solito Halfredsson aiutato da un Rafael non proprio perfetto che rimette il pallone sul piede di un impreciso Toni. Al 12° il Napoli sembra svegliarsi e da spettacolo: Insigne taglia tutta la metà campo ospite con un assist al bacio verso Higuain che, spalle alla porta, attende il pallone e si esibisce in un tiro al volo in girata contro il quale solo un miracolo di Rafael può opporsi deviando sulla traversa. Insigne, Higuain e Rafael: tre perle in 10 secondi. Quello del Napoli è già un monologo ed al 20° ci riprova l’ex Jorginho che sfruttando un errore della difesa prova a sorprendere il Rafael gialloblù che riesce però a respingere. Nove minuti più tardi è il solito Insigne a impensierire il portiere avversario con un improvviso tiro dalla distanza il cui esempio è seguito da Hamsik un minuto dopo. In entrambe le occasioni Rafael dice di no. Quello del Napoli è un monopolio assoluto della gara ma il gol non arriva e il nervosismo cresce vistosamente. Alla mezz’ora gli angoli del Napoli sono già 11 contro nessuno del Verona ma il parziale della partita vede, seppur di misura, sempre gli ospiti in vantaggio. Ma i partenopei non demordono, continuano ad attaccare materializzando, forse, il migliori 45 minuti della stagione. Ci riprova Insigne al 40° ma Rafael sembra unto dal Signore riuscendo a respingere l’ennesimo tiro. Ma il premio per gli azzurri, dopo cotanta dimostrazione di forza, doveva arrivare ed arriva. Al 43°, nell’ennesima azione del Napoli, dopo l’ennesimo cross di Callejon deviato dalla difesa veronese il pallone si alza; appena dentro l’area aspetta Hamsik che, dopo una grigia partita, è bravo a far scendere il pallone sul destro ed a liberare un tiro al volo che gonfia la rete e batte un incolpevole Rafael. Un gol che sblocca il capitano azzurro, spezza l’incantesimo durato un intero tempo e fa esplodere il San Paolo mandando le squadre a riposo sul risultato di 1-1. Il secondo tempo inizia con lo stesso registro del primo: con Insigne ad inventare ed il Napoli a cercare il gol, questa volta con Callejon che, in due minuti, prova due volte la via della rete non inquadrando, però, la porta. All’undicesimo minuto ci riprova Hamsik dalla distanza ed il suo tiro deviato fa tremare Rafael che con i piedi manda il pallone in angolo. Dagli esiti del corner arriva la definitiva rinascita del capitano azzurro ed il meritato vantaggio per i padroni di casa. Sul primo tiro lo slovacco trova ancora la respinta di Rafael ma sul rabbioso secondo tentativo pesca l’angolo e si libera in un urlo di felicità. Il Napoli ora è in vantaggio ribaltando il risultato e ritrovando il suo patrimonio Hamsik. Al 17° minuto Mandorlini capisce che deve cambiare qualcosa per tentare a resuscitare il suo Verona e sceglie un modulo a trazione offensiva inserendo contemporaneamente Nenè per rimpiazzare Luca Toni e Nico Lopez in luogo del difensore Sorensen. Il tecnico del Verona tira fuori il coniglio dal cappello perchè Nico Lopez, al primo pallone giocato, supera due uomini, entra in area e batte Rafael Cabral per un inaspettato pareggio. Ma il Napoli di stasera ha ritrovato il gruppo e non si ferma di fronte alla prodezza di un singolo. Due minuti più tardi è il momento di un’altra rinascita importante, quella del Pipita Higuain che, sfruttando un’indecisione della difesa ospite, supera il marcatore, entra in area e buca ancora la porta del Verona riportando il Napoli in vantaggio. Ora la partita è bellissima ma servono forze fresche. Benitez sostituisce, con grande tempismo, un ottimo ma stanco Jorginho con Gokan Inler per garantire al centrocampo di non perdere i tempi necessari. Dall’altra parte Mandorlini sfrutta l’infortunio del centrale di difesa Marques per giocarsi il tutto per tutto inserendo Saviola e promettendo un finale spettacolare. Al 30° il Verona attacca ma al Napoli basta un contropiede perfetto per portarsi sul 4 a 2. Hamsik porta palla per 40 metri, serve nel momento giusto Jose Maria Callejon che lascia partire uno dei suoi diagonali che infila Rafael e fa esultare la curva. Al 32° esce il migliore in campo; Lorenzo Insigne viene infatti richiamato da Benitez uscendo tra gli applausi del S. Paolo che gli ha perdonato tutto in  novanta minuti disegnando sullo sfondo un’immagine di pace fatta. Al suo posto entra Mertens. Nella Pasqua del Napoli non poteva che entrare anche Raul Albiol, che parte dalla difesa, supera diversi avversari e solo davanti alla porta serve Higuain per il gol del 5-2. Quando esce Hamsik per Henrique ormai al S. Paolo è già una festa tanto che Higuain non si arrabbia più di tanto quando gli annullano per un inesistente fuorigioco il regolarissimo gol del 6 a 2 e della personale tripletta su assist di Mertens. Al 43° c’è ancora il tempo per le emozioni. Un palo di Callejon sull’ennesima, splendida azione corale è il preludio ad un’altra realizzazione. Al 44° Mertens entra in area su assist di Higuain e Halfredsson lo stende concedendogli il calcio di rigore. E’ l’occasione per Higuain per portare a casa il pallone e tramortire ancora il Verona; il Pipita non si lascia pregare ed infila Rafael per il definitivo e tennistico 6-2. Il Verona di Mandorlini gioca in totale un minuto in tutta la partita individuabile nei primi 30 secondi che mandano in gol Halfredsson e nella serpentina vincente di Nico Lopez al momentaneo 2 a 2. Ma gli scaligeri non possono rimproverarsi molto nella serata in cui l’uragano Napoli sfoga tutta la rabbia accumulata da tre mesi di delusioni e frustrazioni. Gli azzurri, per un assurda alchimia scientifica o per un religioso miracolo, ritrovano tutto in una sola notte: il gioco perso dalla lontana e terribile partita di Bilbao, i gol e la tranquillità di Higuain che privavano la squadra del suo uomo migliore, la continuità di un ispiratissimo Insigne, la fiducia di Raul Albiol ed infine il suo capitano, Marek Hamsik, autore di una rabbiosa doppietta che ha il sapore della rinascita personale e collettiva. Il S. Paolo aveva dimenticato il dolce sapore della festa che durerà almeno fino alla prossima sfida di mercoledì a Bergamo. Oltre alle rinnovate certezze, in casa azzurri, resta la speranza di conservare il più a lungo possibile questi rari momenti di ritrovata felicità.

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