Idee Partenopee – Parte il campionato più bello di sempre

Ombrelloni semichiusi, e al via la 112 esima edizione del campionato italiano del gioco più bello, universale e democratico di sempre, il calcio.

Dopo le turbolenze di calciopoli, Scommessopoli (di cui ancora c’é qualche strascico), che avevano interrotto 15 anni di duopolio Juve Milan (eccezion fatta per la parentesi giallorossa e bianco celeste del 99-01) forse quella che sta per partire può diventare una delle più belle stagioni di sempre.

Idee Partenopee
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Questo perché il campionato italiano, che ha dovuto fare i conti con la crisi finanziaria, ha lentamente metabolizzato nuove sfide e nuove strategie per un calcio che deve necessariamente rilanciarsi attraverso le idee più che attraverso le risorse economiche sempre meno presenti nelle casse dei presidenti italiani. Ecco perché adesso si investe un po’ in più sui giovani chiamati ad esplodere nel loro talento per alimentare lo spettacolo di uno sport, spesso troppo serioso. La linea di Blatter di agevolare i gol, in parte viene assorbita anche dal nostro torneo. Fuorigioco meno fischiati, più rigori e forse punteggi più alti. Sono alcune delle novità, con annesse conseguenze possibili.

In questo scenario, calandoci nel tecnico e nel concreto sulla griglia di partenza troviamo venti squadre pronte a darsi battaglia: la Juve affamata, alla ricerca del tris e del sogno Europeo, che adesso con Ogbonna, Tevez e Llorente ha puntellato e completato la rosa (in attesa di un esterno sinistro); il Napoli rinnovato nell’organico e nello spirito, con uno spessore tecnico certamente elevato, ed una voglia di scudetto e Champions che la trascinerà nel progetto di Don Rafé ; la Fiorentina marcatamente catalana nell’anima, promotrice del tiqui taca italico che con la rigenerazione di Rossi, l’investimento di Gomez e l’esperienza di Ambrosini, unite all’esplosione di Cuadrado e la conferma del timoniere Montella, possono guardare con grande fiducia al dopo Jovetic; il Milan che forse resta un tantino dietro perché cambia poco, ma che conterà su Marione Balotelli dall’inizio . E non è poco . E poi c’é il faraone che ha trovato la sua dimensione mediatica e tattica in piena sintonia e compatibilità con SuperMario; l’Inter nuova con Mazzarri che resta una garanzia nelle rifondazioni e con Thoir che potrebbe alimentare le casse nerazzurre e portare nuovi venti di entusiasmo per il futuro della società ; la Roma che con Rudi Garcia sembra aver trovato una dimensione più concreta. Conterà sull’esperienza di De Sanctis, la voglia di riscatto di Maicon, la forza di Benatia, l’orgoglio di Totti, la voglia di esplodere di Strootman e di Destro, unite alla voglia di conferme di Florenzi. Con Gervinho pronto a far innamorare i tifosi; la Lazio che sembra sempre la stessa, ma proprio per questo potrebbe godere del beneficio dell’amalgama. Anche se Klose sembra sempre troppo solo lá davanti. E poi c’è la vicenda Mauri tutta da attendere; poi ci sono il Parma con Cassano che scalpita al fianco di Amauri, Chievo e Cagliari che hanno cambiato poco o niente con i primi che divideranno lo stadio con l’Hellas, i secondi che invece attendono la fissa dimora, l’ Udinese che non ha ceduto alle lusinghe del mercato, ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione e quell’irriducibile Totò pronto a sorprendere per l’ennesimo anno gli scettici della statistica. Udinese a cui va tra l’altro tributato un plauso visto che dopo la Juve ha deciso di ristrutturare con propri mezzi ( per metà ) la propria casa senza attendere la legge sugli stadi; c’é il Catania che perde Gomez ma punta su Leto e conserva la garanzia Maran, il Bologna che pur mantenendo il bravo Pioli in panca sperimenta l’europeo 4-2-3-1 mandando in pensione il 3-5-2, la Samp dei giovani con la vetrina giusta e decisiva per Manolo Gabbiadini punta di diamante dell’esperto Delio Rossi, il Genoa dei nuovi Lodi, Perin, Santana, Marchese che punta di nuovo su Gilardino al posto di Immobile che invece guiderà l’attacco di un Torino che come il Bologna forse manderà in pensione il 3-5-2 di Ventura, il quale ha lavorato tantissimo in estate per il cambio modulo; l’Atalanta che proporrà una linea offensiva tutta da gustare, con Bonaventura Denis e Livaja continuando l’ambizioso progetto di Marino che ha rinforzato anche la difesa con Yepes e il centrocampo con Migliaccio; poi ci sono le neo promosse , Il Verona, che più di tutte ha investito su un mix di esperti del nostro torneo (Donati, Toni, Jankovic, Romulo) e scommesse (Cirigliano, Gonzalez), il Sassuolo che oltre a godere delle simpatie di molti tifosi italiani punterà a diventare il nuovo Chievo del calcio italiano, e poi il Livorno che ha cambiato poco e si presenta forse con l’organico meno competitivo sulla carta.

Gli ingredienti ci sono tutti per un campionato bello, avvincente, livellato verso l’alto. La lotta scudetto potrà essere affare a 5-6. Quella Europea più allargata. Quella salvezza forse meno coinvolgente. L’auspicio é che le parole del papa, pronunciate alla vigilia di Italia Argentina, possano concretizzarsi nelle 380 partite del nostro torneo. Più uomini, “amateur” in mezzo al campo, meno star, divi del pallone perché i tifosi hanno voglia di divertirsi partecipando sempre più ad uno sport, che mai deve essere dimenticato, resta un gioco. Buon campionato a tutti.
 
Bruno Gaipa

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