Il Campionato secondo Soccermagazine: tutti i nodi vengono al pettine

Chiacchiere e dichiarazioni, parole su parole. Mesi e mesi per poi arrivare al momento della verità.
I nodi vengono al pettine e se è vero come è vero che la qualità paga sempre, nel calcio come in tanti altri aspetti della vita, allora le gerarchie di questo campionato possono essere già ben delineate ad un paio di mesi dalla conclusione.

 

Il momento della verità per il Tricolore passa da Torino al minuto 91 di Juventus-Catania, nei piedi di un panchinaro come Giaccherini, simbolo di come questa Juve sia la squadra dei campioni effettivi e di quelli che danno una mano, pronti, sempre, a subentrare e a decidere la situazione.
La differenza con il resto della compagnia è sicuramente quella.

 

Fonte immagine: Frakorea dal Palermo su wikipedia e flickr.com
Fonte immagine: Frakorea dal Palermo su wikipedia e flickr.com

A Marzo ormai inoltrato, ecco che tutti gli errori commessi in avvio di stagione possono venire inesorabilmente a galla.
Gli errori di squadre come Napoli e Lazio che con i loro addetti ai lavori hanno fatto orecchie da mercante e non hanno allestito rose che potessero competere ad alti livelli quando il gioco si fa duro e servono i duri per giocare.
Gli errori dell’Inter a metà, bloccata tra il passato troppo passato e il futuro troppo futuro per essere ancora chiaro: le pezze messe ad Agosto sono state poi gettate al vento con le operazioni sul mercato di Gennaio, operazioni che neanche l’ultimo direttore sportivo riuscirebbe ad interpretare.
Gli errori, ancora, inesorabili di due teste dure del pallone come Preziosi e Zamparini, pronti a stravolgere sempre tutto ai nastri di partenza di ogni campionato, col primo che galleggia ai margini della zona paura e il secondo che nella zona paura c’è ormai già fino al collo, tanto da respirare già l’odore della serie inferiore.
Gli addii e i ritorni di Sannino, Gasperini e Malesani, rigorosamente in ordine cronologico e solo ultimi di una lista che potrebbe trattenerci qui fino a domani, sono il segnale lampante del modo in cui non dovrebbe essere fatto il calcio.

 

Non solo errori, però, perchè la verità vien fuori nel bene e nel male.
Il bene è sicuramente quello che vive oggi sulla sponda rossonera di Milano, con un Milan che, a differenza dei cugini, ha saputo dar vita ad un progetto che già oggi comincia a dare i suoi frutti.
Se alla rimonta pazzesca in campionato dovessero aggiungerci il ‘miracolo’ europeo, allora il bicchiere è mezzo pieno.
Il bene viene anche da Firenze e dalla Fiorentina, con i ragazzi di Montella che, nonostante l’inesperienza, sono la miglior squadra del Paese dal punto di vista della qualità, il progetto più interessanti per l’oggi e il domani.
La positività di squadre come Atalanta, Bologna, Udinese e Chievo che sanno sempre cosa fare e come farlo.
E un plauso a chi ci mette la speranza tutti i giorni sempre di più, come il Siena di Iachini che, se dovesse compiere un miracolo, sarebbe una delle storie più belle che il calcio italiano abbia mai espresso.

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